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CI VUOLE UN MIRACOLO di Moreno Pasquinelli

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La caduta del governo Draghi, per diverse ragioni, è una buona notizia. Quella principale è il fallimento dell’ennesimo sforzo dell’élite eurocratica (e atlantista) di raddrizzare questo legno storto che è l’Italia. Per la precisione è il fiasco dell’ultimo tentativo di disinnescare questa bomba ad orologeria nelle fondamenta dell’Unione europea che il nostro Paese rappresenta. Verrebbe da esclamare che se non ce l’hanno fatta con Draghi, non ci riusciranno mai più. 

A ben vedere dispongono di una mossa di ultima istanza: scatenare un nuovo shock, una devastante tempesta finanziaria ed economica per quindi giustificare un vero e proprio colpo di stato con tanto di formale e definitiva sospensione dell’ordine costituzionale. Dopo la prova generale del “Regime Covid” il vero e proprio salto nella dittatura tecno-poliziesca — ovviamente presentata come farmaco salvifico. 

I dominanti sanno che questo salto potrebbe essere mortale, è impensabile che non abbiamo messo nel conto la probabilità che il caos economico e politico scateni rivolte di massa a catena. Si attrezzeranno ad affrontarle, ove necessario anche alzando il livello dello scontro nella convinzione che più esso si alza, meno le classi subalterne sono preparate ad affrontarlo, più essi hanno possibilità di vincere ed evitare il tracollo.

E qui veniamo alla notizia cattiva, tanto più cattiva visto il pericolo incombente. Nonostante cresca il malessere sociale, malgrado aleggi nell’aria il profumo rivolta sociale, non esiste un’opposizione organizzata che possa, non diciamo candidarsi al governo del Paese, ma almeno costituire una diga difensiva per impedire l’avanzata del mostro. Non c’è traccia di fronte unico, di un coraggioso stato maggiore attorno al quale raccogliere la forza delle masse e quindi guidare la rivolta incipiente evitando che essa si disperda e venga schiacciata. 

Diverse sono le ragioni per cui questo fronte non prende forma e vita. Queste cause non sono soltanto di natura soggettiva, afferenti ai limiti dei gruppi che animano costellazione resistente sorta contro la “Operazione Covid” — per non parlare dell’impotenza dei settori di sinistra e destra radicali. Ci sono cause più profonde, oggettive, che attengono alla storia del nostro Paese. 

Ci vorrebbe un miracolo. Mi direte che i miracoli non esistono. Invece no, ci sono stati e ci saranno.

Non ho il dono di credere negli interventi trascendenti della Divina Provvidenza. Parlo di quegli eventi storici straordinari, di quegli improvvisi balzi di tigre dei popoli grazie ai quali tutto è destinato a cambiare. La rivoluzione è questo miracolo, la versione secolarizzata e se possibile più potente dell’intervento di Dio nella storia. 

Direte, non si intravede, nemmeno come miraggio, un miracolo rivoluzionario. Il peggio è che tra noi non alberga quella fede incrollabile dalla quale vengono la forza e la tenacia che in altri contesti hanno generato i profeti ed i grandi condottieri. Pare che siamo condannati, dopo il deserto, ad attraversare anche l’inferno. In questo passaggio doloroso molti di noi periranno, altri sorgeranno e si rimetteranno in marcia. 

La fredda ragione calcolatrice sarà d’aiuto, tuttavia solo il mito alimenta la rivoluzione, l’idea della palingenesi che ci viene incontro. Non siamo qui per mettere le toppe a questo mondo. Siamo qui per farne uno nuovo. 

4 pensieri su “CI VUOLE UN MIRACOLO di Moreno Pasquinelli”

  1. Francesco dice:

    Se la crisi di governo è reale …ossia se non si tratta di un bluff escogitato per rafforzare ulteriormente i poteri nelle mani di Draghi… (in tal caso già immagino i titoli entusiastici dei giornaloni:”Draghi non molla!”… “Draghi non lascia ma raddoppia!”) non è comunque da escludere che si tratti di una “crisi pilotata”, ossia una crisi che il Sistema ha voluto far scoppiare per andare alle urne anticipatamente, in un momento in cui le forze di opposizione, le forze REALMENTE alternative, sono ancora (…PURTROPPO) divise e disorganizzate.

