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LA POLPETTA AVVELENATA DELL’ECOLOGIA di Sandokan

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«Et voilà! Scolpito in costituzione il motivo per dichiarare nuovi stati d’emergenza, per realizzare altre tappe della transizione…. a regimi di totalitarismo tecnocratico».

Nelle TESI SUL CYBERCAPITALISMO di Liberiamo l’Italia si legge che l’Operazione Covid è una tappa del Grande Reset, il piano strategico delle élite che comandano per spianare la strada a radicali mutamenti sistemici che coinvolgeranno tutte le sfere della vita sociale. Si afferma che questo mutamento sarà epocale e avrà enormi costi sociali. Ove si avverassero le profezie dei transumanisti avremo un vero e proprio “salto antropologico di civiltà”. Affinché il piano sia portato a compimento i popoli debbono essere narcotizzati, le loro capacità di ribellione e resistenza neutralizzate. Ecco quindi lo shock della pandemia, il primo di una serie dove ognuno di essi sarà usato come una clava (stato d’emergenza). E’ la strada verso un regime tecno-totalitario per mezzo di colpi di stato a tappe.

Un capitolo di questo piano è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Essa vincola ogni nazione a “trovare le soluzioni comuni alle grandi sfide del pianeta, quali l’estrema povertà, i cambiamenti climatici, il degrado dell’ambiente e le crisi sanitarie”.

Stiamo ancora subendo il violento trauma dell’Operazione Covid e le enormi e letali conseguenze che essa ha indotto nella vita, nella psicologia di massa, nei rapporti sociali, nella modus operandi del potere. Il prossimo capitolo del Grande Reset (a meno che prima non avvenga una guerra devastante) è rappresentato dalla “emergenza ambientale”.

Come col Covid, anche in questo caso, il brutale assalto è ben camuffato con la maschera per nobilissime ragioni. E’ con questo inganno che due giorni fa il Parlamento ha approvato alla chetichella ma a schiacciante maggioranza (in modo che non si possa sottoporre a referendum i cambiamenti), l’ennesima modifica della Costituzione, cambiando gli articoli 9 e 41. Qui sotto in maiuscolo le aggiunte:

Articolo 9: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI. LA LEGGE DELLO STATO DISCIPLINA I MODI E LE FORME DI TUTELA DEGLI ANIMALI».

Articolo 41: « L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI».

Et voilà! Scolpito in costituzione il motivo per dichiarare nuovi stati d’emergenza, per realizzare altre tappe della transizione…. a regimi di totalitarismo tecnocratico.

Con tutto il rispetto per animalisti, salutisti ed ambientalisti, quella della “transizione ecologica” è una vera e propria polpetta avvelenata. L’uso farisaico del discorso sulla tutela della pubblica salute lo stiamo ancora sperimentando. Sulla stessa falsariga l’ecologismo viene utilizzato come paravento per nascondere il vero obiettivo: una violenta ristrutturazione sociale i cui salatissimi prezzi saranno pagati dal popolo lavoratore. Così come lo spaventapasseri delle cause antropiche del riscaldamento globale viene utilizzato (affermazioni di Cingolani e direttiva dell’Unione europea docet) per ri-sdoganare l’uso del nucleare.

Un pensiero su “LA POLPETTA AVVELENATA DELL’ECOLOGIA di Sandokan”

  1. Graziano+PRIOTTO dice:

    Transizione ecologica o intransigenza nell’imporre il credo sanitario ora e ambientalista in futuro ?

    Che tutto il discorso sul cambiamento climatico (che è in corso ma sulle cui cause è ammesso solo il credo dogmatico ” aumento CO2 = fine della civiltà” ) e sull’ecologia (indiscutibile la necessità di tutela dell’ambiente e degli animali, ma discutibilissimo il modo in cui sono ammesse solo le proposte che servono al Capitale) sia una farsa ignobile lo possiamo constatare ogni giorno. I continui summit internazionali per concordare la riduzione delle emissioni di CO2 si risolvono sempre in nulla di fatto anche perché il loro scopo non è certo la difesa del clima ma degl interessi del Capitale nei Paesi industrializzati a danno dei Paesi emergenti (una mutazione del colonialismo).
    Il sistema ha sempre pronta una “Greta” da lanciare mediaticamente per distrarre la gente ed inparticolare i giovani dai veri drammi dell’umanità.
    La mia generazione guardava al Che Guevara, a Ho Chi Min, a Gandhi, a Franz Fanon, a Lumumba, tnato per citare un paio di uomini che hanno fatto la storia opponendosi a colonialismo, capitalismo e ingiustizie sociali). Dunque al confronto gli idoli dei “gretini” fanno capire l’abisso di politicizzazione della massa degli attuali ventenni. Non tutti per fortuna, ma poche le eccezioni.
    E che dire dei problemi bellici? Gli USA stanno spingendo per lo meno con somma incoscienza (se non piuttosto come credo con criminale premeditazione) l’Ucraina ad un conflitto fratricida contro la Federazione Russa. Anche un bambino si renderebbe conto che a minacciare la guerra non è la Federazione Russa, che altro non chiede che la fine dell’accerchiamento delle forze di occupazione coloniali degli USA in Europa (=NATO).
    Ma su questo argomento non uno straccio di riflessione da parte dei “talibani” della transizione ecologica: a loro interessa migliorare (giustamente) la situazione degli animali, fermare lo scioglimento dei ghiacciai, ecc. ecc.: sull enormi emissioni di CO2 causate dal sispiegamento militare NATO e USA (trasferimento di portaerei, intensificazione dei voli militari, movimenti di truppe a scopo provocatorio verso i confini russi , ecc.ecc.) non una sillaba dalla donzella icona dei “gretini”, non uno straccio di rifessione critica sul pericolo della guerra in Europa (che poi è semplicemente la ripetizionen di un lurido deja vu: come in Vietnam nel 1964 gli USA avevano organizzato il passaggio del potere nell’area di Saigon ad un duo di kapò al loro servizio (Nguyen Van Thieu e Nguyen Cao Ky), cosí a Kiev nel 2014 furono gli USA (a decidete da soli l’insediamento di Poroschenko (anche contro le preferenze dell’UE – tutti ricordiamo lo sprezzante ma meritato “fu… you EU” dell’ambasciatrice Nuland).
    Si ripete nella malcapitata Ucraina, i cui cittadini sono stati volgarmente e criminalmente ingannati dalle false promesse di USA e UE (riscatto economico e fine della corruzione, laddove esattamente l’opposto è stato il risultato) l’innominabile e crudele positica degli USA di far spargere sangue e portare distruzione e morte laddove torna comodo al complesso industrial militare ed alle pazzoidi fantasie di dominazione mondiale degli squilibrati che risiedono nel Pentagono e manovrano i Presidenti di turno.
    Su quanto sopra si può e si deve ovviamente discuere: il problema è che contrariamente già soltanto al 2003 (invasione USA all’IRAK ) non c’è uno straccio di protesta, nessuna manifestazione che invece nell’occasione predetta aveva visto centinaia di migliaia di cittadini sfilare nelle città europee. È vero, le sfilate ci sono anche oggi, e i blocchi con gli autocarri. Ma esattamente questo spiega il perché della folle dittatura terapeutica: ci voleva la paura di un virus dalla letalità dello 0,1 % per distrarre le popolazioni del mondo dall’attenzione ai veri problemi che ancora una volta sono … i bilanci da presentare agli azionisti di : Lockheed Martin, Boeing, General Dynamics, Airbus, Finmeccanica, per non citare che alcune delle maggiorni industrie mondiali della morte.

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