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SONO UN “NEGAZIONISTA” E ME NE VANTO di Sandokan

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Art. 661 del Codice penale: «Chiunque, pubblicamente, cerca con qualsiasi impostura, anche gratuitamente, di abusare della credulità popolare è soggetto, se dal fatto piò derivare un turbamento dell’ordine pubblico, alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5mila a euro 15mila»
Che chi sta sopra e comanda, per restarci, abbia bisogno del consenso o della remissività di chi sta sotto, è un dato assodato.
Delle ragioni per cui chi sta sotto acconsenta di starci malgrado questa posizione sia disagevole assai, se ne occupano quelle che vengono chiamate scienze sociali.
L’anno che ci lasciamo alle spalle, ne sono sicuro, sarà un giorno materia di studio anzitutto per la psicoanalisi.
Masse sterminate, in paesi dalle più diverse radici culturali, in nome della battaglia per proteggersi da un virus influenzale il cui tasso di mortalità si dimostra relativamente più aggressivo di quelli ordinari, hanno accettato supinamente di rinunciare ai fondamentali diritti civili e sociali di libertà.
Esse, pur senza capirci un cazzo, anzi, forse proprio per questo, hanno voluto credere al discorso degli “scienziati”, consegnando il proprio destino nelle loro mani.
Alcuni hanno così stabilito un’analogia tra scienza e teologia, ovvero la scienza come religione e gli scienziati come nuovo clero.
A me pare piuttosto che se proprio si debba stabilire un’analogia questa ci riporti piuttosto alla magia, a quella ancestrale forma di sapere esoterico e iniziatico che pretende di controllare le forze della natura con riti che sarebbero in grado di produrre, manipolare o evitare questo o quell’evento.
La scienza come magia quindi, e gli scienziati come gli stregoni e le fattucchiere di un tempo. Il vaccino spacciato come una specie di acqua benedetta , come pozione dalle miracolose facoltà.
Poi può succedere che chi ingurgita il taumaturgico intruglio non registri alcun beneficio o addirittura ci lasci le penne.
Ed ecco piombare la notizia riportata ieri dai media svizzeri. Un anziano muore subito dopo essere stato vaccinato (proprio quello di Pfizer/BioNtech) ma per l’associazione dei medici svizzeri non ci sarebbe alcun nesso causale tra l’avvenuta vaccinazione e il decesso. La vera causa della morte risiederebbe invece, affermano, nel fatto che questa persona “era affetta da patologie gravi”.
E’ vero? E’ falso? Ci fosse una scienza, questa ci dovrebbe, dopo accurata indagine ed eventuale necroscopia dare una risposta credibile. Invece Swissmedic, in quattro e quattr’otto, ha sentenziato che il vaccino non c’entra niente. Il malcapitato sarebbe morto” con vaccino non per il vaccino”. Sentenza quanto meno sospetta, non fosse che per l’evidente conflitto d’interessi, visto che Swissemedic è proprio l’autorità svizzera preposta al controllo degli agenti terapeutici (l’equivalente della Agenzia italiana del farmaco), ed è quindi l’ente che ha autorizzato l’uso dell’intruglio di Pfizer/BioNtech. Della serie: non si chiede all’oste com’è il vino….
Vero o falso che sia, salta agli occhi che agli “scienziati” è bellamente concesso di adottare due pesi e due misure. Il lettore saprà della querelle sulla reale causa di morte dei deceduti in quest’ultimo anno di pandemia. Morti per Covid o con Covid? Chi ha contestato non solo che sia in corso un’ecatombe, chi ha osato segnalare che la stragrande maggioranza dei decessi era molto probabilmente dovuta proprio al fatto che le vittime erano affette da gravi e pregresse patologie, è stato bollato come “negazionista”. I social network hanno così oscurato migliaia di pagine di chi ha osato porre in dubbio la narrazione ufficiale, stampa e Tv di regime hanno censurato virologi ed epidemiologi non allineati. Dulcis in fundo e in  barba al giuramento di Ipocrite l’Associazione italiana dei medici ha avviato istruttorie per espellere dall’albo decine di medici controcorrente.
Dopo questo che dire? Posto che il sostantivo“negazionista” qualifica chi non crede alla versione ufficiale, lo ammetto, lo sono me ne vanto. E sono anche certo che prima ancora che la psicoanalisi abbia modo di spiegarci come e perché il 2020 sia stato l’annus horribilis segnato da una smisurata “credulità popolare”, tutti coloro che scientemente ne hanno approfittato, verranno messi alla gogna.

2 pensieri su “SONO UN “NEGAZIONISTA” E ME NE VANTO di Sandokan”

  1. emilio dice:

    Il quesito “morti per Covid o con Covid?” mi ha assillato per parecchio tempo.
    Consiglio la lettura di questo studio dell’ISTAT
    https://www.istat.it/it/files//2020/12/Rapp_Istat_Iss.pdf

  2. Graziano+PRIOTTO dice:

    Vaccino obbligatorio anch p er chi è già immune ? Allora è una vaccata, non un vaccino !

    Si parla di imporre il vaccino a tutti: ma nessuno parla dei GUARITI, cioè di coloro che essendo stati contagiati ,o non hanno avuto sintomi o hanno fatto più o meno breve malattia e hanno cosí acquisito l’immunità.
    Chi sono e quanti sono ? Con certezza si conoscono almeno due numeri: quello dei contagiati (e sorvoliamo per ora sulla validità dei test) e quello dei morti : Calcolata la differenza sappiamo quante persono sono ora NATURALMENTE immuni.
    Costoro dovranno subire il vaccino ?
    Il numero dei “naturalmente immuni”, a differenza degli anni scorsi, sarà nel 2020 e 2021 ovviamente ovviamente sensibilmente ridotto rispetto agli anni precedenti ,poiché il virus non ha potuto contagiare tanta gente che stava chiusa in casa (ma dove è entrato i contagi sono stati maggiori poiché è esattamente negli ambienti chiusi che il virus si trasmette con maggior facilità, quindi ancora una volta l’assurdità degli arresti domiciliari).
    Il virus influenzale non è come un’ armata nemica checirconda una città, per cui basta resistere fino a che si stufa e se ne va: il virus va affrontato e combattuto da chi non ha motivo di temere il contagio: per solidarità VERA con gli altri che invece sono a rischio.
    La strategia corretta era invece quella di sempre: mettere al sicuro le categorie a rischio cioè gli anziani CON patologie pregresse (gli ultraottantenni in buona salute come sappiamo se la cavano con poche o nessune difficoltà) e lasciare che tutti coloro che hanno poco o nulla da temere divengano naturalmente immuni.
    Ricordo la frase corrente che sentivo ogni anno da bambino: “non andiamo a visitare la nonna perché non vogliamo rischiare di contagiarla con l’influenza” . Ricordo l’influenza “asiatica” del 1979/70, con un quarto degli italiani a letto e gli ospedali strapieni (ma il numero dei posti letto era il doppio dell’attuale), con circa 50.000 morti (anche se è ora difficile ilcalcolo poiché non esistevano i test per battezzare i virus d’annata.
    Ora a 75 anni chiederei soltanto di essere lasciato in pace per gli anni ch eancora mi restano: lasciatemi fare questa influenza, se sopravvivo bene, altrimenti meglio cosí, questa attuale, con tutte le limitazioni assurde ed insensate non è più una vita degna di essere vissuta.

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