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MENO MALE CHE SILVIO C’È di Sandokan

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Cosa non si fa pur di ottenere dai poteri forti il semaforo verde per governare.

Dopo gli umilianti atti atlantisti di fede della signora Meloni, ecco il cicisbeo La Russa che rammenta che il servilismo verso gli Stati Uniti non è fenomeno recente, una mossa trasformista di Gianfranco Fini. “No, no, il Movimento Sociale Italiano (MSI) è stato sempre con la NATO, sin dalle origini”. Esatto! Per fermare il “pericolo comunista” tutto faceva brodo per gli americani, anche riciclare i fascisti. Nacque così nel 1946, col lasciapassare e i soldi della CIA, il MSI.

Sperimentato con successo in Italia il riciclaggio dei fascisti in funzione anticomunista, gli americani lo hanno applicato ovunque nel mondo contro i loro nemici, anzitutto in America Latina, quindi, guarda caso, proprio in Ucraina dove, ancor prima di “EuroMaidan”, hanno foraggiato e sostenuto i gruppi banderiti e neonazisti fino a portarli al potere e ad affidargli il compito di scatenare la guerra contro Mosca.

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Nella guerra (poco) santa contro la Russia gli americani esigono la massima compattezza dei servi d’Occidente. A nessuno è consentito derogare, tentennare, esitare. Tantomeno disertare. I non allineati, quando va bene, vengono bullizzati come balordi, quando va male sono accusati di “intelligenza col nemico” e schedati in apposite e inquietanti liste di proscrizione. Siamo tutti messi sull’avviso che se lo stato di guerra da tecnico diventasse politico, il potere non esiterà a colpirci con la massima durezza.

In questo clima funesto in cui la verità è proibita e la simpatia per la Russia è bollata come il male assoluto, la Provvidenza è invece giunta in soccorso a noi tramite un insospettabile araldo che risponde al nome di Silvio Berlusconi. Il nostro ha dichiarato che egli era e resta il più grande amico di Vladimir Putin. Di più: avrebbe detto ai suoi che è “meglio che non vi dica come la penso sulla guerra altrimenti sono guai”.

Se la signora Meloni è incazzata come una iena, nelle alte sfere d’Oltralpe e d’Oltre Atlantico sono andati nel panico. Non sarà che Roma defeziona e prima o poi passa col nemico?

Ciò che lorsignori deprecano noi evidentemente auspichiamo. Possibile ma poco probabile che accada. Nel frattempo come reietti “filoputiniani” respiriamo una boccata d’ossigeno, ci sentiamo meno soli. Sul piano politico che dire? E’ cosa buona che anche nel campo dell’élite oligarchica si aprano delle crepe.

Meno male che Silvio c’è!

Un pensiero su “MENO MALE CHE SILVIO C’È di Sandokan”

  1. Francesco dice:

    Che le oligarchie siano divise (…ma ancora solo superficialmente…) è dimostrato dalle parole di La Russa: evidentemente sapendo di non essere completamente “compatti” e numerosi stanno cercando di intruppare quanti più seguaci possibile nella guerra contro la Russia. In tal senso l’ex ministro della difesa (…colui che si è ripetutamente “vantato'” di aver convinto Berlusconi a partecipare alla guerra della Nato contro la Libia di Gheddafi del 2011…) ora sta cercando di “convincere” i militanti d estrema destra nostalgici del MSI che quel partito è sempre stato atlantista, quindi anche adesso chi si considera di estrema destra, a suo dire, dovrebbe schierarsi al fianco degli Usa e della Nato.
    Mi ricorda le PATETICHE parole di Vittorio Feltri nel 2003, allorquando cercava di convincere Alessandra Mussolini che se suo nonno Benito fosse stato vivo, si sarebbe senz’altro schierato contro Saddam Hussein nella guerra degli Yankees contro l’Iraq.

    Francesco F.
    Manduria (Ta)

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