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LA RIVOLTA DELLE RACAILLES di Francesco Centineo*

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Sono la “Recaille”, sono la feccia, sono gli scarti, anzi, gli scartati dalla società.

Sono i pezzenti delle “ban” (“mettere al bando”) – “lieue” (il luogo), sono gli esclusi per scelta, emarginati, tenuti lontani, alienati.

Abitano i “non-luoghi” delle periferie suburbane delle megalopoli occidentali, schiaffati lontani dall’occhio della borghesia, tenuta al riparo da questa triste realtà.

Una realtà costruita da uno Stato profondamente, marcatamente e smaccatamente razzista, ultracapitalista, borghese e prevaricatore che non ha mai smesso di sfruttare le sue ex-colonie ed alla bisogna nei decenni scorsi ha continuato a prelevare braccia a basso costo.

La Francia si è dotata di manodopera a basso costo importata dal Nord Africa per “competere” sul mercato ed ha continuato a trattare questa gente ed i figli di essi come marmaglia, come straccioni, come non fossero degni di stare in società, lontani da sguardi indiscreti e sbattuti ai margini.

In Francia non li hanno integrati gli immigrati, ma li hanno “disintegrati” talmente tanto che non si comprendono più tra generazioni: i figli si ribellano ai genitori e si radicalizzano, poi tra sti ragazzi ci scappa il morto, la polizia fa quello che fa da sempre: gli usa violenza indiscriminata.

E poi, come è ovvio, parte la miccia e la Francia s’infiamma, s’incendia ed arde perché il malessere è radicato, è stratificato, ed è multiforme e basta poco per farlo esplodere ed è un malessere pericoloso perché è un malessere irrazionale, una rabbia covata contro soprusi e soprusi subiti per generazioni, di padre in figlio.

La Francia è vittima di se stessa e delle sue politiche schiaviste, disumane e razziste portate avanti per decenni con la complicità di una cittadinanza borghese con la puzza sotto al naso che ha preferito come sempre voltarsi dall’altra parte, esattamente come facevano i greenpassati con noi, con le bestie maledette NoVax!

* Fronte del Dissenso Torino

7 pensieri su “LA RIVOLTA DELLE RACAILLES di Francesco Centineo*”

  1. Enrico Gherardi dice:

    È naturale che il seme gettato arrivi al giorno della maturazione e dia il suo frutto..
    Cambiare direzione…

  2. Giulio Francalanci dice:

    Per giudicare bisogna anzitutto conoscere i fatti e non credere ad una certa informazione, la stessa dell’emergenza pandemica e climatica, che ora incensa queste presunte giovani vittime del razzismo.
    Le condizioni dei lavoratori sono peggiorate in tutta Europa, ma non mi pare che ci sia stato un accanimento particolare contro quelli di origine straniera. In Francia, ma anche in Svezia, non c’è una protesta sociale, che sarebbe sacrosanta, ma un odio immotivato, quasi tribale, da parte di figli o nipoti di immigrati, cittadini francesi, che sfocia in una vera e propria guerriglia, una criminalità organizzata specializzata in reati ai danni chi ha la pelle più chiara. Mi dispiace, ma anche questo è razzismo. Oppure spiegatemi, di grazia, che c’entrano con i diritti umani le rapine, non certo dettate da uno stato di necessità, ai danni di chi sta come loro se non peggio? Oppure vedete in loro le avanguardie della rivoluzione proletaria? Armi da fuoco, molotoff, spari contro la polizia, incendi appicati per fare intervenire i vigili del fuoco e poi atttaccarli approfittando del fatto che sono disarmati, auto di grossa cilindrata guidate da minorenni senza patente (ma non erano poveri e sfruttati?). Poi accusano i paesi che hanno accolto i loro padri di essere razzisti se non li lasciano fare, coccolati dai radical-chic che vivono nei quartieri di lusso e non hanno a che fare con loro quotidianamente. La gente comune non ne può più di loro, compreso i Francesi di origine magrebina o africana che si sono integrati con successo, che forse hanno subìto ingiustizie e razzismo, ma che sicuramente nei loro paesi di origine stavano peggio. Se i partiti di destra hanno successo, è perché i politici fanno finta di non vedere. Alcuni sostengono che questi giovani ‘disagiati’ ricevano più sussidi statali dei lavoratori anziani disoccupati. Non se sia vero: certo milioni di elettori europei non sono diventati di estrema destra per capriccio.
    Per finire, un pensiero per il giovane vigile del fuoco che ha perso la vita, per il quale i “signori del discorso” non hanno versato una lacrima.
    Non pretendo di convincere nessuno, ma con queste esternazioni il Fronte del Dissenso perde credibilità e potenziali adesioni.

    1. francesco centineo dice:

      Oppure spiegatemi, di grazia, che c’entrano con i diritti umani le rapine, non certo dettate da uno stato di necessità, ai danni di chi sta come loro se non peggio? Oppure vedete in loro le avanguardie della rivoluzione proletaria? Ma di che stai a parlando? diritti umani, anvanguardia proletaria? concetti tuoi io non li ho scritti ti giro un altro articolo scritto dal fronte a proposito. Mi sa che hai frainteso la nostra posizione a riguardo.

      SCONTRO TRA CIVILTÀ EVITIAMO CHE SUCCEDA ANCHE IN ITALIA
      Le rivolte delle banlieau dimostrano senza se e senza ma che non c’è nessuna propensione alla rivoluzione nella protesta avvenuta. Non vi è nessuna richiesta di migliori condizioni di vita e di opportunità, nessuna prospettiva politica nelle folle scese in strada per la morte di Nahel: il giovane di origine algerina assassinato brutalmene dalla polizia.

      La rivolta delle banlieau è la rivolta delle masse immigrate giunte in loco perchè aventi diritto come cittadini delle colonie. Costoro sono i loro discendenti di seconda, terza e quarta generazione.
      Sono francesi ormai da generazioni di nascita, di diritto e documenti ma non si sentono francesi. Odiano la Francia, non tollerano la democrazia, e chiedono la Sharia: la legge islamica.

      Soprattutto chiedono di poter vivere “fuori dallo stato” nelle loro zone senza che le autorità facciano rispettare la legge. Quando poi succede l’abuso della polizia scatta la rivolta.
      Non è la prima volta e non sarà l’ultima.
      I giovani delle banlieau non aspettano altro per scatenare il loro odio e la loro rabbia verso uno Stato ed un popolo che ha oppresso loro ed i loro avi, a loro parere, e noi crediamo che fondamentalmente non abbiano torto. Per generazioni e generazioni sono stati trattati come bestie. Sarkozy li definì “racaille” ovvero feccia.

      Nonostante questo fenomeno nasca come un fenomeno di classe e sociale diventa e resta un fenomeno razziale: ceto basso e minoranza etnica vanno di pari passo.
      Siamo davanti ad una situazione di scontro tra identità, siamo davanti all’esplosione delle alterità tra civiltà esacerbato dal razzismo istituzionale francese. Nonostante il fenomeno sia anche sociale, i rivoltosi delle banlieu (alloctoni) ed i bianchi francesi (autoctoni) che difendono le strade dalle devastazioni concepiscono tale situazione come uno scontro identitario.

      Se pensate che queste orde devastatrici cerchino migliori condizioni sociali ed integrazione pongo allora una domanda: avete mai visto scendere questa gente in strada per chiedere lavoro? No!
      Li vedete in strada per rivoltarsi alla violenza della polizia. Una violenza che ormai è endogena ed è in risposta allo stato di perenne di malavita e delinquenza in cui proliferano le banlieau.
      Il multiculturalismo non funziona e va fermato.
      È sfruttamento a beneficio del capitale perciò crea giusto risentimento nei confronti degli sfruttatori, che però non determina una altrettanto giusta rivendicazione sociale, ma diventa odio contro tutto ciò che è rappresentativo del popolo ospitante.

      L’uomo bianco europeo funge da figura archetipica rappresentante lo sfruttamento capitalista e come tale diventa capro espiatorio delle folle rivoltose. vero o sbagliato che sia.
      Le classi popolari autoctone marginalizzate e sostituite lavorativamente diventano perciò preda di istinti difensivi e quando vedono attaccato il loro mondo, agiscono di conseguenza contrattaccando.
      I video di francesi bianchi radunatisi a Lione chi credete che siano? Borghesi ricchi che rischiano il culo? No, sono il popolo, proletari, esasperati da saccheggi e distruzioni e questa situazione porta inevitabilmente allo scontro etnico a prescindere che sia giusto o sbagliato.

      Inoltre sospettiamo che potrebbe esserci anche una strategia o almeno il tentativo da parte del potere di guidare la rivolta e di portarla al punto da essere legittimato a compiere ogni azione. Emblematico il caso italiano nelle università nel periodo 1968- 73 che ha visto applicare “la strategia della tensione” la quale serviva proprio per mettere in atto misure repressive chieste dal popolo stesso per sentirsi”sicuri e protetti”. Dobbiamo interrompere anche da noi questi arrivi massivi perché tra uno o due decenni saremo nella loro stessa condizione.

      L’immigrazione non è un problema se fatta in numeri accettabili. Lo diventa con l’arrivo di masse di persone con identità e culture differenti.

      Un esempio poco piacevole per noi italiani è avvenuto negli States con la mafia. Certo si può anche dire che aveva giuste recriminazioni sociali da parte di sfruttati italiani, come in Francia, ma la risposta al problema non è stata la rivoluzione, ma la violenza per accaparrarsi ricchezze. Alla fine il capitale domina e i diseredati si ammazzano.

