MANOVRA: LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO di L. Mazzei
Se nel 2022 è andata in questo modo con un intervento così consistente dello Stato, come potrà andare meglio nel 2023 quando questo intervento sarà più che dimezzato? Ora, gli ottimisti potranno pensare che l’anno prossimo i prezzi scenderanno da soli. Come no, basta crederci! In realtà tutti gli analisti sanno che non andrà così. Anzi, nei primi mesi del 2023 è assai probabile che i prezzi del gas vadano in tensione per una evidente ragione stagionale. Ma il peggio, come del resto è avvenuto quest’anno, è previsto per la prossima estate, quando la corsa al riempimento dei serbatoi nazionali dovrà fare i conti con una carenza stimata dai 30 ai 50 miliardi di metri cubi. Naturalmente, i soliti ottimisti potranno illudersi in una Russia sconfitta, piegata ed asservita agli interessi occidentali al punto da riprendere le forniture al prezzo deciso a Bruxelles. Quante possibilità ha di realizzarsi questo scenario? Direi, molto vicine allo zero. Ma questo lo sanno tutti, solo che la volontà di proseguire la guerra alla Russia impedisce di dirlo…