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IL MONDO COME LO VUOLE LA CINA di Xi Jinping

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Si è svolto, da remoto ed in formato ridotto, (quello in grande stile si svolgerà dal 25 al 28 maggio a Singapore) l’annuale Forum di Davos del World Economic Forum [WEF], probabilmente il principale pensatoio del mondialismo capitalista. Grandemente atteso, ad un anno dall’inizio della grande crisi economico-sanitaria globale, il discorso pronunciato lunedì dal Presidente Cinese Xi Jinping —Let the Torch of Multilateralism Light up Humanity’s Wai Forward che consigliamo di leggere nella sua interezza.

Qui sotto la sintesi pubblicata sul sito del WEF.

Ciò che ha detto Xi Jinping fa capire, ben più di tante cervellotiche digressioni, cosa voglia, quindi cosa sia la Cina.

La grande crisi non ha cambiato di una virgola l’approccio cinese: avanti con la globalizzazione capitalista, liberalizzazione del commercio e degli investimenti (leggi: libero scambismo), strenua difesa dell’idea di forte crescita e sviluppo perorata dal WEF, sostegno alla piena digitalizzazione dell’economia, green economy, collaborazione multilaterale per evitare conflitti (la famigerata “armonia” confuciana). In estrema sintesi: piena convergenza con la cosiddetta “The Davos Agenda”, di cui il Grande Reset.

*  *  *

«Ginevra, Svizzera, 25 gennaio 2021 – Sintesi del discorso pronunciato dal presidente cinese Xi Jinping.

“La pandemia è tutt’altro che finita e la recente recrudescenza dei casi COVID ci ricorda che dobbiamo portare avanti la lotta… Non c’è dubbio che l’umanità prevarrà sul virus e uscirà ancora più forte da questo disastro”.

“Dobbiamo rimanere impegnati a stare al passo con i tempi invece di rifiutare il cambiamento. Ora è il momento di un maggiore sviluppo e di una grande trasformazione”.

Xi ha delineato diversi obiettivi necessari per un futuro migliore. Includono la necessità di lavorare insieme per raggiungere una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva, per colmare il divario tra paesi in via di sviluppo e paesi sviluppati come prerequisito per la prosperità globale e per rafforzare la cooperazione globale nell’affrontare le grandi sfide comuni, vale a dire COVID-19 e il cambiamento climatico.

Sulla cooperazione

“Ci auguriamo che questi sforzi portino maggiori opportunità di cooperazione ad altri paesi e diano ulteriore impulso alla ripresa e alla crescita economica globale” … “Ci è stato dimostrato più volte che andare da soli e scivolare in un arrogante isolamento fallirà sempre. Uniamoci tutti per mano e lasciamo che il multilateralismo illumini la nostra strada verso una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”… “Il gioco a somma zero o il vincitore che prende tutto non è la filosofia del popolo cinese.”…. “Dovremmo restare fedeli al diritto internazionale e alle regole internazionali, invece di cercare la propria supremazia”

Sul clima

“Dobbiamo mantenere l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e promuovere lo sviluppo verde”…. “Dobbiamo dare continua priorità allo sviluppo, attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile e assicurarci che tutti i paesi, in particolare quelli in via di sviluppo, condividano i frutti dello sviluppo globale”.

Xi ha ribadito l’impegno della Cina ad attuare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e promuovere uno stile di vita e di produzione verdi a basse emissioni di carbonio e raggiungere la neutralità del carbonio prima del 2060.

“La terra è la nostra unica casa. Aumentare gli sforzi per affrontare il cambiamento climatico e promuovere lo sviluppo sostenibile, ha un impatto sul futuro dell’umanità”.

Sull’economia

“Nonostante i trilioni di dollari in pacchetti di aiuti in tutto il mondo, la ripresa globale è piuttosto instabile e le prospettive rimangono incerte. Dobbiamo concentrarci sulle priorità attuali e bilanciare la risposta al COVID con lo sviluppo economico. Il sostegno della politica macroeconomica dovrebbe essere rafforzato per portare l’economia mondiale fuori dalla crisi il prima possibile “.

Sul COVID-19

Contenere il coronavirus è un altro compito urgente per la comunità internazionale, ha affermato, sottolineando che una maggiore solidarietà e cooperazione, una maggiore condivisione di informazioni e una risposta più forte sono ciò che è necessario per sconfiggere COVID-19. Ha detto che la Cina è impegnata a condividere la sua esperienza con altri paesi e ad assistere coloro che sono meno preparati alla pandemia e a lavorare per una maggiore accessibilità ai vaccini COVID nei paesi in via di sviluppo.

Sulla globalizzazione

Xi ha affermato che la Cina continuerà a promuovere la globalizzazione economica e il progresso della tecnologia e dell’innovazione, e si impegna a portare avanti la sua politica di apertura e continuare a promuovere il commercio e la liberalizzazione degli investimenti.

