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ALITALIA IN SCIOPERO. L’INTERVENTO DI FABIO FRATI

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[ 6 aprile ]

 COMUNICATO STAMPA 
SCIOPERO ALITALIA: ADESIONE OLTRE IL 90%
Lo sciopero nazionale dei lavoratori Alitalia indetto per l’intera giornata di oggi, 5.4.2017, dalla Cub Trasporti, dall’Usb, dalle Associazioni Prof. di Piloti e Assistenti di Volo (Anpac e Anpav e Assovolo) e da Cgil, Cisl, Uil ed Ugl ha registrato adesioni oltre il 90% del personale in servizio sia a terra (Manutenzioni, Handling, Informatica, Call-Center, Amministrativi, ecc.) sia a volo (AA/VV e Piloti): una percentuale che non si registrava da molti anni nella ex-Compagnia di Bandiera e nel comparto aereo-aeroportuale-indotto. 
La categoria ha, di fatto, respinto all’unanimità il Piano finanziario approvato dagli azionisti di Alitalia (banche ed Etihad), nonché ha bocciato i pesanti sacrifici per i lavoratori: oltre 2500 licenziamenti, esternalizzazione di settori strategici, tagli salariali (fino al 30% per gli Assistenti di Volo) e normativi.
L’intervento di Fabio Frati della C.U.B.
Un Piano di ridimensionamento che lascia a terra oltre 20 aeromobili e che scarica inaccettabili “sacrifici” sui lavoratori, già colpiti da oltre 300 espulsioni di olleghi precari, lasciati a casa dopo oltre 10 anni di servizio e sostituiti da nuovi colleghi stagionali, nel momento in cui stavano per maturare il diritto alla stabilizzazione. 
Partecipatissima anche la Manifestazione ed il Corteo proclamato dalla Cub Trasporti al Terminal T1 dell’aeroporto di Fiumicino, con cui i dipendenti della ex-Compagnia di Bandiera hanno rivendicato la Nazionalizzazione dell’Alitalia, quale unica soluzione nell’interesse dei cittadini, del Paese e dei lavoratori, per riconsegnare al vettore di riferimento italiano un profilo di compagnia globale, risollevandola dalle secche in cui si è di nuovo arenata, dopo il fallimento della privatizzazione. 
Anche oggi come nei recenti scioperi del 23 febbraio, dell’8 e del 20 marzo, i lavoratori hanno sfilato nelle strade del Leonardo da Vinci, insieme anche ad altri colleghi aeroportuali e agli addetti delle pulizie di bordo della GH, già raggiunti dai licenziamenti innescati dalla crisi Alitalia, contro la pretesa di infierire sulla categoria pur di alleggerire la ex-Compagnia di Bandiera per cederla al miglior offerente in Europa (Lufthansa?). 
Purtroppo la giornata di oggi è stata macchiata dal rifiuto dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl di consentire la riunificazione dei lavoratori in manifestazione al presidio indetto da quelle OO.SS. davanti alla palazzina di Alitalia, con quelli radunati allo scalo, presso il terminal T1, nel presidio organizzato dalla Cub Trasporti e partecipato anche da Usb. 
La possibilità di consentire la riunificazione dei presidi e delle assemblee tenutesi nei due concentramenti, avrebbe permesso ai lavoratori di consegnare un mandato unitario ed univoco a tutte le OO.SS., alla vigilia dell’avvio del confronto no-stop in programma da domani: una eventualità che i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl hanno evitato a scapito della trasparenza e della democrazia. 
La Cub Trasporti, nelle prossime ore, oltre a partecipare alle assemblee che verranno indette da Usb, proclamerà ulteriori iniziative di mobilitazione sia davanti alla sede dei Ministeri ove si effettueranno gli incontri tra azienda e sindacati, sia in aeroporto: un altro Piano è possibile e non possono essere chiamati i lavoratori a pagare per il fallimento della privatizzazione e delle scelte di ridimensionamento avallato dai Governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni
Un ridimensionamento della ex-Compagnia di Bandiera italiana imposto dai diktat della UE e palesati fin dal 2000 dal Commissario Europeo ai Trasporti, De Palacio, che previde che sarebbero sopravvissuti solo 3 vettori globali nel vecchio continente, quelli dei paesi di serie A dell’attuale Europa (Lufthansa, British e Air France), relegando tutte le altre compagnie ad effettuare traffico ancillare: un destino che sta per compiersi definitivamente per Alitalia e che non può essere accettato nel silenzio e nell’immobilismo dai lavoratori e dalle istituzioni del nostro Paese. 
Roma, 5.4.2017 CUB TRASPORTI 
Via Ponzio Cominio, 56 – 00175 Roma –06.76968412 – 0676980856 Fax 06.76983007 – 3939103997 – 3397405888 

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email: cub_trasporti@libero.it – pec: cub.romaeprovincia@legalmail.it 

2 pensieri su “ALITALIA IN SCIOPERO. L’INTERVENTO DI FABIO FRATI”

  1. Anonimo dice:

    Ieri Libero ha aperto con un titolo infame proprio contro questo glorioso sciopero. Quale dimostrazione migliore che con questa destra non si può cercare nessun accordo?

  2. Anonimo dice:

    Ne sono felice anche se non posso non far notare quella frase"Percentuale di adesione allo sciopero CHE NON SI REGISTRAVA DA MOLTI ANNI"Quanti sono questi molti anni?Sono quaranta se si eccettua uno scioper degli assistenti di volo prima del 2008 quando alcuni colleghi furono licenziati in tronco per una interpretazione cavillosa del contratto. Allora l'adesione fu altissima e l'azienda dovette immediatamente riassumer i coleghi salvo però a chhiarire quei punti dubbi del contratto in maniera sfavorevole ai lavoratori.Ma fu uno sciopero serio.L'unico dopo il 1978 cioè ad oggi QUARANT'ANNI in cui i confederati hanno tradito vergognosamente e i sindacati di base non sapevano che diavolo fare sbagliando completamente strategia.Infatti se leggete l'articolo di Frati vedete che Fabio si lamenta dei confederati che hanno impedito un fornte trans categoriale unito di tutti i lavoratori.Questo è un punto essenziale mentre per decenni i sindacati di base si preoccupavano miopemente solo di difendere i contratti di ogni singola categoria.Ricordate, per cortesia che i punti essenziali sono:1) creare un fronte del lavoro trans categoriale quindi o "convertire" i confederati o sconfiggerli dimostrando che non rappresentano più nessuno (ma in questo caso devono essere sostituiti da qualche organismo sindacale capace di agire su un piano generale e non solo di categoria)2) occorre il sostegno di un partito politico E CHISSENEFREGA SE È DI DESTRA O DI SINISTRA purché sappia cosa vuole fare, si fondi su una visione chiara, lungimirante e razionale e non abbia secondi fini. Per ottenerlo si deve "fare la corte" a qualche esponente politico di rilievo, non c'è altra strada e occorre farlo parlandgli in maniera convincente della necessità assoluta di un fronte unito di tutti i lavoratori facendo presente fra le altre cose che se i dipendenti non aumentano i loro salari la domanda non cresce e l'economia non si riprende (ossia va ALZATO il rapporto salari/profitti il che comporta una opera di persuasione diplomatica verso le PMI le quali DOVNO capire che se il salariato non guadagna di oiù lui chiude)3) occorre il sostegno del governo che in una trattativa sindacale PUÒ TUTTO. Si riuscisse a conquistare il sostegno del M5S nel 2018 i lavoratori potrebbero cominciare delle lotte molto fruttuose. Se poi si riesce a trovare una comunità di intenti con le PMI il successo sarebbe assicurato.4) oltre ai politici corteggiate (sia in quanto dilendenti Alitalia in nome della "Compagnia di Bandiera" sia in quanto avanguardia di un fronte unito del lavoro) anche giornalisti e intellettuali. Per esempio se si persuadesse Fusaro a parlare di fronte unito dei lavoratori e soprattutto (soprattutto) della necessità e possibilità di una comunione di intenti fra dipendenti e PMI (e Nche piccoli proprietari) i vantaggi mediatici sarebbero davvero enormi.Mi raccomando censurate anche questo post.

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