L’AMERICANATA di Sandokan
Capitol Hill è la sede del Governo degli Stati Uniti che ospita l’edificio con cupola del Campidoglio, il Senato, la Camera dei rappresentanti e la Corte Suprema.
L’assalto, com’è noto, era strombazzato da almeno un mese da quella corte dei miracoli che è il variopinto mondo degli ultrà trumpiani.
La domanda che ci si dovrebbe porre a me pare la seguente: com’è possibile che la folla inferocita sia riuscita a penetrare all’interno? Ovvero: non sarà che il “deep state” ha lasciato che l’assalto al suo vero e proprio sacro tempio si compisse, così da togliersi finalmente di mezzo (come puntualmente accaduto) The Donald?
Che l’arrembaggio abbia fornito il destro a Biden, che si sia quindi concluso con una débȃcle di Trump, non c’è infatti alcun dubbio.
C’è invece gente in Italia che discetta sulle ….”infiltrazioni degli antifà”, che sarebbero stati loro a prendere la testa dell’attacco a Capitol Hill. E per avvalorare questa cazzata sesquipedale hanno scambiato Jake Angeli, uno dei capifila dei rivoltosi e suprematista assatanato (che più che uno sciamano sembra la maschera del trapper Blek Macigno, protagonista di un noto fumetto italiano), per capobastone degli infiltrati antifà.
Sorvoliamo, per carità di patria, su queste ciucche che spingono il complottismo oltre la soglia del ridicolo.
Andrà invece fatto un ragionamento non solo sul perché Trump abbia sobillato la folla per poi tirarsi indietro. Si dovrà capire se, come sostengono compiaciuti i pennivendoli pro-Biden, questo evento sorprendente sia, come affermano “il canto del cigno del trumpismo”, o se, invece, esso è destinato ad approfondire la ferita che ha lacerato la società americana.
Io pendo, nonostante la scomposta sceneggiata, per la seconda ipotesi. Gli USA sono definitivamente entrati in un periodo di sconquassi, conoscono anzi una vera e propria crisi esistenziale d’identità. Insomma, con o senza Trump, il trumpismo sarà un protagonista della scena sociale e politica americana.
Intanto, consiglio ai complottisti de noantri, di aprire gli occhi e di chiedersi quale sia il giudizio di Dio, ovvero dei “mercati”. Se lo facessero scoprirebbero che esultano, ritenendo l’assalto a Capitol Hill una salvifica americanata.
Questi i titoli a caratteri cubitali de IL SOLE 24 ORE di questa mattina: «BORSE: L’EUROPA SCATTA SULLA SCIA DI WALL STREET. MILANO VOLA. PERCHE’ WALL STREET SUI MASSIMI STORICI IGNORA IL TERREMOTO POLITICO USA».
“Gli USA sono definitivamente entrati in un periodo di sconquassi”
Sì, ma il punto è in che modi ed in che tempi. Una cosa lenta che si trascina per anni ed anni a noi lascia ben poche speranze. Trump alla fin fine ne è pateticamente uscito come un miles gloriosus, ci sono stati morti fra le file dei suoi sostenitori che hanno fatto irruzione ma lui non sta facendo nulla oltre che ripetere la solita bolsa manfrina.
Non capivo cosa avesse in mente, pensavo che si stesse proiettando sul dopo ma forse non aveva in mente proprio nulla. I processi messi in moto certo proseguiranno ma probabilmente senza Trump.
Ci avviamo dentro la restaurazioncina di Biden che certo non riuscirà ma prolungherà il tormento per chissà quanto tempo ancora.
Giovanni
Aggiungo. Lo scontro fra le elites nazionali e l’oligarchia globalista mi ricorda vagamente gli scontri storici fra il re ed i nobili. Mi da l’impressione che il regresso storico sia inarrestabile.
Nell’ottocento abbiamo avuto la nascita e sviluppo delle idee socialiste e lo scontro fra borghesia, proletariato ed aristocrazia terriera. Le prime due, borghesia e proletariato, sono ciò in cui è condensato quel grosso terzo stato che fu protagonista della rivoluzione francese di fine settecento, alla fin fine egemonizzata dalle idee della borghesia contrapposte al vecchio modo feudale. Ancora prima, ad inizio settecento invece la fece da protagonista la guerra di successione spagnola, dove lo scontro fu solo fra aristocrazie senza che il popolo vi partecipasse con una sua soggettività indipendente, mentre la borghesia si stava ancora sviluppando ma non era pronta allo scontro diretto con l’aristocrazia.
Ecco, la mia impressione è che un passo dopo l’altro stiamo tornando a quell’assetto lì perché la nuova aristocrazia capitalista si stabilizzando nel conflitto tra il re/globalismo ed i nobili/elites-nazionali senza che il popolo possa entrarvi con una sua soggettività indipendente.
La dinamica è simile a quella dei secoli passati, ma la freccia sembra puntare nella direzione storica opposta.
Giovanni
Ah, mi vengono in mente una alla volta. Non è sciamanico, è sciamannato. Come i grillini, è la versione americanoide del grillismo. Vedremo che cosa partorirà ma è davvero deprimente.
Giovanni