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Archivi della categoria: Unione Europea

SERVE MENO EUROPA? di C.P.R.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo Domande radicali sull’Unione europea. Sabato 27 aprile, ore 10,30-17,00. Roma, Centro Congressi Cavour, sala Cavour, via Cavour 50/A Il CPR – centro studi sulla Costituzione e la Prima Repubblica – ha organizzato un convegno intitolato Serve meno Europa? Domande radicali sull’Unione europea,

EUROCONFUSIONE A PALAZZO di Leonardo Mazzei

L’euroausterità bussa prepotentemente alle porte, e manda la politica romana in euroconfusione. Nel giro di 24 ore l’Italia ha pronunciato un irresponsabile sì al nuovo Patto di stabilità imposto dalla Germania, ed un giusto per quanto pasticciato no alla riforma del Mes. Roba da batticuore,

NEL FANGO UCRAINO MUORE L’EUROPA di Claudio De Simini*

Bisogna rifare una nuova Vestfalia. Un vero equilibrio delle potenze nel continente euroasiatico, con il principio del rispetto della sovranità degli stati che rappresenta uno dei meccanismi essenziali dell’ordine di Vestfalia. Il risultato è un concetto fondamentale della politica moderna: la ragion di stato. Rimesso in discussione dopo la fine della guerra fredda, il principio di non ingerenza è stato per tre secoli e mezzo una delle rare, se non l’unica legge sacra della politica internazionale…

CON LA MELONI SI TORNA ALL’EURO-AUSTERITÀ di Leonardo Mazzei

«Altro che sovranismo! Il governo Meloni, già servile verso la politica guerrafondaia degli U.S.A., ubbidisce supinamente anche alle spietate direttive dell’Unione Europea. Con il “nuovo” Patto di Stabilità” (leggi austerità) l’Italia entrerà in recessione: più disoccupazione, più precarizzazione, salari sempre più bassi»… Vi eravate scordati dell’Europa, o meglio dell’Ue, dei suoi eccitanti numerini e dei suoi simpatici tecnocrati? Tranquilli, sono di nuovo tra noi. Dopo tre anni di purgatorio si torna adesso all’inferno dell’austerità. Alla faccia di quelli che… “stavolta l’Europa ha capito la lezione”…. Insieme alla battaglia per tirare fuori l’Italia dalla guerra Usa-Nato, prepariamoci allora ad una nuova fase di lotta contro l’Unione europea e i suoi vincoli criminali. E’ su questi due fronti, peraltro collegati tra loro, che si gioca oggi il futuro del nostro Paese!

DAVOS: PEGGIO DI UN COMPLOTTO di Thomas Fazi*

Il WEF incapsula perfettamente la filosofia di base del globalismo: isolare la politica dalla democrazia trasferendo il processo decisionale dal livello nazionale e internazionale, dove i cittadini sono teoricamente in grado di esercitare un certo grado di influenza sulla politica, al livello sovranazionale, affidando a un gruppo autoselezionato di “stakeholder” non eletti e irresponsabili – principalmente aziende – il compito di decisioni globali riguardanti tutto, dalla produzione di energia e cibo ai media e alla salute pubblica…

CORRUZIONE GLOBALE di Francesco Santoianni*

Ma perché scoppia proprio ora lo scandalo del Qatar che paga sottobanco lobbisti mentre nessuna indagine della magistratura (non quella dell’inutilissima EPPO, la ‘Procura europea’) sfiora, ad esempio, Ursula Von der Leyen per i suoi sms con Pfizer e forniture di vaccino fatte con contratti segreti?…

SCIOVINISMO FRANCESE DI SINISTRA di Sandokan

Vedremo se gli sparuti seguaci italiani del tribuno francese avranno l’onestà di condannarlo, e di ricordargli non solo che la Francia ha abolito gli accordi di Shengen e da la caccia agli immigrati che dall’Italia passano la frontiera per poi rispedirli come criminali da noi; ricordino a questo cialtrone che solo nell’anno in corso, a causa degli sbarchi, l’Italia ha accettato più di 90mila immigrati! La Francia qualche decina…

L’UNIONE EUROPEA? È MORTA IL 9 OTTOBRE di Mauro Bottarelli*

Ci segnalano e volentieri pubblichiamo questo articolo di M. Bottarelli.
«È inutile che ci prendiamo per i fondelli: l’Europa è morta. Ufficialmente. Dopo una lunga agonia e un pietoso periodo di accanimento terapeutico, ora c’è anche la data del decesso: 9 ottobre 2022. Inutile disporre l’autopsia: si seppellisca il cadavere, prima che appesti l’aria…

SE CE L’HANNO CON VIKTOR ORBAN di Sandokan

Il cosiddetto “parlamento europeo”, con 433 voti favorevoli e 123 contrari, ha approvato un documento di enorme importanza simbolica e politica. Vi si dice che l’Ungheria di Vikor Orban è un “regime ibrido di autocrazia elettorale” (nei palazzi di Bruxelles l’Ungheria è bollata coma “la