Browse By

IO NON STO CON GRETA! di Sandokan

48 visite totali, 1 visite odierne

[ 15 marzo 2019 ]

Dunque oggi si svolge il cosiddetto “sciopero per il clima”, promosso, pensate un po’, da una bambina svedese. Il suo aspetto inquietante —tra un replicante ed un cyborg — fa venire subito un retro pensiero: ma chi c’è dietro?
Nessuna dietrologia, nessun “pensar male è peccato ma…”. 
Chi c’è dietro non si nasconde affatto ed anzi, si è manifestato in questi giorni nelle sue ciclopiche fattezze, le quali stridono con l’esile ventriloquo che parla a nome del gigante. Questo è l’élite neoliberista globale la quale, avendo il monopolio (o quasi) dei mezzi d’informazione, sta martellando da giorni i cittadini per farli aderire alla mobilitazione.

AVEVATE MAI VISTO UNO SCIOPERO  RECLAMIZZATO DA SPONSOR TANTO POTENTI? 

Io no. E quindi, per parafrasare Shakespeare, mai c’era stato tanto marcio in… Svezia.
In Italia chi più si sta svenando per evitare che lo sciopero di domani non sia un clamoroso flop, come c’era da aspettarsi, è la Repubblica. Da giorni dedica alla questione del clima paginate intere. 

Ieri la prima pagina recitava “La terra è malata e la colpa è nostra”.

Avete capito bene, la colpa non è di un sistema sociale (che se non vado sbagliato è ancora capitalistico) energivoro e schizoide, votato alla crescita infinita e sregolata. La colpa non è di chi sta in alto, dei grandi poteri economici e dei loro lacchè politici. La colpa è degli umani, del mucchio selvaggio di cittadini carnivori, poveri e ricchi, del Sud e del Nord del mondo, che coi loro consumi smodati e modelli di vita irresponsabili stanno distruggendo la Terra.

Il problema non sarebbe dunque sociale e politico, è morale, addirittura antropologico


Il tutto ha l’aria di un colossale e tossico depistaggio. Ammesso che i cambiamenti climatici abbiano causa antropica, ci dev’essere un rango, una logica, nell’aggredire i problemi. Va bene procedere alla riduzione dei gas serra, ma la priorità dovrebbe essere tirar fuori miliardi di persone dalla miseria, eliminare le indicibili diseguaglianze sociali, in una parola la lotta dev’essere sistemica, per un’alternativa di società.

Ma torniamo a leggere la Repubblica per rendersi conto di quanto la narrazione sia addirittura esilarante per quanto è assurda.

Ieri ha sbattuto in prima pagina la ricerca della Rockefeller Foundation (un nome un programma!) secondo cui ci sarebbero nove milioni di morti all’anno a causa dell’inquinamento. L’impronta imperialistica della ricerca è sfrontata:

«I paesi ancora più poveri, soprattutto in Africa, soffrono di un inquinamento ancora più mortale [di noi occidentali, Nda]: tra le mura domestiche, per l’uso di sistemi di riscaldamento e cottura a base di legna e carbone».

Veniamo dunque a sapere che nel Sud del mondo si muore per… l’uso della legna e del carbone per la cottura dei cibi!

Ammettiamo per un attimo che questa balla sia vera, che cioè nel Sud del mondo ci siano davvero nove milioni di decessi a causa dell’aria inquinata… dalla legna da ardere. Che dire, dati FAO, dei due miliardi che non hanno accesso all’acqua potabile, dei quattro

miliardi e mezzo che non hanno servizi igienici, dei milioni e milioni che muoiono per non avere cure sanitarie adeguate, degli 800milioni che soffrono la fame e sono sottoalimentati? E che dire del fatto che nel Nord del mondo, a causa del liberismo sfrenato, della miseria galoppante, delle difficoltà a curarsi, riappaiono e crescono a dismisura patologie che sembravano scomparse?

E’ forse colpa del clima?

