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M5S VERSO LA RESA DEI CONTI di Moreno Pasquinelli

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[ 10 gennaio]

« Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio». 
(Dal Vangelo secondo Matteo 13,24-30)

Sull’accordo politico tra Grillo e Guy Verhofstadt, abbiamo già detto. C’è solo un aggettivo possibile sul testo di quell’accordo: INFAME. Il modo furtivo come è stato sottoposto a referendum è VERGOGNOSO. Il fatto che sia saltato a causa delle resistenze dell’ala liberista più oltranzista di ALDE copre infine di RIDICOLO gli alti papaveri alla guida di M5S. Dove il ridicolo, però non nasconde le parti più intime, pornografiche, del regime interno del Movimento. La cupola ha chiamato gli attivisti a votare su un accordo già deciso, per di più tenendone nascosto il testo —che sarebbe invece dovuto essere l’oggetto del plebiscito. Attivisti trattati come sudditi. La sociologia non qualificherebbe questo regime interno altrimenti che come ARISTOCRATICO/OLIGARCHICO. Come qualificare questi oligarchi? Non c’è che l’imbarazzo della scelta: maggiorenti, notabili ottimati, dignitari, decurioni.


C’è una domanda secca che ci rivolgono lettori, amici e nemici: “Volete ammetterlo ora che vi sbagliavate? Che M5S è una forza gatekeeper, un movimento costruito ad arte in qualche pensatoio di regime, per deviare su un binario morto l’indignazione popolare, come guardiano di ultima istanza del sistema neoliberista?”

No, il M5S non è stato ideato sul Britannia, non è nato da qualche macchinazione del potere, né (lo dimostra la rottura con Farage) da qualche complotto anglo-americano di Cia/MI5. E’ nato nella testa allucinata di Gianroberto Casaleggio, in cui veniva a condensazione una cultura politica anarco-capitalista, che vedeva coabitare in una promiscuità improbabile libertarie e anti-stataliste idee sessantottine con perversi dogmi neoliberisti. Una brodaglia culturale figlia tipica del tempo, da tempo diventata “senso comune”. Un “senso comune” che chiedeva solo di essere rappresentato. Casaleggio non è stato grande per aver prodotto chissà quale alta sintesi teorica ma per aver convinto Beppe Grillo a fare da portabandiera. Per dire che non c’è bisogno di ricorrere a qualche turpe dietrologia per dire che M5S nasce come frazione del campo borghese, con una visione del mondo in ultima istanza liberale. 

Non fosse stato per la crisi sistemica e le sue devastanti conseguenze sociali, quell’ M5S lì, sarebbe stato una reincarnazione del Partito radicale di Pannella. Non ci fosse stato Beppe Grillo l’operazione Casaleggio avrebbe avuto i numeri modesti del Partito radicale. Che Casaleggio, mentre reclutò Grillo, fosse stato un agente di qualche intelligenze, di qualche massoneria occulta, alla fine della fiera, poco cambia. Quel che conta è che M5S è diventato in Italia un partito con influenza di massa, il punto di riferimento delle speranze di cambiamento di una larga parte del popolo. E’ questo popolo che deve interessarci. E’ questa speranza di cambiamento, per chi intenda la politica come pratica di massa, azione sui corpi sociali, con cui ci si deve misurare, non con gli inquietanti utopismi di Gaia.

Una precisazione, poi, ci sarà consentita. Chi scrive non fa parte del Movimento 5 Stelle. Chi scrive ha sostenuto che M5S, in quanto diventato (1) il canale dove confluiva l’indignazione di massa contro il regime neoliberista; e (2) il principale luogo di attivazione di migliaia di cittadini, anzitutto giovani, meritava il sostegno tattico da parte dei rivoluzionari. E ciò per due ragioni: (a) l’eventuale avanzata di M5S era la sola maniera, nel concreto contesto italiano, per dare una spallata al regime bipolare di “seconda repubblica”; (b) era necessario, anzi doveroso, per forze rivoluzionarie ma estremamente minoritarie, stare di fianco a M5S, sostenere le sue battaglie ove fossero giuste, per aprirsi un varco tra la eterogenea base del Movimento, nella vasta ed eterogenea area dell’indignazione sociale.

Gatekeeper o no, questo approccio politico è stato corretto. Darà i suoi frutti? Lo vedremo, è ancora presto per dirlo. Un fatto è sicuro: non sorgerà in questo Paese una forza rivoluzionaria di massa senza strappare a M5S quella parte di attivisti e di base sociale che preme per una radicale svolta sociale e politica, ovvero antiliberista e antieurista. Poiché, gatekeeper o no, è indiscutibile che M5S sia un contenitore di diversi interessi sociali, di diverse visioni del mondo. Se è così confermiamo come giusta la modalità relazionale: dividere il grano dal loglio. Chi ha seguito MPL prima e P101 poi, ci darà almeno atto che ogni volta che i “grillini” hanno fatto una porcheria, non solo lo abbiamo segnalato, ma duramente biasimato. Ovvero, ci siamo mossi in base al binomio unità e critica, mai attestandoci su una posizione codista, mai essendo reticenti nei casi eclatanti di opportunismo o ambiguità politici.

Gatekeeper o non gatekeeper al centro della nostra analisi vi era questo assioma: strada facendo, con l’approfondirsi della crisi e la crescita della rabbia sociale, M5S sarebbe stato sottoposto a spinte opposte e inconciliabili, sarebbe accaduto, prima o poi, che il contenitore si sarebbe rotto. Che quindi occorreva fare presto nel costruire sul fianco sinistro di M5S un granaio cui si potesse riporre il frumento buono. Per quanto riguarda la zizzania, esistono già sul fianco destro la Lega Nord ed altre formazioni. 

Abbiamo sbagliato? Non lo penso affatto. Non c’è dubbio che l’accordo saltato con ALDE ha prodotto uno shock nel Movimento 5 Stelle. Agitarsi istericamente, lanciare anatemi, non serve. Proprio adesso occorre mantenere la calma. Si dia tempo al tempo. I miracoli in politica non avvengono. Ogni corpo politico, sottoposto ad uno shock, reagisce e metabolizza a suo modo. Continuiamo a credere che diavolo e acqua santa non possono stare assieme. Sarà questo dell’accordo saltato con ALDE l’evento scissorio? Vedremo. 

Se gli amici ed i compagni che militano in M5S (non diciamo dirigono, poiché ora non c’è più alcun dubbio su chi davvero abbia il timone) e che sentiamo vicini ci chiedessero un consiglio, diremmo loro che dovrebbero darsi prima possibile un’organizzata e valutare l’ipotesi di promuovere, non alle calende greche, presto invece, un incontro di tutti gli oppositori. Il ferro va battuto quando è caldo. Dato il regime interno non ci vuole solo coraggio, ma l’esser preparati ad un contrattacco degli oligarchi che sarà durissimo. E’ comprensibile che gli oppositori si muovano con circospezione. Avessimo già costruito fuori da M5S una luogo politico forte e non minoritario che facesse loro da sponda, le cose andrebbero quasi certamente più veloci. Ma questo luogo ancora non c’è. E qui c’è poco da sbraitare contro Casaleggio e Grillo. Qui c’è da prendere atto che tutti sono buoni a strillare in rete, a gridare al lupo, ad elucubrare, pochi a fare qualcosa di positivamente concreto. Invece di perdersi in lamentazioni e invettive, diamoci una mano, adesso, adesso che la crisi di M5S è conclamata e si allarga lo spazio per una forza politica patriottica e rivoluzionaria.

Ps
Fioccano le letture di questa mossa disastrosa della cupola di M5S (accordo con ALDE). Io gettò sul piatto la mia, per quanto spietata essa possa essere. La tesi più accreditata è che accettando quel testo vergognoso di accordo con Guy Verhofstadt la cupola abbia voluto lanciare un segnale ai poteri forti per dire loro, state tranquilli che se saliamo al governo in Italia, non sfasceremo il sistema, faremo come Tsipras. Quindi: lasciateci andare, ci normalizziamo (quindi per carità, niente avvisi di garanzia alla Raggi). 
Invece c’è un’altra spiegazione possibile, mi rendo conto, dietrologica. E se fosse che la cupola di M5S non vuole affatto prendere il potere?  Se fosse che essa è terrorizzata all’idea di dovere andare al governo? I perché sono facili da intuire: non solo la conclamata insipienza politica (vedi Roma), ma la totale mancanza di coraggio, il terrore di trovarsi al potere sull’onda di una spinta popolare al cambiamento, di dover rispondere alle grandi e pressanti aspettative dal basso. La cupola avrebbe quindi compiuto la sua scellerata mossa per seminare disorientamento e scontento alla base, distacco degli attivisti più radicali, totale confusione e disincanto tra gli elettori. Un gesto insomma anzitutto sedativo. Senza escludere che sia volto anche a far venire fuori la fronda degli oppositori per isolarli e colpirli.

