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IL MALEDETTO PILOTA AUTOMATICO

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Di male in peggio. Il Quirinale, luogo dove risiede il vero decisore politico italiano di ultima istanza, ha dunque chiamato Mario Draghi per conferirgli l’incarico di formare il governo. Una mossa destinata a scompaginare a fondo il quadro politico italiano. Di certo un atto finalizzato a rafforzare i dispositivi disciplinari che incatenano l’Italia all’Unione euro-atlantica. La dimostrazione che i poteri forti, consapevoli che la situazione può diventare esplosiva, non si fermeranno davanti a nulla per difendere assieme al loro predominio, la stabilità sistemica.

E’ bene rammentare chi sia davvero colui che viene presentato come “l’uomo del destino”.

Fu lui, nell’agosto del 2011, a nome della Bce, ad inviare la famigerata lettera al governo italiano, il gesto che portò al defenestramento di Berlusconi e spianò la strada al governo Monti. Vale la pena segnalare cosa, per la precisione, veniva chiesto di fare al governo italiano:

«una profonda revisione delle pubblica amministrazione, la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali, privatizzazioni, riduzione del costo dei dipendenti pubblici, la modifica del sistema di contrattazione collettiva nazionale, modifiche del sistema fiscale e giudiziario, riforme costituzionali» per rafforzare i poteri del governo e sottrarlo al controllo parlamentare.

Molti passi sono stati compiuti, da Monti in poi, per realizzare quelle “riforme” neoliberiste. Molte tuttavia sono restate incompiute. Vedrete che, con la scusa degli “aiuti” europei, Draghi di lì ripartirà ove accettasse di formare il governo.

Dopo aver creato le condizioni per portare al potere Monti, Draghi fu uno degli architetti del “Fiscal compact” europeo, la “riforma” peggiorativa del Trattato di Maastricht che impose delle regole di bilancio ancora più severe. “Non c’è alternativa al consolidamento fiscale , il modello sociale europeo appartiene al passato” — così disse al Wall Street Journal. Fu quindi anche sotto la sua spinta che di conseguenza venne stuprata la Costituzione inserendo il “Pareggio di bilancio” — 8 maggio 2012.

E fu sempre Draghi, mentre in Europa crescevano i populismi no-euro, a ricordare come vanno le cose nell’Unione europea e che le volontà dei popoli non contano, ovvero che nella Ue opera il “pilota automatico”.

Ma il principale crimine Draghi lo consumò a spese del popolo greco. Si era nel giugno del 2015, alle porte del referendum in cui i Greci respinsero a larga maggioranza i diktat della Troika. Ebbene, due settimane prima del referendum la Bce di Draghi fece una cosa senza precedenti: congelò la liquidità d’emergenza a disposizione delle banche elleniche. La conseguenza è che i cittadini (ricordiamo le code agli sportelli) vennero privati del diritto di prelevamento dai loro stessi depositi.

Alcuni dicono che il Draghi di oggi non sia più il brigante di ieri. Alcuni si sbagliano.

Segnaliamo per chi avesse memoria corta alcuni recenti articoli pubblicati su sollevazione:

IN ARRIVO IL GOVERNO DRAGHI di Moreno Pasquinelli (27 marzo 2020)

NO AL PROGRAMMA DRAGHI, di Moreno Pasquinelli (31 marzo 2020)

DRAGHI? NO GRAZIE! di Moreno Pasquinelli (19 agosto 2020)

2 pensieri su “IL MALEDETTO PILOTA AUTOMATICO”

  1. Cittadino dice:

    E lo sciur padrun d’oltreatlantico viene a farsi intervistare.

    Giovanni

  2. Cittadino dice:

    E scrive l’ANSA:

    “La carta Mario Draghi giocata dal Quirinale dopo il nulla di fatto dell”esploratore’ Roberto Fico è l’ultima prima della deriva elettorale”

    No dico, “deriva elettorale”. Ma che termini, Per il costoro il voto, che pur cambierebbe ben poco date le circostanze, è una cosa sovversiva.

    Giovanni

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