Ma è andando nelle pagine interne, a leggere gli editoriali delle teste d’uovo, che si scopre l’arcano, che si comprende il recondito scopo della pagliacciata di oggi, 15 marzo.

Questo è presto detto: dare addosso non solo a Trump ed alla Cina, ma a tutti i famigerati governi populisti europei, italiano in primis, colpevoli di non ubbidire ai dettami della potente élite globalista. Sentite ad esempio che scrive Andrea Bonanni:

«C’è una linea verde che che divide l’Europa e che traccia i contorni di una cultura e di una sensibilità alle questioni ambientali molto variabile tra Est e Ovest e tra Sud e Nord dell’Unione. Di fondo, ci dice che il nucleo forte dei valori ecologici tende a coincidere con il gruppo dei Paesi dell’Europa carolingia che ruota attorno all’asse franco-tedesco. Si tratta sostanzialmente degli stessi governi che fungono da motore della Ue».

Dagli addosso quindi non solo al governo giallo-verde ma pure a quegli “sdentati” dei Gilet gialli, che si rifiutano di andare a piedi o in groppa al somaro e rottamare le loro auto scassate e inquinanti.

Una ragione in più, oggi, per restarmene a casa.

Sostieni SOLLEVAZIONE  e Programma 101



26 pensieri su “IO NON STO CON GRETA! di Sandokan”

  1. Anonimo dice:

    Neanche io sto con Greta.Cos'è sto Fridays For Future? Lo sciopero del sistema? La risposta di Macron ai Gilet Gialli? Tanti blaterano di "rivoluzioni colorate". Questa è nello stesso stile!

  2. Anonimo dice:

    Venerdì 15 MARZO 2019 in tutto il mondo avrà luogo il Global Strike for Future, lo sciopero generale per il clima a cui hanno aderito 40 Paesi tra i quali l’Italia. La mobilitazione si ispira alle azioni della giovanissima Greta Thunberg, l’attivista quindicenne che ha scosso il mondo con le sue parole alla COP24 e con la sua presenza ogni venerdì davanti al Parlamento svedese. Le manifestazioni di questi mesi hanno visto partecipare centinaia di migliaia di studenti in moltissime piazze europee. L'emergenza climatica è ormai accertata dall'intera comunità scientifica e gli ultimi rapporti degli scienziati indicano che ci sono rimasti pochi decenni, se non anni, per cambiare radicalmente il nostro modello di sviluppo in un modo che sia sostenibile per la sopravvivenza di 8 miliardi di persone sul pianeta.In tutto il mondo stanno fiorendo movimenti e associazioni che chiedono un deciso cambio di rotta e siamo proprio noi studenti a guidare le proteste, noi che subiremo in prima persona le conseguenze dei cambiamenti climatici e dovremo prenderci la responsabilità di affrontarli.In Polonia sono stati 3.000, in Belgio 70.000, anche Regno Unito, Australia, Francia, Germania e Irlanda hanno visto piazze numerosissimeOra tutto il mondo si sta mobilitando ed è fondamentale che la nostra generazione venga sensibilizzata sull'andamento che ha preso il nostro pianeta, prima che sia troppo tardi. Abbiamo la possibilitá di cambiare le cose ed è arrivato il momento che anche noi studenti milanesi facciamo sentire la nostra voceCi vediamo Venerdì 15 Marzo per lo Sciopero Studentesco per il clima. H 8:30 Largo CairoliCASC LAMBRATERETE STUDENTI MILANO

  3. yakoviev dice:

    Detesto questa ragazzina sponsorizzata, un personaggio costruito da cima a fondo, e la "sua" campagna radicalchic ben propagandata dai media, per i quali noi brutti e kattivi saremmo colpevoli pure se fa caldo. L'ennesima bufala antiscientifica. Che fine ha fatto il buco dell'ozono e l' imminente catastrofe ad esso dovuta?

  4. Anonimo dice:

    Effettivamente è strano che loro, i burattinai, si interessinodi inquinamento dopo averlo causato. Forse, banalmente stannocercando di rifarsi una verginità associandosi ad una giustacausa per dimostrare che loro sono buoni e lungimiranti erisollevare così le quotazioni dei vari DEM sparsi nel mondo.Come ad esempio manifestazioni insulse contro i razzismo…

  5. Luca dice:

    Trovo invece che questo sia un errore tattico di non poco conto.Non si tratta di stare o non stare, ma di capire se con questo "movimento" si debba tentare una connessione sentimentale o meno. Ovvio che i grandi media, i poteri forti ci vogliano mettere sopra il cappello, ma non dovrebbe essere che questo tentativo debba essere compiuto anche da chi intende costruire un sistema sociale diverso da quello capitalistico? Non mi pare logico rispondere che ci sono altre priorità, come se poi non fossero tutte fra loro correlate e che sono contraddizioni in sé anticapitaliste e quindi da considerare in modo molto attento. Mica si può prendere a scusante un articolo di Repubblica per dare addosso a chi magari non sa nemmeno che questo giornale esiste… Può essere che una generazione arrivi a concepire alcuni interrogativi partendo da questa contraddizione capitalistica così lacerante come quella ambientale, ponendosi la questione di un altro orizzonte sociale e politico? Se così fosse è un errore distinguersi. Luca Gorlani

  6. Rosso Nera dice:

    Neanche io sto con Greta, ma forse oggi era da scrivere qualcosa contro la svolta atlantica di Salvini (non vi ricorda giusto 20 anni fa D'Alema?). L'ambiente si difende con ben altri mezzi

  7. Luisa Scalas dice:

    Sono d'accordo con te, è tutta una pagliacciata

  8. Anonimo dice:

    La lotta contro il cambiamento climatico non c'entra nulla con quella per "tirar fuori miliardi di persone dalla miseria", anzi è ad essa contrapposta. Che bellezza industrializzare tutta l'Africa e quel che di non industrializzato rimane dell'Asia facendo salire l'emissione di gas serra di un 40% abbondante nevvero? Di sicuro è così che si combatte l'immigrazione.

  9. Anonimo dice:

    Non cercate il pelo nella uovo.il problema climatico e' molto serio.Grazie greta per il tuo grande impegngo anche se sei una " bambina ,grazie

  10. Anonimo dice:

    Io sto con Greta… Non sto con chi sfrutta il suo interesse, onesto disinteressato e degno di tutto il merito possibile che e diverso. Se Greta non fosse così piccola e capisse chi marcia oggi, si tirerebbe indietro lei per prima ma la sua lotta e degna di tutto il rispetto possibile e per lungo tempo la ha portata avanti da sola. Purtroppo lezione intenzioni vengono sfruttate da chi ne ha delle pessime.

  11. Z. Alb. dice:

    Sono d’accordo con “Anonimo/Io sto con Greta…” visto che per ora non risulta ancora svenduta alla criminalità sistemica (come la chiama Raveli in https://www.sinistrainrete.info/sinistra-radicale/14499-karlo-raveli-proprieta-patriarcato-e-criminalita-ecologica-cop24.html)e riesce invece ad accendere una nuova tappa di lotte sociali della potenza che forse mai abbiamo visto finora. Quindi, più rispetto ed ottimismo, dai!

  12. Anonimo dice:

    Leggere, studiare, informarsi, per sviluppare coscienza critica, non farsi eterodirigere e soprattutto non darsi da soli la zappa sui piedi. Ecco chi c'è davvero dietro Greta Thunberg

  13. Anonimo dice:

    Strumentalizzata o no ,intanto una 15 enne si impegna per questo globale problema ! Voi che fate? State a sfogliare Facebook sul divano di casa vostra

  14. Anonimo dice:

    Io personalmente conoscevo Greta e le sue battaglie ben prima che venissero strumentalizzate e credo anche altri..

  15. Ramingo84 dice:

    Ho scoperto chi c'è dietro: Darth Vader, Skeletor e Rockerduck.