Sulla tecnologia

“La scienza, la tecnologia e l’innovazione sono un motore chiave per il progresso umano … La Cina creerà un ambiente scientifico aperto, equo e non discriminatorio che sia vantaggioso per tutti”».

Questa la sintesi del discorso di Xi Jinping.

Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, ha quindi ringraziato la Cina per aver preso parte attiva agli sforzi globali per combattere COVID-19 e per attuare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Per la precisione Schwab ha detto:

«Il 2021 sarà l’anno critico per ristabilire la fiducia nella nostra capacità di plasmare il nostro futuro comune in modi collettivi e costruttivi”, ha affermato Schwab. … Dobbiamo vincere la lotta contro il virus, dobbiamo rinvigorire la crescita economica globale e renderla più robusta, resiliente, inclusiva e sostenibile e, allo stesso tempo, dobbiamo accelerare la transizione verso una “net zero economy”… Dobbiamo unirci per assicurarci di catturare il momento e passare all’era della collaborazione per costruire un mondo migliore”.

5 pensieri su “IL MONDO COME LO VUOLE LA CINA di Xi Jinping”

  1. Cittadino dice:

    Xi Jinping (o meglio ancora il jinpingismo), come tanti altri leader della nostra epoca, è solo uno scaltro cerchiobottista. Vive in un equilibrio non fra il diavolo e l’acquasanta ma fra un diavolo ed un altro diavolo. Fra il capitalismo ad egemonia unipolare USA detto anche globalizzazione, di cui grossi settori cinesi sono un pilastro, ed un capitalismo nazionale che cerca vie alternative per rendersi più autonomo dal primo (vedi nuova via della seta). I due riescono ancora a convivere anche se i contrasti aumentano. Il primo si appoggia Hong Kong, Taiwan (ma non solo) per contrastare il secondo, il secondo si appoggia ad un avvicinamento obbligato con la Russia di Putin (altro abilissimo cerchiobottista) e su vari altri sforzi di espansione in Africa, in America del sud e del centro.

    Vedremo quanto durerà questo equilibrio ed a cosa porterà. Certo è che in questo scontro fra capitalismi non si vede purtroppo nessun socialismo.

    Giovanni

  2. Alberto+Capece dice:

    E’ chiaro che Jinping faccia di tutto per accreditare la nuova via della seta come il futuro asse di equilibrio economico. Tuttavia è nei fatti checché ne vogliano dire puristi di ogni genere che l’economia cinese è a forte controllo pubblico ( che significa controllo dei mezzi di produzione) ad onta delle molte “rassomiglianze” col capitalismo, mentre il blocco occidentale rappresenta l’esatto contrario, ovvero il tentativo di privatizzazione integrale. Non vedere questa banale verità che chi ha lavorato in Cina coglie immediatamente, significa mettere sullo stesso un piano neoliberista tra i più reazionari della storia e un sistema collettivistico di produzione.

  3. Cittadino dice:

    Che Russia e Cina stiano svolgendo, anche se per ragioni strategiche delle loro elites dirigenti, un ruolo geopolitico positivo è fuor di dubbio.

    Ed è un bene anche che la Cina dimostri come un sistema pianificato possa resistere senza necessariamente collassare come vorrebbero gli slogan delle superstizioni liberiste. Che questo la faccia somigliare ad un sistema collettivistico è una cosa della quale dubito assai.

    Giovanni

  4. Francesco dice:

    Per come la vedo io non e’ questione di “purismo”. Si tratta banalmente di di stare MOLTO ATTENTI a non scegliersi gli “amici sbagliati”, evitando di passare dalla padella alla brace… evitando di lasciarsi ingannare dalle semplici apparenze (…la Stella rossa… l’appellativo autoattribuito di “COMUNISTA”…)… prendendo atto delle scelte concrete dei governanti cinesi, non delle dichiarazioni rilasciate sui bollettini ufficiali del partito al potere… altrimenti il rischio CONCRETO e’ quello di fungere da truppe cammellate di un nuovo/vecchio sistema di oppressione… vedendo semplicemente cambiare il nostro padrone, non la nostra condizione di assoggettati/schiavi.
    La famosa espressione: “Cambiare tutto, affinche’ non cambi nulla” le classi dominanti la conoscono molto bene… dovremmo tenerla sempre a mente anche noi…

    Francesco F.
    Manduria (Ta)

  5. Redazione dice:

    Capece scrive che in Cina avremmo un “sistema collettivistico di produzione”.
    C’è già tanta letteratura sulla natura sociale della Cina odierna e le tesi e le controtesi abbondano.
    Come SOLLEVAZIONE negli ultimi due-tre anni abbiamo pubblicato almeno una ventina di articoli al riguardo, dando spazio alle diverse posizioni.
    Dobbiamo far notare che nemmeno il più tenace filo-cinese si era spinto a dire che in Cina vige una sistema sociale “collettivista”, solo perché lo Stato risulta essere il principale attore anche in economia.
    Capece ci pare confonda statalismo e collettivismo, nazionalizzazione con socializzazione.

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