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MOVIMENTO 5 STELLE: LA VIA DEL (GOVERNO) È LASTRICATA DI BUONE INTENZIONI

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[ 4 aprile ]

Il 21 marzo scorso il Corriere della Sera, con un articolo del di solito ben informato Emanuele Buzzi, dedicava una interna paginata ad una notizia: il Direttorio di M5S stava per incontrare una ventina di rappresentanti diplomatici dei principali paesi occidentali, USA e Germania in testa. Scriveva il Buzzi che  governi Ue e NATO stanno “…sondando quella che al momento è l’alternativa accreditata a Matteo Renzi”. La notizia è stata quindi ripresa da altri organi di stampa. Non ci risulta alcuna smentita da parte del Movimento 5 Stelle. Procede la “normalizzazione” del movimento come ha sostenuto The Economist?
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Il maxi summit con i diplomatici
Così M5S tesse la tela in Europa. Incontri anche per Virginia Raggi con esponenti Usa. Il dialogo con il Vaticano
di Emanuele Buzzi

I rappresentanti di quasi tutti i Paesi d’Europa seduti al tavolo con Luigi Di Maio. L’indiscrezione — che nel Movimento si sono limitati a eludere con un «no comment» — segna una svolta nei rapporti politici dei Cinque Stelle e potrebbe essere foriera di novità a livello internazionale. Il vertice con l’esponente di spicco del direttorio — a quanto si apprende — sarebbe in programma nei prossimi giorni a Roma, prima delle festività pasquali, e vedrebbe coinvolti gli ambasciatori in Italia delle principali nazioni europee oltre ad alcuni consiglieri politici.

[A destra il Direttorio del M5S, votato a grande maggioranza dagli iscritti nel novembre 2014: Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carlo Sibilia, Carla Ruocco]

I partecipanti dovrebbero essere tra i 20 e i 25: un summit in piena regola. Visti i numeri dell’incontro risulta difficile credere che sia stato il Movimento a chiedere (ed ottenere) il vertice, quanto piuttosto è più probabile ritenere che ci sia una volontà comune dei Paesi interessati nell’approfondire la conoscenza e i legami con il M5S. Una riunione che attesta di fatto l’attenzione verso i pentastellati come interlocutori politici anche fuori dai confini nazionali.

Molte sono le tessere del puzzle in questo scenario. Contatti che si intrecciano da mesi, con pazienza. E che stanno affiorando in superficie a volte in modo indiretto. Non è un caso che proprio Di Maio abbia incontrato pubblicamente di recente gli ambasciatori di Germania (Susanne Wasum-Rainer il 15 marzo) e Olanda (Josephus Camille Stephan Wijnands, il 9 marzo). La percezione sui Cinque Stelle a livello internazionale sta cambiando. L’Economist — indicando le chance di successo di Virginia Raggi a Roma — ha parlato di «normalizzazione» del Movimento

Il Financial Times a dicembre ha dedicato un ampio articolo proprio al vicepresidente della Camera, sottolineandone i toni moderati. È possibile — visti i sondaggi che avvalorano l’ipotesi di un eventuale ballottaggio alle Politiche per i Cinque Stelle con l’Italicum — che la diplomazia europea stia sondando quella che al momento è l’alternativa accreditata a Matteo Renzi.

Ma si muovono altre pedine sullo scacchiere delle relazioni. Anche gli Stati Uniti e alcuni esponenti della Santa Sede si sono avvicinati al M5S. Dopo la scelta di Beppe Grillo di lasciare libertà di coscienza sulle unioni civili qualcosa è cambiato nei rapporti con il Vaticano: si è creato un ponte, per uno scambio/confronto sulle principali tematiche etiche. 


E anche per Roma. Nonostante Papa Francesco sia contrario a qualsiasi ingerenza con l’amministrazione della Capitale e sia alquanto improbabile un cambio di rotta, Oltretevere c’è chi guarda con interesse alla candidatura di Raggi. A titolo personale sono stati presi contatti e non sono esclusi colloqui nei prossimi mesi tra lei ed esponenti della Curia.Di sicuro Raggi ha avuto di recente un meeting con diplomatici inglesi insieme ad Alessandro Di Battista, un altro deputato del direttorio (e della commissione Affari esteri a Montecitorio) che si sta spendendo in prima linea per creare una rete di rapporti con funzionari e consiglieri politici.

La candidata sindaco nella Capitale, inoltre, è stata avvistata nei giorni scorsi nei pressi dall’ambasciata statunitense: si vocifera di un possibile incontro con rappresentanti degli Usa. 


Non è una novità che il Movimento sia in rapporti cordiali con i diplomatici americani: dopo l’approdo in Parlamento, ad aprile 2013, una delegazione di pentastellati con i capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi fece visita all’ambasciatore statunitense. In seguito i parlamentari Cinque Stelle hanno avuto diversi incontri ufficiali con diverse esponenti nel corso della legislatura e non è un mistero per nessuno che Di Maio in primis abbia stretto rapporti con la diplomazia a stelle e strisce

Lo stesso Beppe Grillo nel 2014 ha preso parte alla festa del 4 luglio per l’Indipendenza Usa a Villa Taverna. Come si evolverà la trama delle relazioni internazionali per i Cinque Stelle dipenderà sia dalle loro capacità ricettive e propositive, sia dalla partita delle amministrative, che — anche alla luce di questi ultimi risvolti — sta assumendo contorni politici sempre più rilevanti.

* FonteCorriere della Sera, 21 marzo 2016

4 pensieri su “MOVIMENTO 5 STELLE: LA VIA DEL (GOVERNO) È LASTRICATA DI BUONE INTENZIONI”

  1. Valdo dice:

    Posizione condivisibile di Di Maio.

  2. Giovanni dice:

    Dal video linkato nel primo commento (1:20 circa): "Ma allora voi siete moderati. Ma perché che cosa vi aspettavate"Questo scambio di battute (ammesso che sia davvero avvenuto) sintetizza il problema in modo eccellente. Avrebbe potuto essere addirittura il titolo di questo articolo.Di moderati ne abbiamo avuti abbastanza. Legittimi i dubbi espressi in questo articolo (ed anche in altri precedenti). La "svolta" di Di Maio non mi sorprende affatto, anzi, me l'aspettavo.Spero che P101 non diventi mai moderato, ma credo che questo rischio non ci sia.

  3. Redazione SollevAzione dice:

    Caro Giovanni,non solo speriamo che P101 non diventi "moderato", ci batteremo affinché non accada.Siamo confortati, se non dai numeri, dalla qualità dei compagni che ci affiancano.

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