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AUTUNNO CALDO di Moreno Pasquinelli

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Mai come nel caso dell’infame passaporto sanitario vale l’adagio “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”.

In preda ad un vero e proprio delirio di onnipotenza, la casta al potere pare aver perso ogni contatto con la realtà. Prigioniera della concezione élitaria e classista secondo cui il popolo è un bue, si era convinta che coll’infame ricatto avrebbe ottenuto un boom di vaccinazioni, quindi una vittoria politica schiacciante.

Ma questa cantonata della casta ha altre cause. Lassù si erano autoconvinti che assieme alla lotta di classe fosse scomparso il proletariato, inghiottito nella melassa della “società liquida”, dissolto e neutralizzato nella “cetomedizzazione sociale”.

Scoprono invece che un nuovo proletariato sta sorgendo, che esso è anzi il lievito di una nuova opposizione sociale. Scoprono che proprio chi sta più in basso nella loro scala sociale non ha abboccato alla grande campagna di terrore pandemico e di addomesticamento sociale. Scoprono che l’operazione Draghi, dopo il fallimento dei “populisti” e successivo loro arruolamento come vassalli, ha i piedi di argilla.

Che Draghi si fosse cacciato in un guaio, lo avevamo detto subito dopo che a fine luglio annunciò tracotante l’estensione a tutto il mondo del lavoro del “green pass”. Grazie alla sua goffa conferenza stampa, ma anzitutto per l’evidente attacco ai diritti di milioni di lavoratori, la protesta iniziò a dilagare in gran parte del Paese.

Alle porte del fatidico 15 ottobre politicanti e tecnocrati di regime, come pugili suonati, scoprono che ben tre milioni e mezzo di lavoratori, in barba alla più invasiva campagna di propaganda, nonostante il ricatto «se non ti vaccini non lavori!», hanno detto signor No! Si tratta di un clamoroso atto politico di disobbedienza civile, simboleggiato dalla vera e propria ribellione dei portuali di Trieste. Un vento di rivolta che va alimentato affinché diventi contagioso. Per questo si deve sostenere lo sciopero generale ad oltranza proclamato dal FISI con inizio venerdì 15 ottobre.

La “concessione” fatta dal governo ai portuali di Trieste dimostra che solo con la lotta si possono  ottenere risultati. I portuali hanno risposto giustamente picche: non gli interessa il tampone gratuito, il 15 entreranno in sciopero ad oltranza affinché sia ritirato il decreto legge che istituisce il green pass obbligatorio. Per l’intanto si sono aperte crepe nel fronte nemico, il governo Draghi è per la prima volta in seria difficoltà, anche perché la sua “concessione” sta facendo arrabbiare milionate di lavoratori e potrebbe rivelarsi un boomerang.

Il fronte che si va mobilitando per far fallire questo sciopero politico è comunque potente, guai a sottovalutarlo. Comprende il governo, la Confindustria, i partiti e i sindacati di regime. Ahinoi comprende anche i cosiddetti “sindacati di base” che accampano le più risibili ragioni per giustificare la loro ignavia.

Draghi e il suo governo tremano anche perché lo stesso fronte degli industriali si va mettendo di traverso. Interi reparti e settori dell’economia rischiano la paralisi, le linee produttive potrebbero incepparsi a causa dell’applicazione del “green pass”, chiedono proroghe e deroghe.

Troppo tardi per metterci un pezza. Oramai i giochi sono fatti. Il governo è in un vicolo cieco, non vuole e non può tornare sui suoi passi. Se lo facesse, non solo perderebbe la faccia, contribuirebbe ad alimentare il vento della rivolta. A maggior ragione occorre colpirlo adesso, senza esitazioni.

Sia chiaro che il 15/10 non è il Giorno del Giudizio. Lo sciopero non paralizzerà il Paese, né farà cadere il governo. Molta è la strada da percorrere per ottenere la vittoria. Il 15/10 è un altro passo verso la giusta direzione. E sarà giusta, la direzione.

3 pensieri su “AUTUNNO CALDO di Moreno Pasquinelli”

  1. Francesco dice:

    Gia’… i “sindacati di base”, quelli che (testuale):

    1) “noi vogliamo che tutto il proletariato abbia accesso al vaccino per il covid” (…sottinteso: ….e chi se ne frega se il vaccino non e’ stato prodotto da un ente pubblico che faccia gli interessi del Popolo bensi’ da MULTINAZIONALI che hanno come PRIMO E UNICO OBIETTIVO quello del PROFITTO… se il vaccino e’ sponsorizzato da “esperti” che hanno COLOSSALI CONFLITTI DI INTERESSE in quanto collusi con le suddette multinazionali… se il vaccino puo’ avere gravi effetti collaterali non solo a breve, ma anche a medio lungo termine… se il vaccino non blocca la trasmissione del virus…)

    2) “bisogna isolare i lavoratori che sono contrari alla vaccinazione in quanto si tratta di soggetti reazionari” (sottinteso: …e chi se ne frega della SOLIDARIETA’ tra lavoratori… e della LIBERTA’ DI SCELTA TERAPEUTICA)

    3)”…quella sul greenpass e’ solo una sterile polemica: il greenpass e’ come la carta d’identita’… come la patente di guida… come la tessera sanitaria” (sottinteso: … E chi se ne frega se gli stessi governanti ammettono che il greenpass e’ uno “strumento politico”… QUINDI uno strumento di dominio della classe al potere…)

    Francesco F.
    Manduria (Ta)

  2. GioC dice:

    Allego il commento inviato ad altro sito rinnovando anche a Sollevazione la stessa richiesta.

    Ai tempi del PCI un’azione come quella dell’assalto contro la sede della CGIL sarebbe stata semplicemente impensabile. Mezza Roma sarebbe accorsa in difesa contro gli aspiranti suicidi. Suicidi politici intendo perchè la condanna sarebbe stata generale e l’esecrazione totale. La CGIL era un simbolo e come tale intoccabile. Oggi che rimane di quel simbolo? Neppure la Polizia è accorsa a difenderne la sede. Chissà perchè. Faceva comodo? Strategia della tensione? Quello che è certo è che l’abbraccio tra Draghi e Landini ha anch’esso un alto valore simbolico: il suggello sulla svendita del mondo del Lavoro alle elites finanziarie ed al grande capitale da parte del più importante Sindacato italiano avvenuta negli anni. Quella di Stefano Puzzer è lotta di classe. Ben venga contro un Governo che ha scientemente rotto il patto sociale e democratico violando apertamente il primo articolo della Costituzione Italiana dopo aver gestito nel peggiore modo possibile l’emergenza della pandemia da COVID19. Chiedo a ” ComeDonChiscotte”, che seguo da anni, di contattare, se possibile, Stefano Puzzer e domandagli se non sia il caso di lanciare una campagna a favore della lotta del Coordinamento dei Portuali di Trieste, anche attraverso un sostegno economico.Il sottoscritto nel suo piccolo è ben disponibile.

    GioC

  3. RobertoG dice:

    Non agite da soli, mettetevi in contatto con i vostri colleghi di lavoro ed accordatevi per scioperare insieme, ad oltranza. Ditelo anche ai vaccinati. Fategli capire che neanche loro sono al sicuro, perchè oggi la tessera si ottiene col vaccino, ma domani ci saranno ulteriori richieste, magari legate ai consumi e ad ogni altra forma che riguardi il proprio stile di vita che verrà imposto dall’alto. Molto prima di quanto non si pensi proporranno di chipparci tutti sotto pelle e diranno naturalmente che lo fanno “per il nostro bene”. Il mondo ci guarda. Se questa porcheria passerà qui dopo la applicheranno anche altrove.

    P.S. Astenersi dal lavoro in questo caso è legittimo. Viene sospesa la retribuzione ma non si rischia il posto di lavoro. L’avvocato Marco Mori lo spiega in questo video
    https://www.youtube.com/watch?v=4UF6s9-BAGU

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