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LA FINE DEL PD Intervista a Stefano Fassina

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[ 25 marzo ]
«Renzi è frutto degli errori di coloro che hanno avuto le maggiori responsabilità nel Pd, nel Pds, nei Ds e nei governi di centrosinistra. Matteo interpreta in modo estremo e abilissimo la subalternità al liberismo che, ad esempio sul lavoro, ha introdotto il D’Alema innamorato della Terza Via».
D. Fassina, chi l’ha voluta l’assemblea delle sinistre dem finita nel “tutti contro tutti”?
R. «L’abbiamo organizzata in tanti. Voleva rispondere a una domanda di unità a sinistra nel Pd. E abbiamo cominciato a dare una risposta».
A parte l’anti-renzismo, eravate in disaccordo su tutto. È solo un’impressione?
«Non ci definiamo in contrapposizione con nessuno. Abbiamo differenze. Ma sull’insostenibilità del “pacchetto” delle riforme, la valutazione era condivisa. Faremo un coordinamento fra Camera e Senato di chi c’era all’Acquario. E l’unità sarà sul territorio».
Nessuna “associazione di rinascita della sinistra” come proposto da D’Alema?
«Nessuna. Di associazioni ce ne sono già tante, casomai vanno collegate».
Prendete le distanze da D’Alema?
«Renzi è frutto degli errori di coloro che hanno avuto le maggiori responsabilità nel Pd, nel Pds, nei Ds e nei governi di centrosinistra. Matteo interpreta in modo estremo e abilissimo la subalternità al liberismo che, ad esempio sul lavoro, ha introdotto il D’Alema innamorato della Terza Via».
La parola d’ordine è “liberarsi dalle vecchie glorie come D’Alema”? Anche di Bersani?
«Devono capire che abbiamo bisogno di discontinuità di cultura politica, di agenda, di classe dirigente».
Le sinistre dem vogliono “rottamare” i loro padri?
«Sarebbe ridicolo scimmiottare la rottamazione renziana, che è stata un’operazione coraggiosa ma gattopardesca con molti trasformismi. Il ricambio è necessario non per ragioni anagrafiche. Ma se la sinistra è arrivata a condizioni di marginalità, è perché è stata subalterna su questioni fondamentali».
D’Alema vuole la scissione?
«Non mi pare».
Lei vuole la scissione?
«Una scissione molecolare è in corso. Il Pd non coincide con il premier o la maggioranza dei gruppi parlamentari. C’è un Pd fuori dai Palazzi che non si rassegna allo spostamento verso gli interessi più forti».
Orfini vi invita a uscire dal recinto minoritario?
«Sono minoranza, non minoritario. La linea seguita da Renzi allontana il partito dagli interessi che dovrebbe rappresentare».
È vero, come dice Renzi, che lo considerate un usurpatore?
«No, il problema è il riposizionamento del Pd verso l’establishment. Noi siamo in sintonia con Papa Francesco per la dignità dei lavoratori».

* Fonte: Intervista di Giovanna Casadio – La Repubblica, 23/03/2015

5 pensieri su “LA FINE DEL PD Intervista a Stefano Fassina”

  1. Anonimo dice:

    Ragazzi, lo dico a voi di Sollevazione e per tutti i compagni in cerca di un'organizzazione politica che riesca finalmente a far presa sui cuori e le menti dei cittadini.L'unica via è quella che sta seguendo con molta intelligenza Fassina: richiamarsi all'auctoritas del Papa e della religione cristiana nella versione riformista voluta da Francesco; il cattolicesimo è l'unica "ideologia" profondamente anti capitalista e anti liberista rimasta alla quale la gente sia disposta in massa a dare credito.Capisco che alcuni comunisti facciano fatica ad accettare un'impostazione simile ma l'alternativa ce l'abbiamo tutti sotto gli occhi da decenni: lo sfacelo della sinistra nella assoluta indifferenza degli elettori.

  2. Pietro dice:

    Affinché si abbia quanto prima la piena presa di coscenza da parte della massa dei lavoratori depredati del diritto costituzionale al lavoro, della deriva neoliberista imboccata dal governo Renzi, è necessario sottolineare e far rilevare in ogni occasione, ciò che Renzi, con notevole abilità ed efficacia, cerca di mascherare. Ossia la sua completa ed incondizionata subalternità alle oligarchie finanziarie e ai potentati economici neoliberisti che lo hanno creato e sostenuto fondando la loro azione sugli assist che sono loro stati offerti da esponenti politici come D"Alema che oggi tentano una disperata quanto improbabile riabilitazione politica. I tempi sono strettissimi perche il bullo fiorentino sa di avere poco tempo a disposizione prima che ciò avvenga, e cercherà di mettere a segno il colpo della legge elettorale per poter poi consolidare il potere con un orizzonte temporale più lungo e stabile di adesso. Nel frattempo è necessario che prenda corpo quanto prima una alternativa di sinistra credibile, che si avrà in tempo utile solo se le diverse anime della nebulosa che agita a sinistra del pd renziano sapranno rinunciare ai mille distinguo manieristici e riusciranno a coagulare una identità fondante comune. Le limature e le affinature potranno farsi dopo. Non c'è più tempo. Fassina, Landini, Civati, Sovranisti di sinistra o non di sinistra contrari alla visione neoliberista, Costituzionalisti, Socialisti sostenitori dei diritti dei lavoratori, occorre unirsi per contrastare la deriva di stampo renzista. Se questo non avverrà in tempo utile, quindi subito, gli "altri" vinceranno.

  3. Anonimo dice:

    Ma se la sinistra è arrivata a condizioni di marginalità, è perché è stata subalterna su questioni fondamentali.Questo è il punto. Questioni fondamental sono::costituzionelavoro e occupazioneconsapevolezza che la politica è un servizio ai cittadinisovranità monetariasupremazia dello Statoequità dell'imposizione fiscale.

  4. Anonimo dice:

    come sarà il prossimo?papa francesco passa (presto e forse in anticipo) i democristiani restano (opus sghei & comunione e fatturazione).ma ci resta la compassione buddista e la meditazione, una religione senza dio (l'esistenzialismo è preservato) e senza clero (almeno in italia, e per ora).francesco

  5. Anonimo dice:

    Perché fine del PD…?Andrà avanti ancora per un po, e non sappiamo quanto.Forse quando gli italioti, saranno proprio alla fame, poi verranno giù le catarate, e non ci sarà più pietà per nessuno.Sia che siano del PD, che di tutti coloro che direttamente o indirettamente sono collegati.Per cui, intendo che Fassina, si stia rendendo conto che una volta partita la rabbia degli italiani, la sinistra e il "centro" destra con i loro codazzi, verranno letteralmente spazzati via.Ad alcuni di loro ho suggerito di acquistare un biglietto di sola andata…. non si sa mai.

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