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Il PARTITO COMUNISTA RUSSO (ZJUGANOV) E NAVALNY di A. Vinco

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La redazione di sollevazione mi ha chiesto ulteriori precisazioni riguardo alla posizione del Partito Comunista della Federazione Russa (KPFR) sulla questione “Navalny-Rivoluzione Colorata”.

Attualmente il Partito di Gennady Zjuganov è teoricamente antiputinista, internazionalista e filocinese ma è spaccato in due frazioni principali: i cosiddetti leninisti antiputiniani e i cosiddetti lealisti più vicini a Putin. Zjuganov tenta di fare il mediatore tra le due linee interne. Alcuni comunisti hanno esplicitamente sostenuto Navalny, arrivando addirittura a definirlo un “rivoluzionario” anticapitalista. Molti militanti, la maggior parte, considerano Navalny un complice dell’imperialismo americano. Il Partito Comunista della Federazione Russa si è diviso perciò in due campi , il che potrebbe alla fine portare a una scissione nel partito.

Tre giorni fa l’ex governatore della regione di Irkutsk, Sergei Levchenko, ha valutato positivamente l’attività del celebre oppositore, definendolo un “attentatore” di inizio secolo, che aprirà la strada alla Rivoluzione Comunista. Inoltre, Levchenko ha notato che entrambe le forze politiche sono impegnate nella stessa cosa: stanno combattendo il capitalismo politico del Cremlino, solo Navalny non lo sta facendo in modo radicale ma in modo più sof, da “social-liberale”, mentre il Partito Comunista lotta per un nuovo socialismo. In precedenza, il sostegno a Navalny era stato espresso dal Comitato cittadino di Mosca del Partito Comunista nella persona di Valery Rashkin. I deputati eletti del Partito comunista sono andati all’aeroporto di Vnukovo per incontrare l’oppositore proveniente da Berlino. Alle azioni di Navalny hanno partecipato anche rappresentanti del Fronte di sinistra, per il quale Putin è un fascista, medesima tesi espressa da Z. Brzezinski dal 2007, in corrispondenza del famoso discorso di Monaco di VVP. Da allora Brezinski iniziava a definire Putin come il Mussolini russo. Lo stesso testamento dell’analista, Visione strategica (2012), a differenza di come fu interpretato da taluni geopolitici russi, non era da leggere come un ravvedimento tattico verso la missione russa, ma come una diversa modulazione della stessa strategia di Russofobia. Brezinski è stato uno stretto amico del falco interventista liberale Biden, attuale presidente USA.

Il comunista Leonid Razvozzhaev ha definito in più casi Navalny un rivoluzionario. Ad Irkutsk erano presenti alla manifestazione dei seguaci di Navalny molti comunisti che si proponevano di formare un governo popolare antiputiniano.

Tutto questo avviene sullo sfondo della dura condanna e denuncia di Navalny come “agente del Dipartimento di Stato” o “espressione del capitale finanziario USA” da parte del leader del partito, Gennady Zyuganov. Ora il Partito Comunista ufficiale della Federazione Russa, come altri partiti parlamentari rappresentati dal Partito Liberal Democratico e SR, critica aspramente “l’opposizione liberale in ogni sua forma”. Zyuganov ha già promesso di dare una valutazione adeguata alle dichiarazioni di Levchenko. Ma questo lo fermerà?

Allo stesso tempo, la lotta per il potere all’interno del partito si intensifica, nel caso in cui lo stesso Gennady Zyuganov lasci, come annunciato, la carica di segretario generale. Il candidato considerato vicino  all’amministrazione del Cremlino, Yuri Afonin, non fa purtroppo parte dell’élite del partito. Il “blocco radicale leninista”, rappresentato da Levchenko o Rashkin, è  antagonista su tutta la linea ai lealisti che vedono in Navalny niente altro che un agente dell’intelligence angloamericana.

Mentre non c’è consenso unanime nel partito, Zyuganov sta solo cercando di bilanciare entrambe le ali, mantenendo così il posto di arbitro. Navalny potrebbe diventare un fattore scatenante per un altro aggravamento della situazione nel fronte comunista russo.

Il tentativo strategico dell’imperialismo americano, come già specificato, è rappresentato dalle prossime elezioni della Duma: arrivare lì con un grande blocco antiputiniano, che metta tutti assieme dai nazisti ai comunisti, è l’obiettivo della frazione Biden per portare la nuova élite finanziaria liberale “moscovita” alla guida della Russia.

Marat Bashirov, analista politico, ha testimoniato che vi sono state, negli scorsi mesi, ampie trattative tra la frazione leninista e Navalny in vista del “Blocco unito Anti-Putin”. Vi sono serie possibilità che l’unità tra estrema destra e estrema sinistra andrà in porto. Questo fronte dovrebbe svolgere il medesimo ruolo che gli antifa e gli agenti di Soros hanno svolto negli USA negli scorsi mesi. Il progetto è però, almeno a nostro modesto avviso, destinato a fallire, visto che la finanza moscovita è assai debole all’interno e le leve strategiche dell’esercito, della sicurezza e dell’intelligence sono devotamente schierate con VVP.

Sarebbe inoltre attuata, con la finanza moscovita al dominio, l’opera che non riuscì agli USA negli anni ’90, ovvero spezzettare la Russia su basi regionali con propri governatorati autonomi, arraffare i tesori di stato che VVP ha restituito allo Stato e alla comunità popolare, facendo del popolo russo carne da macello della guerra interimperialista incipiente.

Tutto ciò mostra, servisse ulteriore conferma, che la linea Putin rappresenta attualmente la più significativa antagonista strategica dell’imperialismo liberale USA e che la zona russa si appresta di nuovo a essere il fronte caldo della guerra interimperialista globale. Ciò che però manca oggettivamente alla Russia di Putin è una mobilitazione democratica e patriottica e una educazione più radicale e moderna delle giovani generazioni agli eterni valori del Russky Mir. Questo non significa, evidentemente, che la fortezza russa vada dato in pasto ai liberisti finanziari o agli imperialisti USA. Tutt’altro. Il putinismo avrà ancora lunga vita.

3 pensieri su “Il PARTITO COMUNISTA RUSSO (ZJUGANOV) E NAVALNY di A. Vinco”

  1. Marilena Roma dice:

    Leggo sempre con piacere Angelo Vinco, i suoi articoli sono sempre interessantissimi, i più specifici sulla situazione di politica internazionale, li aspetto con piacere ma solo non si può condividere l’uso indiscriminato di termini fascismo/comunismo, chi sono fascisti/comunisti oggi? Oppositori ma anche Putin per Brzezinsky, la Cina secondo Vinco e anche Zjuganov amico di cinesi e nemico dei putiniani, e così via, questo unico limite degli articoli veramente buoni di Vinco

  2. av dice:

    Grazie Marilena, casomai ti risponderò con articolo: sarebbe troppo lungo qua….

  3. Nello dice:

    La duplicità di linea all’interno del Partito comunista russo riflette la divaricazione tra sinistra sistemica e filoeuropeista in Europa e in Italia e sinistra (assai più esigua soprattutto da noi) anticapitalista e antimperialista. Una scissione nel PCR farebbe giusta ed opportuna chiarezza.

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