      Francesco Centineo e Claudio DeSi

      1. Giulio Francalanci dice:

        Se vuoi, possiamo discutere, purché non ci siano preconcetti. A volte mi sembra che nel Fronte del Dissenso, che pur apprezzo, alcuni dogmi siano intoccabili (un esempio: tra Stati Uniti e Cina, la seconda ha sempre ragione; in realtà, a mio modesto avviso, le cose sono più complesse). Mi riprometto di tornare più ampiamente sull’argomento. Rammento solo due fatti.
        La migrazione nel secondo dopoguerra dal nostro Meridione, anch’esso conquistato e sfruttato. Milioni di lavoratori furono impiegati nelle industrie del Nord. La vita era dura e non c’erano i sussidi di oggi, ma solo cartelli “Non si affitta ai Meridionali”. Eppure c’è stato disagio e anche violenza, ma mai una rivolta organizzata armata. I loro figli si sono integrati e hanno migliorato la propria posizione sociale. Come si può convivere se si combatte chi ci ha accolto? Non sono mai stato un fanatico dell’ordine e lo sono ancora meno dopo questi tre anni, ma a un certo punto la sicurezza di tutti deve essere garantita. Loro si lamentano di essere vittime della polizia, ma i vigili del fuoco rischiano la vita ogni notte. Il colonialismo giustifica le bande organizzate specializzate in crimini contro chi ha la pelle bianca? Immaginiamo gli strilli delle boldrine a parti invertite. Che differenza c’è con gli estremisti di destra che richiamano continuamente le invasioni turche ed arabe? Vogliono vivere in pace nelle loro zone, tu dici: senza i sussidi dell’odiato governo francese non ci riuscirebbero. Per vivere in una comunità non si può solo ricevere, bisogna anche dare qualcosa. La Francia ha praticato una politica colonialista fino a tempi molto recenti, è vero: risarcisca quei paesi aiutandone lo sviluppo. Il colonialismo l’hanno contrastato uomini come Sankara (saprai certamente chi era), non i delinquenti da strada, per i quali il passato è solo un alibi per investire i poliziotti ai posti di blocco. Poi, vedi, a volte i colonizzati non sono proprio stinchi di santo, tant’è vero che a loro volta si sono approfittati dei vicini più deboli.
        E veniamo alla Svezia, dove ormai siamo alla seconda generazione, ai figli di rifugiati politici, alcuni effettivamente tali, altri meno. Vivono bene senza lavorare grazie ai generosi sussidi, hanno a disposizione case, scuole, centri sportivi: eppure nelle principali città incendi e guerriglia sono all’ordine del giorno. Di gratitudine neanche a parlarne, naturalmente. Eppure gli Svedesi non hanno mai invaso e colonizzato i loro paesi d’origine… A mio parere è stato dato troppo, non troppo poco, compresa un’impunità di fatto.
        Nessuno vuole scontri di civiltà, forse ispirati da una regia occulta, ma tutti, e dico tutti, facciano la loro parte.

        1. francesco centineo dice:

          ma guarda siamo coscientissimi che siamo davanti ad un possibile scontro di civiltà e sulle enormi colpe di queste nuove generazioni di francesi figli di immigrati, ma riconosciamo anche la colpa delle istituzioni. Sulla Cina assolutamente, ne riconosciamo i problemi, anzi, siamo molto scettici sulla Cina. ti giro un articolo a proposito per fugare i dubbi. Non siamo sinofili, https://sfero.me/article/stato-sorveglianza-

  3. Rosario Parisi dice:

    Giusto commento. Supertutelati e coccolati i teppisti delle banlieu criminali e spacciatori di droga non hanno niente a che fare con chi vuole guadagnarsi da vivere e non ci riesce. Inoltre sono fanatici religiosi e attaccano i deboli e saccheggiano. Altro che lotta di classe. Il solo razzismo realmente esistente e’ quello contro i bianchi eterosessuali.

  4. sollevazione dice:

    « Supertutelati e coccolati i teppisti delle banlieu criminali e spacciatori di droga non hanno niente a che fare con chi vuole guadagnarsi da vivere e non ci riesce. Inoltre sono fanatici religiosi e attaccano i deboli e saccheggiano».

    Delle due l’una caro Rosario, delle due l’una. Secondo tutte le più credibili inchieste tra la gioventù delle periferie l’Islam c’entra come i cavoli a merenda. Negare poi che molte delle periferie francesi siano veri e propri ghetti… questa è proprio grossa!

    Che poi sia o non sia lotta di classe…. Questa può avere le più svariate forme, anche le più brutte esteticamente e/o arretrate politicamente. La storia ne è piena.

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