    Francesco F.
    Manduria (Ta)

  2. FaBer dice:

    “Non siamo qui per mettere le toppe a questo mondo. Siamo qui per farne uno nuovo”.
    Dice Moreno. Meno male: si salva sul rush finale.
    Meglio se lo diceva all’inizio, risparmiandoci la tirata sulla fede incrollabile che, in altri contesti ha generato il miracolo dei profeti e dei condottieri. Cioè? Forse la presa della Bastiglia del 14 luglio 1789? La Rivoluzione francese è stata la rivoluzione della borghesia per soppiantare l’ancien régime e fare spazio al libero mercato del capitalismo incipiente. Fu la rivoluzione della libertà del mercato non del popolo. Come si vide ben presto. Altro che fede incrollabile e miracoli incipienti.
    Moreno, ti rendi conto che hai perfettamente ragione, nonostante le cazzate sparate prima?
    Draghi non è cauto ha solo detto: “se non la smettete, me ne vado neh?!”
    Draghi che ha fallito a raddrizzare l’Italia? Ma quando mai è stato il suo obiettivo? L’Italia è stata scelta come caso studio dove testare le soluzioni possibili al crollo del capitalismo. Che qualche scelta “governativa” fallisca è solo un risultato dell’esperimento sociale che noi siamo. A Mario non gliene può fregare di meno. Non ha una faccia da salvare. Ha solo delle direttive da impartire, per far capire ai pupari, quale strategia funzioni meglio. Per loro.
    Non c’è traccia del CLN che fronteggi il mostro che tu hai evocato facendo approvare il documento sul cyber capitalismo? Beh, se la realtà fa a pugni con le tue teorie non prendertela con la realtà, come Lev Trockij, prenditela con le tue teorie.
    Se le tue teorie annaspano al punto che devi ricorrere al mito, non mollare. Tieni sveglia la ragione e butta alle ortiche i tuoi miti, una buona volta, che sei vicinissimo alla realtà. Ti manca solo di fare l’ultimo salto. Dài che ce la fai. Lo sento nelle urine! Hai già capito, solo che le nostalgie sono dure a morire. Non te ne faccio una colpa. Anch’io sono uno stronzo che non molla le sue amate idee.
    Vedrai che il dolore ci farà rinsavire entrambi. Presto andremo d’accordo, pur di farli smettere.

  3. Graziano+PRIOTTO dice:

    Miracoli improbabili e tragedie innegabili

    Escludere improbabili svolte storiche è sempre stato rischioso: basi pensare a quanti avevano garantito che alla fine la Gran Bretagna sarebbe rimasta nell’UE ed invece fusono clamorosamente smentiti. Ma sperare nel miracolo è altrettanto rischioso, poiché qui si tratta di preparare – senza garanzia di riuscita – una svolta. Non ci sono scorciatoie, non si può sperare che il regime in Italia si suicidi da solo, ma nemmeno si può ignorare che l’Europa intera si sta appunto suicidando economicamente con le sanzioni antirusse. E gli USA sono costretti a mandare in giro il vegliardo rimbambito a mendicare petrolio dai peggiori dittatori del mondo, con un’ipocrisia che delegittima gli ultimi resti di moralità dell’ Impero del caos.
    Il punto centrale dell’intervento di Pasquinelli lo vedo nella definizione del “Regime Covid” come prova generale della svolta repressiva e dittatoriale, in tutta Europa o quasi, ma in particolare in Italia, che oggettivamente è stato e resta il Paese di punta in questa follia.
    In questi ultimi due anni ho sperimentato personalmente con raccapriccio la resa di tanti amici e conoscenti al credo Covidiano, ho dovuto prendere atto della resa incondizionata al “credo nella scienza”(rivelatasi falsa al di là di ogni dubbio) dfa parte di tanti sedicenti “di sinistra” che mi bollavano di fascista e ingorante, nemico della scienza per aver contestato le assurde e oltre che inutili anche dannose (e non sappiamo ancora fino a che punto!) misure anticovid , dalle maschere ai sieri. È chiaro che ormai molti di questi personaggi che si credevano progressisti e forse qualcuno anche un po’ rivoluzionali e comunque antisistema si sono dovuti ricredere e ora (per fortuna almeno) in gran parte tacciono sulla propria vergogna. Aver sbagliato ed essere strati vittime della paura per pigrizia mentale o suggestione sarebbe scusabile, tutti possiamo sbagliare. Ma i veri progressisti antisistema dovrebbero ora almeno riconoscere l’errore e lottare contro il successivo inganno (invio di armi al governo fantoccio ucraino che le usa non solo contro l’armata russa di liberazione del Donbass ma anche contro i propri cittadini come ha fatto negli ultimi 8 anni). Ma sembra che anche in questo caso i medesimi accettino “l’opinione dominante” dimenticandosi che in ogni epoca è sempre quella “delle classi dominanti”. Non resta dunque che informare, discutere con pazienza e perseverare nella controinformazione, senza affidarsi alle scorciatoie dei cambi di governo che sonopurtroppo unicamente il cambio di letto di un malato incurabile.

  4. Piero dice:

    Purtroppo sono convinto che questa crisi sia voluta dall’alto, con le conseguenti elezioni anticipate. Anticipate perché non c’è un fronte di opposizione organizzato e in alto si sono bruciate delle carte, ma ne hanno già altre pronte.

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