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GLI USA AMMETTONO: SIAMO IN GUERRA

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Fino all’ultimo i russi hanno evitato di tirare in ballo USA e NATO come parti cobelligeranti, ciò nella vana speranza che essi riconoscessero come ragionevoli e legittime le garanzie di sicurezza che Mosca, da molti anni, fa presenti.

Nisba! USA e NATO se ne sono non solo fottuti, non solo hanno gettato benzina sul fuoco, ma sono entrati con i loro stivali nel campo di battaglia.

Ce lo conferma il The New York Times del 4 maggio. Leggiamo:

Secondo un funzionario statunitense, le informazioni fornite dai servizi di intelligence militare USA e NATO all’Ucraina hanno portato alla morte di molti militari russi, inclusi diversi generali.

«L’assistenza mirata fa parte di uno sforzo riservato dell’amministrazione Biden per fornire informazioni sul campo di battaglia in tempo reale all’Ucraina. L’intelligence include anche i movimenti di truppe russe previsti dalle recenti valutazioni statunitensi del piano di battaglia segreto di Mosca per combattere nella regione del Donbass nell’Ucraina orientale, hanno detto i funzionari. I funzionari hanno rifiutato di dire quanti generali sono stati uccici a causa degli aiuti statunitensi. Gli Stati Uniti si sono concentrati nel fornire la posizione e altri dettagli del quartier generale mobile dell’esercito russo, che si sposta frequentemente».

Gli Stati Uniti e la NATO sono dentro la guerra e se ne infischiano di nasconderlo.

«Il governo [Biden] ha cercato di mantenere segrete gran parte delle informazioni dal campo di battaglia, in modo che non sembri un’escalation e provochi il presidente russo Vladimir V. Putin a una guerra più ampia. I funzionari statunitensi hanno rifiutato di descrivere come hanno ottenuto informazioni sul personale militare russo, temendo che i loro metodi di raccolta sarebbero stati messi a repentaglio. Ma durante la guerra, le agenzie di intelligence statunitensi hanno utilizzato una varietà di fonti, inclusi satelliti classificati e commerciali, per tracciare i movimenti delle truppe russe».

Il Pentagono non nasconde ed anzi afferma ad alta voce il proprio coinvolgimento.

«Ovviamente, vogliamo che i russi sappiano quanto stiamo aiutando gli ucraini e che continueremo a farlo», ha affermato Evelyn Farkas, ex alto funzionario del Dipartimento della Difesa per la Russia e Ucraina durante l’amministrazione Obama. «Daremo loro tutto ciò di cui hanno bisogno per vincere e non abbiamo paura della reazione di Vladimir Putin a questo. Non ci scoraggeremo».

Il tutto a conferma che questa guerra non vede contrapposti il “Davide” ucraino e il “gigante” russo, ma è oramai scontro di rilevanza globale tra il blocco USA-NATO-UE e Russia.

Un pensiero su “GLI USA AMMETTONO: SIAMO IN GUERRA”

  1. Graziano+PRIOTTO dice:

    8 anni di ritardo sono stati fatali

    Che la finta “rivolta popolare” del Maidan fosse un golpe militare (truppe addestrate da USA e NATO) era ben noto al governo ed ai generali russi.
    Potevano benissimo intervenire lanciando una rivolta dal Donbass e arrivare a Kiev cacciando le marionette ivi piazzate dagli USA.
    È vero che la popolazione intorno a Kiev era (1941) e restava anche nel 2014 notoriamente filonazista in misura non irrilevante.
    Ma a quel punto la NATO non era ancora entrata in misura massiccia in Ucraina. Questo credo l’errore fatale di Putin e dei suoi consiglieri. Forse speravano di evitare sanzioni (che comunque sono arrivate) o forse – e questa la più probabile ragione – necessitavano di più tempo per prepararsi alla guerra economica che era inevitabile.
    Il prezzo si paga però in campo militare: otto anni di governo golpista hanno permesso di nazificare una fascia molto più larga della popolazione e soprattutto di fare dell’esercito ucraino, che nel 2014 era un’ Armata Brancaleone, un esercito modernissimo. La cosa è provata dagli enormi costi (perdite di materiali e di uomini) che si trova a subire l’esercito russo. Le litanie lametevoli del burattino di Kiev per chiedere armamenti al resto d’ Europa si rivela sempre più un alibi per non mettere in imbarazzo i partner europei NATO ,che da otto anni non hanno fatto altro che immagazzinare armi su armi in Ucraina (in primis la Germania: anche per questo il cancelliere Scholz era restio ad inviare altre armi, ben sapendo che quanto serviva era già stato abbondantementre fornito negli scorsi anni, e quindi era inutile cercare lo scontro con la Russia senza il cui gas la metà almeno delle industrie tedesche – quelle di armi comprese – dovrebbero chiudere).

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