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VACCINI: CE LO CHIEDE L’EUROPA di M. Micaela Bartolucci

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[ lunedì 29 luglio 2019 ]

CE LO CHIEDE L’EUROPA L’OBBLIGO VACCINALE COME SINEDDOCHE DEL VINCOLO ESTERNO


Venerdì 26 e sabato 27 luglio si sono svolte a Roma due importanti incontri organizzati dalla sezione del Lazio di COMILVA (Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni, per sapere chi sono e per cosa si mobilitano, vi invito a visitarne il sito https://www.comilva.org), la prima, presso la Regione Lazio, aveva come titolo Tutela della salute: scelte consapevoli e informate, nella seconda presso l’Olyhotel, il cui titolo era La nuova obiezione di coscienza, è stata anche presentata la seconda edizione del libro Immunità di legge, Il Pedante e P.P. Dal Monte, Arianna editrice.

Era importante esserci per molte ragioni, per informarsi, per conoscere, certo, ma anche, e soprattutto, per dissipare l’ignoranza, la superficialità ed il pregiudizio che, nonostante la possibilità di accedere ad un’informazione seria, ammantano ancora queste tematiche;

una ignoranza propagata dal pensiero dominante che ha lavorato alacremente per svilire, ridurre e ridicolizzare chiunque esprimesse un dubbio in merito, chiunque sollevasse perplessità o, semplicemente, chiedesse un’adeguata informazione. E’ utile ricordare che alcuni medici, che si sono macchiati della terribile colpa di aver sollevato dubbi in merito all’obbligo, sono stati sottoposti a provvedimenti disciplinari dall’Ordine e ci sono stati licenziamenti, a vario titolo, tra il personale ospedaliero, fatti di cronaca facilmente rintracciabili.

Streghe, maghi, ciarlatani, ignoranti, somari, imbonitori… questi sono gli epiteti usati dai servitori sciocchi di sistema per rivolgersi a chi, come me, ed altri 2 milioni di italiani si pone domande e chiede un’informazione più chiara. Costoro, dall’alto della loro supponente arroganza, stanno, con ogni mezzo, cercando di affossare la conoscenza, la consapevolezza ed il senso critico: la scienza che diventa dogma non è scienza, è fede, strumento di propaganda politica privato di ogni valore, usato in modo totalmente coercitivo per controllare, alienare e sottomettere.

Ecco perché è di fondamentale importanza capire ed analizzare cosa c’è dietro questo obbligo irresponsabile e lesivo della libertà, non solo di scegliere, ma di sapere, cosa si nasconde dietro la proposta, per esempio della Regione Lazio, di estendere l’esclusione dei bambini non vaccinati dalla scuola per l’infanzia alla scuole dell’obbligo, 6-14 anni, senza omettere che, nella sua forma iniziale, il DDl della Lorenzin (PD!) prefigurava la revoca della potestà genitoriale per i genitori non adempienti!

I vaccini, in questo senso, per usare un’efficacie espressione di Pier Paolo Dal Monte, diventano una sineddoche di una trama più complessa che concerne il nostro diritto alla salute, ma anche, aggiungo io, un mezzo per far luce su qualcosa di ancora più profondo e coperto da assordante silenzio.

“Se una cosa non serve a niente, allora serve a qualcos’altro” (cit. da Il Pedante) questa, apparentemente, semplice affermazione deve spingere ad una riflessine più ampia, ad unire i puntini per vedere il disegno che viene fuori.

Il disegno è una tela di ragno, complessa ed invisibile agli occhi, come spesso lo è l’essenziale, che va mostrata perché ne venga compresa appieno la pericolosità e pervicacia: l’obbligo vaccinale espresso dalla legge 119 (Legge Lorenzin) non è una semplice scelta di un governo, irresponsabile ed asservito totalmente all’Unione Europea qual è stato quello Renzi, è molto di più, è parte di una serie di direttive europee che minano le fondamenta dello stato italiano, che erodono la politica come scelta. Che cosa dice, nello specifico dell’argomento, una di queste direttive? Leggendo un testo della Commissione europea, esattamente la RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 7 dicembre 2018 relativa al rafforzamento della cooperazione nella lotta contro le malattie prevenibili da vaccino (2018/C 466/01), è possibile prevedere quello che accadrà, ciò che si chiede e si raccomanda agli sati non più sovrani, per comodità, quello che segue è un elenco di alcune delle “raccomandazioni” in essa contenute:


Da sinistra: Massimiliano Paolini (Presidente di COMILVA Lazio),
Il Pedante e Pier Paolo Dal MOnte

1) L’azione dell’Unione, destinata a completare le politiche nazionali, deve indirizzarsi al miglioramento della sanità pubblica, alla prevenzione delle malattie e affezioni e all’eliminazione delle fonti di pericolo per la salute fisica e mentale.

2) La rapida diffusione di informazioni inesatte attraverso i social media e da parte di ferventi antivaccinisti ha alimentato convinzioni errate che stanno allontanando l’attenzione del pubblico dai benefici individuali e collettivi della vaccinazione e dai rischi posti dalle malattie trasmissibili e stanno accrescendo la diffidenza e i timori nei confronti di eventi avversi non dimostrati.

3) I cambiamenti demografici, la mobilità delle persone, i cambiamenti climatici e il calo dell’immunità individuale contribuiscono ai mutamenti epidemiologici (?) nell’impatto delle malattie prevenibili da vaccino, il che richiede programmi di vaccinazione che prevedano un approccio alla vaccinazione sull’intero arco della vita, al di là degli anni dell’infanzia. Questo approccio mira a garantire una protezione adeguata per tutta la vita e contribuisce a una vita e a un invecchiamento in buona salute, nonché alla sostenibilità dei sistemi sanitari.

4) La direttiva 2000/54/CE (6) relativa alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti biologici durante il lavoro stabilisce le prescrizioni minime per assicurare la protezione dei lavoratori, compresa la necessità di offrire la vaccinazione ai soggetti non precedentemente immunizzati, e la direttiva 2010/32/UE del Consiglio (7) che attua l’accordo quadro, concluso da Hospeem e FSESP, in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario prevede che, qualora la valutazione dei rischi riveli la presenza di un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa della loro esposizione ad agenti biologici contro i quali esistono vaccini efficaci, a tali lavoratori sia proposta la vaccinazione.

5) In occasione dell’Assemblea mondiale della sanità del 2012, i ministri della sanità hanno approvato il piano d’azione mondiale sui vaccini per garantire che entro il 2020 nessuno resti escluso dalle vaccinazioni essenziali.

RACCOMANDA AGLI STATI MEMBRI:

1) di elaborare e attuare piani di vaccinazione a livello nazionale e/o regionale, laddove opportuno, volti ad aumentare la copertura vaccinale al fine di raggiungere gli obiettivi e i traguardi del piano d’azione europeo per i vaccini dell’OMS entro il 2020. Tali piani potrebbero comprendere, ad esempio, disposizioni per un finanziamento e una fornitura sostenibili dei vaccini, un approccio alla vaccinazione sull’intero arco della vita, la capacità di rispondere a situazioni di emergenza e attività di comunicazione e di sensibilizzazione;

2) di introdurre controlli di routine dello stato vaccinale e opportunità regolari di vaccinazione nelle diverse fasi della vita, mediante visite di routine presso il sistema di assistenza sanitaria di base e misure supplementari adottate, ad esempio, all’inizio del percorso scolastico (o prescolastico), sul luogo di lavoro o nelle strutture di assistenza, a seconda delle capacità nazionali;

3) contrastare la diffusione online di informazioni inesatte sui vaccini e sviluppare strumenti di informazione e orientamenti basati su dati concreti, per aiutare gli Stati membri ad affrontare l’esitazione vaccinale, in accordo con la comunicazione della Commissione relativa al contrasto della disinformazione online;

4) di convocare una coalizione per la vaccinazione al fine di riunire le associazioni europee di operatori sanitari, oltre alle pertinenti associazioni di studenti nel settore, affinché si impegnino a fornire al pubblico informazioni accurate, a sfatare i miti e a scambiare le migliori pratiche;

5) di elaborare orientamenti per superare le barriere giuridiche e tecniche che impediscono l’interoperabilità dei sistemi informativi nazionali sulla vaccinazione, tenendo debitamente conto delle norme sulla protezione dei dati personali, come indicato nella comunicazione della Commissione relativa alla trasformazione digitale della sanità e dell’assistenza sanitaria nel mercato unico digitale, alla responsabilizzazione dei cittadini e alla creazione di una società più sana;

Il vincolo esterno dell’Unione Europea interviene nell’intera gestione della nostra vita, non è composto solo da stringenti trattati economici, un nodo scorsoio, che ci costringono ad una forsennata politica di austerità in base ad assurdi parametri, sono molto di più e riguardano moltissimi aspetti della nostra esistenza: dall’inserimento della Triptorelina (farmaco che blocca la pubertà) tra i medicinali presi in carico dal Sistema Sanitario nazionale, all’ecotassa sulle automobili, dalla Fatturazione elettronica all’Unione Bancaria, dal Macroregionalismo alla riforma del sistema pensionistico. Di queste cose non sentirete parlare, non fa comodo divulgarle ed anche cercarle in rete è piuttosto difficile: è un lavoro minuzioso, spesso insoddisfacente e scoraggiante, però portarle alla luce è il dovere di chiunque faccia attività, politica o sociale, per passione e non per gloria né per denaro.

Informarsi ed informare, far circolare la conoscenza perché la politica non abdichi più le proprie scelte ad una “scienza”, di qualsiasi tipo, che venga definita “non democratica”, perché si torni ad occuparsi dei nostri diritti, fondamentali ed inalienabili, non di cosmesi, in prima persona.


Ogni iniziativa volta ad aprire gli occhi sulla realtà è utile a svegliare le coscienze dal sonno in cui vorrebbero farci cadere gli strenui difensori delle élite europeiste del villaggio globale. Il vincolo esterno dell’Unione Europea si scontra spesso con la nostra Costituzione, ecco perché si è tentato e si tenterà ancora di cambiarla, a questo dobbiamo coscientemente opporci, contro questo nemico principale dobbiamo lottare, senza distinzioni politiche o di altro tipo, perché uniti, superando divisioni ideologiche, partitiche o di qualsiasi altro tipo, si può far leva sulle scelte programmatiche, si può far crollare il dividi et impera.

Il 12 ottobre, a Roma, si terrà la prima manifestazione trans-ideologica e trans-partitica contro ogni vincolo esterno dettato da questa non-Unione Europea, credo che sia importante esserci ed essere promotori di questa fondamentale iniziativa.

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Un pensiero su “VACCINI: CE LO CHIEDE L’EUROPA di M. Micaela Bartolucci”

  1. Il velo di Maya dice:

    E con questo si uniscono definitivamente i puntini.

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