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IN NOME DELLA SCIENZA, LA DITTATURA! di Moreno Pasquinelli

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Macron fa da apripista all’insorgente regime di APARTHEID SANITARIO.

Il Presidente francese ha “solennemente” annunciato l’imminente entrata in vigore di una legge per cui, chi non possiederà il passaporto vaccinale non potrà salire sui treni, entrare in un supermercato, andare al bar e al ristorante, nei teatri e nei cinema, negli stadi. E’ ancora peggio che tutto questo. [1]  Affinché la legge venga applicata si prevede addirittura, per gli esercenti o le aziende che non controllino gli accessi, una multa di 45mila euro. (Le Figaro del 14 luglio)

Il governo Draghi fa filtrare ad arte degli spifferi per cui intende non solo confermare lo Stato d’emergenza ma seguire l’esempio francese. (Corriere della Sera del 14 luglio)

La mossa di Macron (sono in corso in Francia mobilitazioni in molte città) si presta a diverse considerazioni. Due principalmente.

Riflettano i tanti che ancora hanno dubbi sulla sostanza: che la pandemia è il pretesto, la foglia di fico per edificare un regime di psico-sorveglianza di massa; grazie alle diavolerie della “rivoluzione digitale” un vero e proprio sistema di tecno dittatura controrivoluzionaria.

Non si tratta solo di un mutamento politico-istituzionale, si tratta di un vero e proprio salto di qualità. Se siamo già in ambiente post-democratico Dio solo sa quale mostro potrà venir fuori. Usino finalmente la ragione, se ancora la possiedono, coloro che davanti alle avvisaglie del “Grande Reset” fanno come le tre scimmiette.

La seconda considerazione precipita sulle nostre teste dalla premessa con cui Macron ha annunciato la legge:

«Siamo la nazione della scienza, di Louis Pasteur. Se la scienza ci offre un’arma come la vaccinazione, dobbiamo usarla il più possibile».

Ecco a voi la nuova teologia in nome della quale ogni porcheria viene giustificata. Non basta più dire “ce lo chiede l’Europa”. Ora il motto che tutto spiega e giustifica è “ce lo chiede laScienza!”. E’ in nome de laScienza che l’élite pretende di strappare l’egemonia ideologica, di conquistare il consenso delle masse contro loro stesse, di edificare the new brave world. E’ grazie alla scienza, in nome del progresso e di un’altra distopica civiltà che loro vogliono sorga il  nuovo Leviatano.

Una terza considerazione è d’obbligo. Se l’élite dominante deve ricorrere a misure tiranniche vuol dire che malgrado la martellante campagna per la vaccinazione di massa, questa è fallita. Fallita in Francia come sta fallendo in Italia. Non ci spiegheremmo altrimenti questa mossa tanto estrema. Non potendo istituire per legge l’obbligo vaccinale perché cadrebbe così la loro maschera di liberali e di democratici, aggirano l’ostacolo puntando la loro pistola alla tempia dei cittadini: “o ti vaccini o ti sparo!”. Un obbligo de facto ma non de jure.

Ciò che vorrebbe fare Macron in Francia è una cosa senza precedenti. In Italia, invece, non lo è.

Scrivevamo a commento dell’approvazione della legge 44-2021 (quella che ha imposto l’obbligo di vaccinazione al personale sanitario e sociosanitario) che essa era l’anticamera a provvedimenti restrittivi erga omnes e che aveva un precedente, quello fascista:

«La legge è già di per sé infame, ma il combinato disposto dell’obbligo di vaccinazione per i lavoratori della sanità accompagnato della minaccia di “sospensione dell’attività lavorativa” (modo subdolo per non dire licenziamento!) è di carattere apertamente fascista. Esagerazione? Per niente! Cosa accadde infatti sotto il fascismo? Già dal 1928 il regime mussoliniano sancì che gli iscritti al P.N.F. avrebbero avuto la precedenza nelle liste di collocamento; nel 1937 la tessera divenne obbligatoria per ogni incarico pubblico; quindi nel 1938 la mancanza di iscrizione al partito comportava l’impossibilità di accesso al lavoro e pesanti sanzioni per quegli imprenditori che avessero assunto chi ne era sprovvisto. La logica sottesa all’obbligo vaccinale è la stessa di quella usata dal regime fascista: se disobbedisci ti punisco privandoti di lavoro e reddito. Per adesso vale solo per i sanitari, domani potrebbe valere per tutti. Allora faceva fede la tessera al partito, oggi al suo posto fa fede la tessera sanitaria». (LEGGE INFAME, LEGGE FASCISTA)