  16. Anonimo dice:

    "Il suo aspetto inquietante —tra un replicante ed un cyborg — fa venire subito un retro pensiero: ma chi c'è dietro?" Quel che c'è dietro si chiama sindrome di Asperger.Mi viene subito un retro pensiero: ma prima di scrivere, hai fatto qualche ricerca o ti sei fatto solo ispirare dagli ultimi arguti Tweets di personaggi del calibro di Rita Pavone?

  17. Anonimo dice:

    Le battutine da terza media dimostrano solo l'infimo livello a cui è sceso il dibattito politico.Sull'eroica quindicenne che dire? Basta guardare come gli israeliani trattano i quindicenni palestinesi che affrontano un conflitto vero per capire quanto farsesca sia tutta questa storia.

  18. Anonimo dice:

    Greta deve la sua fortuna alla sindrome di Asperger di cui soffre (e questo ci dispiace).Senza i genitori e le loro aspirazioni, non sarebbe mai esistita Greta. Scelta dal sistema, con l'avallo dei genitori, per le ottime caratteristiche: adolescente, portatrice di sindrome, di sesso femminile. Praticamente, intoccabile.Non è una questione personale, che poverina, Greta è inconsapevole di tutto.Ma non ci sono dubbi: se stai con lei, con la Greta appositamente creata, stai con il sistema.E se stai con lei, non lotti affatto per l'ambiente.Quanto impiegheranno gli "ecologisti e ambientalisti" sinceri a capirlo?

  19. Anonimo dice:

    Infatti! C'è sempre aria di gomplotto! Io invece sto con Greta.

  20. Anonimo dice:

    E tu che fai? Oggi che hai fatto per ridurre i consumi energetici e quindi l'emissione di CO2 e polveri, lo spreco alimentare e la produzione di rifiuti urbani? Invece di perdere tempo a protestare hai studiato di più, ti sei informato meglio? Quanta carat hai getatto via? Se fumi, dove sono finiti i mozziconi? Eh, bella gioia, che hai fatto oggi andando a spasso contro il globbale ppprobblema?

  21. Anonimo dice:

    In so se il commentatore delle 20:00 si riferisce a me.Per mettere le cose in chiaro, però, lo informo che non fumo da quando avevo 25 anni. Sono 10 che ho abbandonato l’uso dell’automobile, fra l’altro per evitare la follia delirante del traffico della mia città, in favore di bicicletta e quando costretto, treno. Sono quasi vegetariano (consumo ridottissimo che non posso sopprimere causa salute), e comunque evito di comprare importato. Uova del mio vicino. Raccolta differenziata sempre in continuo perfezionamento andando io stesso presso le isole ecologiche. Di meglio non saprei fare, certo, potrei ammazzarmi, così non correrei neppure il rischio di inquinare in qualche modo.A conclusione: il problema ambientale c’e. Non lo si può negare. Ma essere così miopi da non capire le montatura della vicenda Greta, no, grazie.Chissà cosa ci stanno preparando le élite… Questo è solo l’inizio! Lo capirete quando sarà troppo tardi per il pianeta stesso!Non in mio nome.Io NON STO con Greta!

  22. Eros Cococcetta dice:

    Sono molto scandalizzato e indignato. Non per la manifestazione in sé, dato che una visione più ecologica del pianeta, la tutela dell'aria, dei fiumi, dei mari e della flora è condivisibile da tutti (eccettuati gli industriali che fanno affari inquinando). E' come dire voglio bene alla mamma. Quello che non è andato affatto bene è che questi ragazzi non hanno detto nulla dei bambini africani che muoiono di fame, dello stato di povertà in cui versano più della metà degli abitanti del pianeta, della nuova corsa agli armamenti, del futuro di lavoratori precari che li attende una volta finiti gli studi, ecc. ecc.. Perciò dato che definirei risibile l'ipotesi che una ragazzina affetta dalla sindrome di Asperger (una forma di autismo riconosciuta ufficialmente dall’Onu nel 1993) possa organizzare una cosa del genere, chi c'è dietro questa manifestazione mondiale, oltre alla Rockefeller Foundation? Direi proprio che ci troviamo di fronte all'ennesima arma di "distrazione" di massa, astutamente pensata, cavalcata e manovrata dalle élite.