Pps

Non dimentichiamo quanto accadde il 20 aprile 2013, quando Grillo fece dietrofront ubbidendo al Ministero degli interni, dopo aver chiamato alla mobilitazione di piazza:

«Mentre scrivevo l’articolo si svolgeva la annunciata manifestazione a Piazza SS. Apostoli. Vien fuori che Grillo, non appena raggiunta la manifestazione, la abbandona. Manifestanti basiti. Verso le 19:30 il nostro, intervistato da “La Cosa”, candidamente rivela che se se n’è andato lasciando tutti a bocca aperta è “… perché me lo ha chiesto la Digos, che temeva incidenti”. Ci risiamo! Cambiare da cima a fondo un paese è una cosa troppo seria per farla fare a chi si illude di poter fare la frittata senza rompere le uova».


14 pensieri su “M5S VERSO LA RESA DEI CONTI di Moreno Pasquinelli”

  1. Fabio Parme Palme dice:

    Secondo me sopravvalutate i cambi dei gruppi politici a livello europeo, si può avere due tipi di approccio quello visionario (Ideale) oppure pragmatico. Se ci si accorda sulla libera votazione il problema della visione viene meno e quindi si ragiona solo a livello pragmatico giocandosi i voti e gli accordi per cercare di contare e fare di più. Al di fuori della metodologia che è stata presentata in modo sbagliato senza neanche far vedere l'accordo agli iscritti, alcune domande me le pongo. Per quale motivo Guy Verhofstadt giocandosi la possibilità a presidente del consiglio a poi rifiutato senza insistere con quelli del suo gruppo…a venduto la pelle prima di averla, è stato messo sotto pressione e ricatto da quelli della comissione, gli hanno offerto di più in futuro… il tempo ce lo diràe su Beppe andiamo con le ipotesi…1. il Beppe Grillo scemo, che si è fatto prendere per i fondelli dal cosiddetto establishment;2. il Beppe Grillo furbetto, che l'ha orchestrata apposta per quelli che ancora non avevano capito che l'europarlamento è diventato una oscenità;3. il Beppe Grillo lungimirante, intento a dimostrare che a tanti degli iscritti del M5S — quelli che hanno votato a favore “perché ce l'ha detto Beppe e quindi è giusto” — manca ancora il minimo di maturità per esercitare la democrazia diretta, quella vera.4. ha fatto capire che per governare quando sarà necessario gli accordi li farà5.Suggerimenti…

  2. Redazione SollevAzione dice:

    Caro Fabio,analisi e congetture sono legittime.Ma esse debbono partire dal fatto, anzi, dal contenuto del fatto.Ed esso è espresso nel TESTO (verba volant scripta manent) di accordo per l'ingresso in ALDE.Un testo terrificante: la cupola M5S ha accettato i principali paradigmi neoliberisti ed euristi che Verhofstadt ha posto come condizioni UMILIANTI di resa per poter far parte del suo gruppo.Non regge nessun pretesto tecnico, non regge nessun escamotage del tipo "potremo contare di più nel Parlamento".Contare di più in un Parlamento-truffa che non legifera? Oppure dire che così si prenderebbero più soldi?Nella discesa verso il basso della vergogna, poco più in basso, c'è solo Tsipras.Moreno Pasquinelli

  3. Anonimo dice:

    il sindaco di torino, ex interinale juventus, figlia di un tizio che nel sistema-torino ( fiat, lastampa, chiesa, procura, banca san paolo, pd) è dentro fino al collo.il sindaco di roma che stava sotto la scrivania nello studip preeviti.e qualcuno si chiede cos'è il m5s ?

  4. Anonimo dice:

    Caro Pasquinelli. Te non ti ricordi di me. Mi chiamo Giannini e 8 mesi fa presentai un libro anti euro alla Camera con prefazioni di europarlamentari, deputati M5s, di Paolo Brunetti e di Anna Maria Variato (grandissima coraggiosissima economista e persona eccezionale).Questo non per amicizia coi politici (e qua ce ne sarebbe da dire…) non ero amico di nessuno.Io e te abbiamo litigato aspramente perché se si parla di RDC tra me e te finisce male (metaforicamente).Io ho litigato anche con Fusaro, con Borghi, con Bagnai che mi dedicò perfino un post, con Rinaldi, con Fraioli, con Barra, con alcuni dei vostri sul territorio (tranne Mazzei che è un maestro per me), con Gustinicchi e con molta gente che non ricordo, alcuni personaggi e sempre per M5s.Io a Camaiore ero praticamente sostenuto da così tante persone che se mi candidavo (e sono disoccupato) diventavo molto, molto probabilmente deputato.Eppure ho mandato tutti a fare in culo.Questo perché, e mi viene da piangere, Grillo ha tradito la sovranità e sta manipolando le pecore. Alcuni, non so quanti, votano perfino credendo che Grillo controlli chi vota come lui (cosa assurda e mi auguro falsa) pensando che poi fanno carriera…ecco dove sta l'80%… Sono arrivati a dirmi lche gli 8 punti delle Europee (in antitesi tra loro…beata ignoranza) sono sempre gli stessi quando tutti. E' una tecnica di marketing…dovrebbero ricordare (ma rana bollita docet) che a dicembre M5s 2014 svoltò con "fuori dall'euro" uscendo da una crisi di consenso incredibile.Ebbene io ora sto male perché ho capito che Grillo ci ha portato (disinnescando il dissenso) in braccio ai carnefici. Casta cricca corruzzzzzione (diceva qualcuno). Lo credevo una persona buona e leale invece è un incompetente che ama gli incompetenti ed i servi e per quanto mi riguarda un poco di buono, avido che passerà alla storia per essere stato un traditore.Mercanti e servi (e non sono comunista).Saluti

  5. Anonimo dice:

    ps: Per contare in europarlamento (un ologramma inutile) che Grillo ha sempre definito inutile arriva a fare una scelta che dove è fondamentale contare (in Italia) fa perdere milioni di voti.Questo dà da pensare…da troppo da pensare.Io rimarrò morto di fame ma non mi venderò mai.Peraltro com'è che è vietato allearsi ovunque e ci si sputtana per farlo a ogni costo dove tanto poi non conti nulla visto che l'Europarlamento è inutile?Anche questo dà da pensare…eppure nessuno ci fa caso.

  6. Anonimo dice:

    Solo una considerazione. Ma i comitati per NO che cosa stanno facendo? Potrebbero essere un nucleo aggregativo di qualche rilievo, specialmente ora dopo questo evento, oppure si avviano a digregarsi?

  7. Anonimo dice:

    Errata Corrige:Sono Marco Giannini…dicevo che stanno cercando di far credere che gli 8 punti delle europee son sempre stati quelli quando invece a dicembre 2014 svoltò dicendo "Fuori dell'euro" rivogliamo la sovranità.

  8. Anonimo dice:

    ps al ps… Mi corrego…qualcun altro ci ha fatto caso (discorso Europarlamento inutile).Già che ci sono dico la mia…Secondo me M5s è voluto tornare alla fine alla sua idea originaria:1) Meno sprechi2) Liberoscambismo3) Liberalismo4) Internet.5) Poco stato ed euro.Come è stato detto è l'idea di Casaleggio.

  9. Ippolito Grimaldi dice:

    Chi sei figliuolo?

  10. Anonimo dice:

    Ippoito sono sempre M. Giannini (sono tutti ps).

  11. pasquino55 dice:

    In risposta ad una mia recente ed ennesima critica sul M5S e del suo gruppo dirigente, Pasquinelli mi rispondeva contestandomi e ricordandomi che per comprendere veramente e poi giudicare questo Movimento, non ci si doveva attardare ad analizzare le posizioni che via via venivano assunte dai singoli dirigenti ma che era necessario conoscere quello che sosteneva il suo (così Pasquinelli lo chiamava) “generale” per capire veramente la natura e la prospettiva del Movimento quindi capire la convenienza politica di realizzare una tale alleanza. Questo avveniva (si può verificare) soltanto pochi giorni fa. Ora questo "generale" viene “degradato” e definito cupola del Movimento. Se questo non è un errore spiegatemi voi cosa mai si possa definire errore. Ma come dicevano gli antichi, errare è umano ma perseverare è diabolico. A me pare, da quanto si legge in questo articolo, che non solo non si vuole imparare dai propri errori(anzi si disconoscono) ma si persevera in essi proponendo ancora la centralità di questo Movimento e consigliando ad esso di "promuovere, non alle calende greche, presto invece, un incontro di tutti gli oppositori"…. oppositori di chi, di che, di che cosa, per ottenere cosa, con quale fine? Se prima non si sarà data una risposta comune a queste domande, questa opzione politica resterà, com'è oggi, impercorribile. Sentenziando poi che "non sorgerà in questo paese una forza rivoluzionaria di massa, senza strappare al M5S quella parte di attivisti di base sociale che preme per una radicale svolta sociale" condannando tutto l'agire politico di qualsiasi altra formazione(in primis, credendoci, P101) alla mercé degli umori e dei capricci dei militanti del M5S escludendo infine aprioristicamente quello che ci ha insegnato Antonio Gramsci che si, c'è il pessimismo della ragione ma c'è anche l'ottimismo della volontà. Se la redazione ritiene che questo mio intervento abbia lo scopo di fare polemica (fine a se stessa) e non per tentare di aprire finalmente una vera riflessione per la sinistra sul "che fare" oggi, potete benissimo censurarlo.Pasquino55

  12. Anonimo dice:

    Questo suicidio di M5S potrebbe anche essere legato ad un tentativo, magari maldestro, di Obama per contrastare quel Farage alleato di Trump? Lo stesso Obama che oggi minacciosamente dichiara: "Io non mi fermerò"?

  13. Anonimo dice:

    Quanta dietrologia… le cose sono semplicissime,bastava seguire la spiegazione di Di Maio a Di Martedì.Da elettore 5stelle non mi sono per nulla turbato.Gli unici che si scandalizzano sono gli sciacallidestrorsi e sinistrorsi che imperversano sui variblog per portare zizzania inutilmente.La cosa grave di oggi è che il referendum sul articolo 18non è stato ammesso così renzi può tirare un respiro di sollievoe prepararsi per il "grande" ritorno.Ancora una volta il popolo, 3 milioni di firme,viene mortificato.

  14. Marco Giannini dice:

    Bisogna domandarsi cosa sia fondamentale esprimere in questa sede ed io mi focalizzerei sui fatti e non sulle opinioni, sulla "autenticità" (del M5s e non solo trattandosi di un concetto). Con questo vocabolo non è da intendere la "veridicità" di questa o quella informazione dato che è lapalissiano che qualsivoglia versione non possa essere confermata o smentita con assoluta certezza essendosi svolta (e questo sì è un fatto) in modo e tempi non TRASPARENTI. Autenticità quindi piuttosto è riferito a ciò che si cela nella identità di qualcuno sia esso individuo o gruppo (consistenza delle regole e resistenza/resilienza di esse dai comportamenti umani). E' davvero credibile trasmettere che ciò che dicono da Bruxelles possa essere quanto davvero avvenuto? E' davvero onesto confondere la versione ufficiale con quella vera? E' credibile dopo quanto è accaduto prendere per buona la versione dei portavoce, bollando tutto/i come "sciacallaggio anti M5s", poche ore dopo che il concetto stesso di "portare la voce" è finito alle ortiche sostituito e compresso da quello più vintage dell'onorevole ? Allora contano i fatti (perché come autenticità, come concetti non ci siamo) dottor Tancredi e l'unico fatto appurabile è che ci siamo avvicinati ai persecutori, ai primi recettori delle istanze delle lobbies che tagliano ospedali, che creano competizione al ribasso mediante mercatismo sfrenato e che via via indeboliscono le radici culturali delle nazioni. I motivi sono poco chiari (per forza di cose) ma se nei Comuni (o alle politiche) ci si può infettare alleandosi in UE ci sono poteri che possono comprarsi direttamente i vertici e le regole si fanno per evitare all'uomo la tentazione. Tuttavia senza la volontà nessun regolamento regge eppure ciò non toglie, bensì rafforza, che con questi "dettami" si invii un incisivo feedback nel DNA politico dei gruppi. "Cambiare la Camorra entrandovi" è un insulto (me ne converrà) all'intelligenza (Cit. C.Borghi dal quale tutto mi divide). Ad un fatto si rimedia con altrettanti fatti rispettando OGNI SINGOLO ATTIVISTA QUANTO si è rispettato Nigel FARAGE: 1) Imprimere nel NON STATUTO "FUORI DALL'EURO" perché non può esistere un "altro euro".2) Nel NON STATUTO deve comparire anche "NESSUNA ALLEANZA IN UE CON I NEOLIBERISTI".3) Creazione di un NUOVO DIRETTORIO deciso ONLINE, dando il voto anche a chi, per questa battaglia, ha cancellato l'iscrizione escludendo dalla corsa chi ha partecipato a questo presunto "errore" con contemporaneo allontanamento di Davide Casaleggio dalle decisioni visto che ha violato perfino il senso più profondo del M5s rappresentato dal termine "PORTAVOCE" (e non ONOREVOLE). Questa rappresenta la corretta exit strategy da una pagina vergognosa del M5s. Non è un caso che sin dalla nascita Gianroberto Casaleggio teneva a dire (basti pensare a quanto difesi M5s dalle accuse su Sassoon) che M5s e Casaleggio Associati non dovevano ASSOLUTAMENTE intersecarsi, era necessario fugare ogni dubbio su interessi privatistico/aziendali legati alle 5 Stelle. Cordialità.ps: Se Grillo sceglierà questa strada non solo tanti come me rientreranno, ma il M5s ne guadagnerà in trasparenza e, mi creda, volerà al 40%.Il problema è che non lo farà.Marco Giannini

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