Giunti a questo punto c’è solo da organizzare la Resistenza, pensando a promuoverla nelle forme adeguate al momento storico che viviamo. Nessuna equidistanza, data la posta in palio, è ammissibile. Non lo diciamo noi, lo sostiene il potere: “o con noi o contro di noi”. Non resta, per chi abbia a cuore la democrazia, la giustizia e l’emancipazione dell’umanità, che essere contro.

Note:

[1] «Il presidente francese ha previsto che, dal primo agosto, sarà necessario il pass vaccinale per entrare – da clienti e da lavoratori – nei bar, nei ristoranti, nei centri commerciali, ma anche negli ospedali, nelle case di riposo, in tutti i centri medici, nei treni, negli aerei e nelle automobili per i viaggi lunghi. Da mercoledì prossimo, 21 luglio, sarà già necessario per accedere a spettacoli, parche d’attrazione, concerti, festival: tutti i luoghi di cultura e di tempo libero in cui gli assembramenti superino le 50 persone. Non è esclusa, se la situazione dovesse peggiorare, una estensione del pass obbligatorio anche ad altre attività. Non è un obbligo vaccinale esplicito, ma funziona allo stesso modo: “il costo” non monetario – o se si preferisce la sanzione – della scelta di non farsi inoculare, è talmente alto [leggi: la libertà personale. NdR] da spingere tanti francesi a cambiare scelta»

Il Sole 24 Ore, mercoledì 14 luglio 2021

8 pensieri su “IN NOME DELLA SCIENZA, LA DITTATURA! di Moreno Pasquinelli”

  1. Francesco dice:

    Dobbiamo muoverci con la “contropropaganda”. Il nostro motto, da diffondere quanto più possibile, deve essere: “NO AL RICATTO VACCINALE – NO AL GREEN PASS – NO ALLA DITTATURA SANITARIA ”
    Io nel mio piccolo lo sto già facendo.

    Francesco F.
    Manduria (Ta)

    1. adriano ottaviani dice:

      adriano ottaviani dice:LUG 21, 2021
      Hai ragione ma dire tutti questi NO non basta, i più in gamba tra di noi, quelli che sono in grado di leggere report, fare calcoli e statistiche, insomma le avanguardie del movimento, dovrebbero iniziare a scrivere un piccolo opuscolo sul tema e un volantino molto stringato che lo riassuma.
      Quant’è pericoloso questo virus? Ci sono alternative alla vaccinazione? I lockdown funzionano?
      Compito di tutti sarà organizzare dei piccoli presidi, banchetti, in cui diffondere il volantino e discutere con i passanti meno ottusi che vogliano confrontarsi.
      Ma l’opuscolo non deve fermarsi all’enunciazione di principi costituzionali sia pur sacrosanti, dobbiamo smontare una per una le loro affermazioni con le nostre contro-valutazioni.
      Ne elenco le principali:
      – Anche i vaccinati contagiano
      – Anche i vaccinati si ammalano
      – gli pseudo-vaccini sono stati programmati PER UN VIRUS CHE NON ESISTE PIU’
      – Ci sono le cure ma sono sistematicamente boicottate
      – Non è vero che la scienza sia unanime
      – Probabilmente la campagna vaccinale è colpevole del proliferare delle varianti
      – Non si può raggiunge l’immunità di gregge per una malattia che non dà immunizzazione.

      E chi ne ha di più ne metta.
      C’è anche un altro aspetto da curare. Chi come noi non soffre per il panico da virus soffre comunque di qualcosa di egualmente deprimente: il sentirsi sempre e desolantemente solo avendo intorno una mandria di belve con la bava alla bocca.
      Non tutti siamo abituati ad andare controcorrente, è faticoso, qualcuno alla fine cede.
      E’ necessario quindi organizzare una nostra festa, in cui parlarci, sorriderci e abbracciarci.

