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LA FINESTRA DI OVERTON Di Simone Lodovici

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Cari lettori e Care lettrici,

ogni giorno la nostra percezione ed il nostro pensiero nei confronti del mondo che ci circonda viene plasmato di continuo, e la comunicazione – l’atto di trasmettere un’informazione – è il momento preciso in cui tutto questo accade.

Questa è una tematica che ha sempre affascinato ed incuriosito molte persone e, nel corso del tempo, molto si è scritto di queste tematiche: in questa sede mi limiterò a riflettere sull’essenza della comunicazione verbale, evidenziando come il potere delle parole  influisca sulle nostre vite molto piů di quanto si è soliti pensare.

Un punto di partenza fondamentale per poter sviluppare un ragionamento più organico è quello di evidenziare come il processo comunicativo non è un qualcosa che “semplicemente accade” ma è il momento esatto in cui tutti noi siamo chiamati a rilevare, riconoscere, comprendere e conoscere gli eventi che influiscono nel mondo circostante.

A questo proposito è doveroso specificare il ruolo delle parole, perché la loro importanza è tutt’altro che marginale; infatti esse ricoprono un ruolo centrale nella comunicazione perché è dalle loro combinazioni che si generano e si sviluppano le conoscenze, le idee e le rappresentazioni dalle quali si originano le norme comportamentali ed i principi ideologici che attribuiscono significato ed importanza ai concetti, alle tradizioni ed alle identità che formano un nucleo sociale.

Detto altrimenti: le parole ci conferiscono sia il potere di esercitare un “controllo intellettuale” sulla realtà sia la capacità di generare ed indirizzare atteggiamenti che andranno a formare le identità individuali, collettive e politiche.

Pertanto, avere contezza dell’immenso valore che ogni parola possiede è il primo passo per comprendere come questo immenso patrimonio possa essere usato sia a favore del nostro benessere che a discapito dei nostri interessi, in quanto numerosi studi, redatti specialmente negli ultimi decenni, hanno mostrato come le persone siano facilmente suggestionabili; infatti tanto la retorica politica odierna quanto i media di massa sfruttano in maniera incondizionata tecniche di persuasione e manipolazione per creare narrazioni convincenti e propaganda, finalizzate per indirizzare e controllare sia le scelte degli individui sia il consenso dell’opinione pubblica.

Per avere un’idea molto più ampia di come si possa guidare l’opinione pubblica è necessario menzionare la finestra di Overton: uno schema di comunicazione – persuasione basato su sei livelli che è molto utile per inquadrare la visione che l’opinione pubblica possiede della realtà:

  • Inconcepibile: ossia una realtà impensabile.
  • Estrema: realtà vietata ma con delle eccezione.
  • Accettabile
  • Ragionevole
  • Diffusa
  • Legalizzata

Ovviamente, la finestra di Overton fornisce solo una concezione panoramica delle idee che l’opinione pubblica possiede, e tuttavia è un punto di riferimento particolarmente importante per gli “addetti ai lavori” perché offre una chiave di lettura importante per capire come indirizzare l’informazione ed il pensiero verso il livello “giusto” , così da raggiungere il consenso tanto auspicato; a questo proposito è doveroso ricordare l’ emblematica spiegazione che ci fornisce Enrico Barone nel suo articolo Il linguaggio del potere in merito a ciò

“[…] informare è controllare, indottrinare è controllare… nessun fatto può essere raccontato senza essere minimamente distorto non esistono versioni oggettive di un evento e, pertanto, qualsiasi tentativo di rappresentarlo crea una nuova realtŕ che segrega dall’evento stesso […]”.

Perciò, gli eventi che permeano la realtà sono frutto di interpretazioni che, se  sostenute da meccanismi persuasivi e manipolatori, creano realte distorte e dannose che diffondono confusione ed incertezza rinforzate da dogmi che ne moltiplicano a dismisura i danni.

Per queste ragioni è necessario comprendere quanto siano importanti l’uso delle parole ed il potere che ne deriva , perché questo è l’antidoto migliore per avere consapevolezza di come l’interpretazione della realtà sia in grado di creare delle verità che, troppo spesso, sono create ad hoc per rendere impotente anche il più coraggioso, omettendo, o peggio, manipolando, gli avvenimenti più significativi e mistificare gli eventi più banali.

* Fonte: La Prima Linea

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