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Tutti gli articoli di Sollevazione

RESILIENZA di Veronica Duranti*

Resilienza. Questa parola si legge spesso sui social, sui tatuaggi o sui muri e generalmente è considerata un pregio e un vanto per chi ne è dotato. Resilienza è anche la parola più spesso utilizzata dai due governi della fase Covid per far trovare ai

GENERAZIONE SBANDATA di Sandokan

Forse c’è qualcosa di buono nel fallimento delle manifestazioni studentesche svoltesi oggi (18 novembre) in occasione del cosiddetto “No Meloni Day”… Ora che le sinistre transgeniche hanno perso le elezioni e al governo è salita la Meloni, ecco che spuntano come funghi le proteste giovanili, ovviamente in nome… dell’antifascismo (“La Russa, Berlusconi, Salvini, Meloni siete una montagna di merda”). Forse ricordo male, ma non risulta che ci siano stati un “No Conte Day” o un “No Draghi Day” — e di ragioni per protestare ce n’erano e come! Parliamo dei due anni di misure liberticide e di segregazione di massa messe in piedi con l’Operazione Covid (che se non era fascista, poco ci mancava). Eppure di proteste di massa ce ne sono state, ma di giovani studenti se ne vedevano davvero pochi. La grande maggioranza non ha fiatato (non solo in senso figurato)… Eravamo abituati a dare per scontato che questa ideologia tossica delle élite dominanti avesse conquistato una salda egemonia tra le nostre giovani generazioni. Forse non è così o, come minimo, il successo di questa ideologia ha toccato il suo apice ed ha imboccato la via del tramonto proprio tra le giovani generazioni.

LA RITIRATA DA KHERSON di Maurizio Vezzosi*

A monte della ritirata russa da Kherson c’è una decisione di peso, sotto il profilo militare e politico. Abbandonare il capoluogo di una regione poche settimane dopo averne ratificato l’ingresso nella Federazione Russa non è certo il massimo, nonostante le rassicurazioni del Cremlino che hanno

SCIOVINISMO FRANCESE DI SINISTRA di Sandokan

Vedremo se gli sparuti seguaci italiani del tribuno francese avranno l’onestà di condannarlo, e di ricordargli non solo che la Francia ha abolito gli accordi di Shengen e da la caccia agli immigrati che dall’Italia passano la frontiera per poi rispedirli come criminali da noi; ricordino a questo cialtrone che solo nell’anno in corso, a causa degli sbarchi, l’Italia ha accettato più di 90mila immigrati! La Francia qualche decina…

PAKISTAN: UN POPOLO IN RIVOLTA di Marco Di Mauro*

Giovedì 3 novembre, esattamente una settimana fa, Imran Khan ha visto la morte con gli occhi. Il settantenne capo del partito Pakistan Tehreek-e-Insaf è stato premier fino ad aprile di quest’anno, quando è stato destituito da una congiura politica ordita dagli Stati Uniti, che non accettavano la sua politica estera di avvicinamento alla Russia e integrazione totale del Pakistan nella sfera economica cinese, tappa fondamentale della Belt and Road Initiative.

MANOVRA: LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO di L. Mazzei

Se nel 2022 è andata in questo modo con un intervento così consistente dello Stato, come potrà andare meglio nel 2023 quando questo intervento sarà più che dimezzato? Ora, gli ottimisti potranno pensare che l’anno prossimo i prezzi scenderanno da soli. Come no, basta crederci! In realtà tutti gli analisti sanno che non andrà così. Anzi, nei primi mesi del 2023 è assai probabile che i prezzi del gas vadano in tensione per una evidente ragione stagionale. Ma il peggio, come del resto è avvenuto quest’anno, è previsto per la prossima estate, quando la corsa al riempimento dei serbatoi nazionali dovrà fare i conti con una carenza stimata dai 30 ai 50 miliardi di metri cubi. Naturalmente, i soliti ottimisti potranno illudersi in una Russia sconfitta, piegata ed asservita agli interessi occidentali al punto da riprendere le forniture al prezzo deciso a Bruxelles. Quante possibilità ha di realizzarsi questo scenario? Direi, molto vicine allo zero. Ma questo lo sanno tutti, solo che la volontà di proseguire la guerra alla Russia impedisce di dirlo…

STANCHI DEL SESSO, ESTRANEI ALLA VITA di Gessica Boncompagni

Anziché parlare di patriarcato come si va facendo oramai ossessivamente, io vedo invece un ubiquitario nuovo “matriarcato”, cioè un potere gestito dalle donne, in famiglie che giocoforza ad esse  spesso si devono affidare, dati i  tanti divorzi che ci sono, e in coppie paritarie dove invece, di fatto, è la madre ad assumere ruolo rispetto ai figli, circa i quali il padre comincia ad affidarsi parecchio alla sensibilità della partner per modellare un ruolo maschile sfumato che è culturalmente nuovo, “non più patriarcale”, dunque incerto. La cultura stessa è divenuta “matriarcale”, ha obliterato i concetti più “paterni” del limite, del dovere, dell’esame di realtà…