      Dimenticavo: il sovranismo sul covid ha fallito miseramente, in un anno e mezzo non siamo riusciti ad indire
      uno traccio di manifestazione tranne quelle auto-organizzative di san giovanni e circo massimo
      Coinvolgiamo ippocrateorg, Stramezzi, Cavanna, Montanari, Mazzucco: se non ora quando?

      Adriano Ottaviani

  2. Fiorenzo Fraioli dice:

    Il metodo di lotta dovrà interessare, oltre che i piani del ragionamento e della persuasione degli indecisi, anche quello del contrasto attraverso la pratica di una miriade di gesti di disobbedienza sia attiva che passiva. Ad esempio, chi può permetterselo deve rifiutarsi di fare straordinari (parlo delle grandi aziende, non delle micro) rifiutare di aderire a ogni tipo di attività che non sia esplicitamente prevista nel mansionario, liberare il territorio dai simboli del potere oppressivo, disertare i centri commerciali in favore dei piccoli negozi, disdire gli abbonamenti ai servizi telematici non essenziali, non partecipare a nessun evento pubblico sia sportivo che ricreativo o culturale, disertare i cinema, gli stadi, e chi più ne inventa meglio è. Lasciamo soli i padroni e i loro servi, ricostruiamo il nostro mondo, alziamo barricate intorno a ogni quartiere o villaggio, torniamo a giocare a boccette, a biliardino, a ping-pong. E prepariamoci a respingere gli assalti delle bande di camorristi, ndranghetisti, mafiosi e criminali vari di cui si serviranno come hanno sempre fatto per piegare il popolo. Non dobbiamo attaccare, ma preparare la difesa dei territori urbani e rurali. Se non si fermeranno scorrerà il sangue, ma se saremo pronti non sarà solo il nostro.

  3. Antifascismo dice:

    Non c’entra nulla l’essere fan degli ebrei, io sono fan del proletariato internazionale e dei lavoratori. La tessera non vuol dire nulla, anche nella democrazia socialista cubana se sei contro la patria internazionalista sei discriminato. Il fascismo è il male assoluto per il suo antisemitismo e per essere una dittatura antisemita reazionaria.

    1. Mauro dice:

      Il fascismo per te è solo una questione di antisemitismo? Bocciato! Ricomincia dall’asilo. Non mi abbasserò ad una tale ignoranza. Addio.

  4. Antif dice:

    Ha ragione Francesco, serve contropropaganda territoriale.

  5. nicola licciardello dice:

    Mah ! I commenti vanno dall’ignoranza all’organizzazione della RESISTENZA, eventualmente armata. Credo che occorre far decantare l’iniziativa in modo da trovare una pluralità di formule e di resistenze senza incappare nella repressione…astuti come colombe !

  6. Liborio dice:

    Non condivido quasi nulla del pensiero dell’autore di questo articolo, né delle posizioni politiche del suo movimento. Come libertario sono infatti parecchio distante dalle tesi espresse in questo sito. Detto questo, trovo questo articolo sacrosanto e condivisibile al 100%. Con loro o contro di loro, io sono contro. La campagna di vaccinazione è già fallita e, come si presumeva, stanno dando la colpa a chi non si è vaccinato. Efficacia dei vaccini sull’attuale prevalente forma del virus: zero. Danni prodotti dal vaccino, incalcolabili (infatti nessuno è autorizzato a parlarne). Migliaia e migliaia di morti, infarti e danni permanenti. Tutte le cure domiciliari (prima di cadere in mano agli ospedali militarizzati) sono disincentivate, vietate, a fronte di intrugli genici che sono sperimentali e di cui fungiamo da cavie. Ora anche l’apartheid sanitaria, non c’è che dire. Se lorsignori pensano che basterà vietarci cornetto e cappuccino e partita allo stadio si sbagliano. Tanto, già ci avevano estromesso dagli stadi con le loro stupide regole repressive (tessera del tifoso, daspo etc.) per cui non sarà certo un vaccino a farci ritornare sugli spalti.

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