  23. Anonimo dice:

    E dopo la presa di posizione di Senso Comune su questa vicenda possiamo ritenere che i manifestini hanno preso purtroppo la loro posizione. Non sbagliava per niente Bazaar a criticarli proprio sulla questione verde, non ne dubitavo. Tutti gli altreuropeisti puntano sul green new deal, da Varoufakis al britannico Michel Barnier.Ed a proposito di britannici, ma quadro di Banksy fu più appropriato del parliament of monkeys. Senza offesa per le scimmie si intende.

  24. ekain dice:

    Tramite la "globalizzazione", le potenze occidentali hanno intrapreso una fortissima spinta a saccheggiare quelli che essi considerano "mercati inutilizzati" in altre aree del globo.L'industria agro-alimentare occidentale sta dando forma all'agenda dello "sviluppo" in India. "Oltre 300.000 agricoltori si sono tolti la vita dal 1997 e molti altri stanno vivendo un disagio economico insostenibile o hanno abbandonato l'agricoltura a causa del debito, del passaggio a colture commerciali,(OGM) e alla liberalizzazione economica…"Off-guardian, India' s-agrarian-crisis-dismantling-development/Quello che sta accadendo in Amazzonia, e in America Latina, e nell'India spacciata per un modello di democrazia, (o in Indonesia), dove le multinazionali, fiore all'occhiello delle economie liberiste, hanno al soldo gli eserciti dei governi e gli squadroni della morte privati, per chiudere la bocca per sempre ai contadini e a chiunque dissenta dal loro modello di sviluppo, mentre li espropriano della terra e li costringono ad emigrare, cancellando le loro culture e la loro identità di popoli.. Si chiama land grabbing, furto di terra, 88 milioni di ettari di terra fertile nel mondo in 18 anni sono stati accaparrati da Stati, gruppi e aziende multinazionali, società finanziarie e immobiliari internazionali.O l' Africa, dove le multinazionali occidentali alimentano continue guerre di sterminio per appropriarsi delle materie prime e delle terre. Non è il fascismo, è il Capitalismo. Il Capitalocene, la fine del mondo come lo conosciamo, l'estinzione della vita sulla terra per il profitto dell'1% dei suoi abitanti. Di qui a 15 anni l'estinzione quasi completa della fauna selvatica, pesci, uccelli, insetti, la distruzione delle foreste, il collasso dell'intero ecosistema. Tuira Kayapó è una leader rispettata che ha combattuto per proteggere l'Amazzonia in Brasile per decenni dalle multinazionali occidentali.Nel 1989 si presentò davanti al presidente della Light Holding Company Petrobras e passando per tre volte la lama del suo machete sulle sue guance, proclamò che la sua azione era un atto di guerra in nome del suo popolo e dell'intera Amazzonia;e gli disse, nella sua lingua nativa: "Sei un bugiardo. Non abbiamo bisogno di energia elettrica. L'elettricità non ci darà il nostro cibo. Abbiamo bisogno che i nostri fiumi fluiscano liberamente: il nostro futuro dipende da essi. Abbiamo bisogno delle nostre foreste per la caccia e la raccolta. Non abbiamo bisogno della tua diga. "E a questo punto che devono arrivare i popoli indigeni per proteggere i territori sacri che la Madre Terra gli ha donato?O usciamo dal Capitalismo adesso, o saremo tutti fottuti. Questo l'ha capito anche Greta, speriamo che almeno le nuove generazioni si diano una mossa. Quasi quasi sto con Greta.

  25. Anonimo dice:

    Fine way of telling, and good article to obtain information on the topic of my presentation subject, which i am going to deliver in university.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *