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Tutti gli articoli di Sollevazione

LA GUERRA ECONOMICA USA-UE di Federico Fubini*

A causa delle sanzioni alla Russia l’Europa ingrassa gli Stati Uniti importando il loro gas liquefatto a prezzi stellari. Non solo quella italiana ma tutta l’industria europea, a causa dei costi di produzione crescenti, saranno fatte a pezzi (anche) da quella americana. Dietro all’amicizia transatlantica… mors tua vita mea. In verità le cose andranno molto, molto peggio. Ce lo spiega l’insospettabile e ultraliberista Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della Sera. Sarebbe cosa da prima pagina ma guarda un po’ questo articolo è stato ficcato in una sperduta rubrica… : «L’INDUSTRIA EUROPEA NELLE MANI DI BIDEN. Non mi ero reso conto fino in fondo di cosa stesse accadendo con il progredire dei mesi di questa terribile guerra in Ucraina. Razionalmente lo sapevo, ma non avevo tirato tutte le somme…»

RESILIENZA di Veronica Duranti*

Resilienza. Questa parola si legge spesso sui social, sui tatuaggi o sui muri e generalmente è considerata un pregio e un vanto per chi ne è dotato. Resilienza è anche la parola più spesso utilizzata dai due governi della fase Covid per far trovare ai

GENERAZIONE SBANDATA di Sandokan

Forse c’è qualcosa di buono nel fallimento delle manifestazioni studentesche svoltesi oggi (18 novembre) in occasione del cosiddetto “No Meloni Day”… Ora che le sinistre transgeniche hanno perso le elezioni e al governo è salita la Meloni, ecco che spuntano come funghi le proteste giovanili, ovviamente in nome… dell’antifascismo (“La Russa, Berlusconi, Salvini, Meloni siete una montagna di merda”). Forse ricordo male, ma non risulta che ci siano stati un “No Conte Day” o un “No Draghi Day” — e di ragioni per protestare ce n’erano e come! Parliamo dei due anni di misure liberticide e di segregazione di massa messe in piedi con l’Operazione Covid (che se non era fascista, poco ci mancava). Eppure di proteste di massa ce ne sono state, ma di giovani studenti se ne vedevano davvero pochi. La grande maggioranza non ha fiatato (non solo in senso figurato)… Eravamo abituati a dare per scontato che questa ideologia tossica delle élite dominanti avesse conquistato una salda egemonia tra le nostre giovani generazioni. Forse non è così o, come minimo, il successo di questa ideologia ha toccato il suo apice ed ha imboccato la via del tramonto proprio tra le giovani generazioni.

LA RITIRATA DA KHERSON di Maurizio Vezzosi*

A monte della ritirata russa da Kherson c’è una decisione di peso, sotto il profilo militare e politico. Abbandonare il capoluogo di una regione poche settimane dopo averne ratificato l’ingresso nella Federazione Russa non è certo il massimo, nonostante le rassicurazioni del Cremlino che hanno

SCIOVINISMO FRANCESE DI SINISTRA di Sandokan

Vedremo se gli sparuti seguaci italiani del tribuno francese avranno l’onestà di condannarlo, e di ricordargli non solo che la Francia ha abolito gli accordi di Shengen e da la caccia agli immigrati che dall’Italia passano la frontiera per poi rispedirli come criminali da noi; ricordino a questo cialtrone che solo nell’anno in corso, a causa degli sbarchi, l’Italia ha accettato più di 90mila immigrati! La Francia qualche decina…

PAKISTAN: UN POPOLO IN RIVOLTA di Marco Di Mauro*

Giovedì 3 novembre, esattamente una settimana fa, Imran Khan ha visto la morte con gli occhi. Il settantenne capo del partito Pakistan Tehreek-e-Insaf è stato premier fino ad aprile di quest’anno, quando è stato destituito da una congiura politica ordita dagli Stati Uniti, che non accettavano la sua politica estera di avvicinamento alla Russia e integrazione totale del Pakistan nella sfera economica cinese, tappa fondamentale della Belt and Road Initiative.

MANOVRA: LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO di L. Mazzei

Se nel 2022 è andata in questo modo con un intervento così consistente dello Stato, come potrà andare meglio nel 2023 quando questo intervento sarà più che dimezzato? Ora, gli ottimisti potranno pensare che l’anno prossimo i prezzi scenderanno da soli. Come no, basta crederci! In realtà tutti gli analisti sanno che non andrà così. Anzi, nei primi mesi del 2023 è assai probabile che i prezzi del gas vadano in tensione per una evidente ragione stagionale. Ma il peggio, come del resto è avvenuto quest’anno, è previsto per la prossima estate, quando la corsa al riempimento dei serbatoi nazionali dovrà fare i conti con una carenza stimata dai 30 ai 50 miliardi di metri cubi. Naturalmente, i soliti ottimisti potranno illudersi in una Russia sconfitta, piegata ed asservita agli interessi occidentali al punto da riprendere le forniture al prezzo deciso a Bruxelles. Quante possibilità ha di realizzarsi questo scenario? Direi, molto vicine allo zero. Ma questo lo sanno tutti, solo che la volontà di proseguire la guerra alla Russia impedisce di dirlo…