18 visite totali, 1 visite odierne

Browse By

I CINQUE STELLE AFFOGANO NELLA PALUDE ROMANA? di Delio Berardi

18 visite totali, 1 visite odierne

[ 2 settembre ]

Riceviamo e pubblichiamo

Ve lo ricordate quel che dicevano i gufi prima delle elezioni?  “Roma sarà la tomba dei Cinque Stelle”.
Mi pareva anzitutto uno slogan qualunquista, indice di quella rassegnazione profonda che cova tra la gente comune, quel disincanto paralizzante tinto di realismo per cui…”tanto non cambierà nulla”. E la qual cosa mi riportava ad una icastica frase di Mussolini alla fine dei suoi giorni: “Governare gli italiani non solo è impossibile, è inutile”.

A poco più di due mesi sembrano avverarsi le più fosche previsioni.

Prendo la migliore, per quanto brutale, illustrazione che trovo sui media, quella del Corriere.it di ieri:

«La giunta capitolina perde pezzi. La sindaca Virginia Raggi – su parere dell’Anac – revoca la nomina alla capo di gabinetto Carla Raineri e nel giro di pochi minuti si dimette anche l’assessore al Bilancio Marcello Minenna. Il terremoto si consuma nelle prime ore di giovedì, ma nel pomeriggio si registra un’altra scossa: lascia pure l’amministratore unico di Ama, Alessandro Solidoro, che si era insediato meno di un mese fa, il 4 agosto, in pieno caos rifiuti e dopo settimane di scontro tra il suo predecessore Daniele Fortini e l’assessora all’Ambiente Paola Muraro. Via, infine, i vertici Atac, il direttore generale Marco Rettighieri e l’amministratore unico Armando Brandolese».

Io devo essere franco: non ho capito molto in questa girandola di dimissioni a catena di assessori e manager, di dichiarazioni e controdichiarazioni. Forse è colpa mia… o forse no.

La sensazione apparente è di una faida da basso impero, tipicamente romana appunto.
Al di là del merito e dei motivi degli scontri nella e attorno alla giunta Raggi, quel che non riesco a capire è chi sia al comando del vascello 5 Stelle, e quale sia la sua rotta.  Forse è anche per questo che non riesco a capire. Seconda, brutta sensazione: queste faide non riguardano solo la cupola degli amministratori, per ipotesi “quinta colonna” del nemico, ma hanno infettato il gruppo dirigente del Movimento, che scopriamo non solo diviso, ma sbrindellato.
I cinque dimissionari
Voglio essere quindi indulgente, voglio dare retta al sospetto che si tratti di sordide imboscate del vecchio ciarpame politico corrotto per azzoppare la Raggi, sputtanare M5S e quindi fermare la sua avanzata.

Poi, però, mi riviene il dubbio: ma se fosse davvero così, perché i 5 Stelle non lo dicono? Perché non passano al contrattacco? Perché non denunciano il complotto ed i suoi artefici?
Abbiamo invece la Raggi che con fare candidamente doroteo ci dice che …tutto va bene madama la marchesa, che non c’è alcuna crisi!

So bene anche io che amministrare una metropoli in una condizione a dir poco drammatica, è ardua impresa. Ma questo lo si sapeva per Dio! E allora, o sei attrezzato, o hai idee chiare sul da farsi, sul necessario radicale repulistiti, su chi mettere ai posti di direzione (è a dir poco ingenuo avere assunto dei manager profumatissimamente stipendiati per poi scoprire che ti giocano contro), oppure è meglio che non ti fai avanti strombazzando che tutto sarà messo a posto con la bacchetta magica della …”onestà” e in forza della propria auto-sufficienza. Un’auto-sufficienza dimostratasi una pia e consolatoria illusione.



3 pensieri su “I CINQUE STELLE AFFOGANO NELLA PALUDE ROMANA? di Delio Berardi”

  1. Giovanni dice:

    Vedo però che sono stati mandati via alcuni personaggi voluti da Di Maio e questo mi sembra positivo. Leggo per la rete che fra i candidati a sostituirli si fa il nome di Galloni ma non so dire se sia una bufala, una polpetta avvelenata, i desideri di una parte del movimento o cos'altro.Insomma, ci sono speranze di infilarsi nel caos a cinque stelle per far emergere il movimento antiUE?E leggo anche che Fassina vorrebbe ancora salvare la UE dall'euro. E io che avevo interpretato il suo titolo al contrario: "Cercare di salvare la UE dall'euro è la più estrema trappola liberista". Che fesso che sono. Fassina è un treno che va nella direzione giusta ma si ferma a tutte le stazioni intermedie sbagliate con il rischio di arrivare a destinazione troppo tardi.

  2. Valdo dice:

    Esagerazioni. Si sapeva che i manager pubblici avrebbero fatto la guerra e se ne sarebbero andati se non trattati come desideravano loro. Meglio che spariscano. Francamente a me un bocconiano al Bilancio non piaceva proprio e credo che sia un bene che abbia levato le tende. A Sala sono capitate grane anche peggiori ma nessuno ne ha parlato, qui si fa un gran cancan ma la Raggi ha il 677% dei voti, deve andare avanti e ci andrà.

  3. Veritas odium parit dice:

    Berlusconi, Grillo e Renzi si son superati l'un l'altro ne processo di trasformazione della politica in avanspettacolo. La differenza è che il primo e l'ultimo non credevano affato alle scemenze con cui imbonivano il gregge. I 5S invece ci han creduto, almeno in larga parte, e ne è venuto fuori un carrozzone amorfo e contraddittorio, privo di un programma, che pensa di poter fare politica in tempi di gravissima crisi a colpi di moralina e buone parole. I risultati si cominciano a vedere.Nel momento i cui andassero al potere i 5S o si sgretolerebbero o diventerebbero il nuovo PD o entrambe le cose.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *