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L’ULTIMO ERRORE POLITICO DI DIEGO FUSARO di Moreno Pasquinelli

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Diego Fusaro è un pensatore di talento. Non abbiamo mai nascosto la nostra stima per il suo impegno intellettuale  e lo abbiamo sempre difeso dagli attacchi scomposti da parte dei pennivendoli di regime. Sul piano squisitamente politico abbiamo invece criticato diverse sue mosse, così come abbiamo biasimato certa sua incoerenza tra il dire e il fare.

Eravamo presenti il 14 settembre 2019 quando, in un albergo di Roma, venne fondato in fretta e furia, grazie alla regia di Francesco Toscano, Vox Italia — di cui Fusaro era l’indiscusso ideologo. Proprio Fusaro coniò il marchio di fabbrica del nuovo partito: “Valori di destra, idee di sinistra”. Un motto che in effetti rappresenta la quint’essenza del fusarismo, il suo peccato originale.

Segnalammo subito la fragilità di quella operazione politica, il carattere tautologico dello slogan (ogni valore è al contempo un’idea politica e viceversa) il quale, lungi dall’avere potenza politica e forza identitaria, si rivelava un mediocre sofisma per riciclare, sulla base di un populistico collante anti-liberale, i reduci (nostalgici) delle due grandi potenze storiche uscite sconfitte dall’epico ‘900: comunismo e fascismo. Quel 14 settembre Fusaro lo dichiarò apertis verbis: “Oggi prende finalmente vita il partito rosso-bruno”.

Lo slogan “Valori di destra, idee di sinistra” veniva presentato come  attuazione e compimento del previano rifiuto della dicotomia destra-sinistra. Nulla di più falso. Si può condividere o meno l’assunto che la dicotomia ideologica e valoriale destra-sinistra sia per sempre scomparsa, ma con essa il compianto Costanzo Preve non intendeva affatto sostenere che la soluzione teorica fosse un impossibile miscuglio di idee marxiste e anti-marxiste; o che occorresse procedere verso un oscuro  partito fascio-comunista. Preve dialogava, è vero, con intellettuali della destra radicale, ma solo per ricordare anche a loro che occorreva procedere alla sistematica decostruzione delle diverse tradizioni teoriche (marxismo incluso), opera da lui considerata indispensabile per rifondare un nuovo pensiero rivoluzionario. Lo slogan “Valori di destra, idee di sinistra” consiste in un più-più, in un’addizione di due morti che non fanno un vivo, una somma che lungi dal condurre al superamento della dicotomia destra-sinistra la cristallizza, com’è evidente, sia dal punto di vista logico che politico. Ed infatti Vox Italia ebbe vita breve, malgrado numerosi fossero stati i mitomani trionfanti che salirono a bordo del taxi fusariano — e che altrettanto velocemente e tristemente ne scesero.

Implosa Vox Italia ritroviamo il tandem Fusaro-ideologo-Toscano-presidente fondatori, nel marzo 2021, di Ancora Italia. C’eravamo pure in quell’atto fondativo, e non ci volle molto a capire che, ribadito il motto e riaggiornato l’emblema, si stavano commettendo gli stessi errori: il Fusaro-Pensiero come cifra di un populismo a scoppio ritardato in salsa rosso-bruna, a cui corrispondeva uno spiccato verticismo sul piano organizzativo, sintomo di una concezione élitista e leaderistica del partito.

Come accadde a Vox Italia pure Ancora Italia, passata l’euforia iniziale è andata in pezzi dilaniata dai contrasti interni — tra cui il violento conflitto di personalità tra Fusaro e Toscano —, accuse, controaccuse e carte bollate. Un processo di sfarinamento iniziato ancora prima della sconfitta elettorale del 25 settembre 2022, che fu solo il colpo di grazia.

Dove sia finito Toscano dopo la rottura con Fusaro sappiamo, a braccetto col vetero-comunista Marco Rizzo. Dov’è invece finito Diego Fusaro? Smessi i panni dell’ideologo esterno a pagamento è sceso direttamente in pista assumendo, per quanto ad interim, la carica di Presidente di Ancora Italia allo scopo di rilanciare la suddetta organizzazione. Vorremmo elogiarlo per questo suo gesto finalmente coraggioso solo che alla prima occasione ha compiuto una manovra spericolata che se non corregge subito lo porterà a rompersi il collo e con lui chi gli starà accanto.

Di cosa stiamo parlando? Del sodalizio, politico e organizzativo con il gruppo dell’ex Forza Nuova Giuliano Castellino, vero e proprio flagello del movimento no green pass, promotore del famigerato assalto alla sede centrale della Cgil, venuto a provocare incidenti ad ogni nostra manifestazione a P.zza San Giovanni, proferitore di pesanti minacce personali ai nostri dirigenti, accusato nello stesso ambiente fascista di essere un “infiltrato”. Ebbene, sono mesi che questo gruppo dichiara sui suoi canali social che i suoi attivisti sono entrati a far parte di Ancora Italia. Basiti abbiamo chiesto delucidazioni agli amici di Ancora Italia i quali ci hanno laconicamente confermato che “mentre Castellino personalmente, in quanto pregiudicato, non può tesserarsi al partito, non possono impedire agli altri di farlo”. Insomma, questo ingresso collettivo dei sodali di Castellino è avvenuto e sta avvenendo.

Perché Fusaro ha fatto questa mossa? Perché ha deciso di prestarsi a riciclare un losco avventuriero in servizio permanente effettivo? Frullano le risposte: per faciloneria, per avventurismo, per debolezza, per soldi, per disperazione, per tutti questi motivi messi assieme. Di sicuro alla base c’è l’ideologico peccato originale di cui sopra: l’idea neo-populista in salsa rosso-bruna, l’idea un po’ pietista di un soggetto politico che sia un rifugio di tutti i reietti del XX secolo, casa comune di diseredati sociali, di pseudo-aristocratici in disgrazia e di funzionari dello Stato declassati e scontenti.

Come che sia Fusaro e gli amici di Ancora Italia hanno compiuto un errore politico gravissimo che merita di essere biasimato e condannato. L’augurio è che essi correggano la rotta e tornino sui loro passi. Altrimenti la stessa collaborazione politica diventa impossibile.

7 pensieri su “L’ULTIMO ERRORE POLITICO DI DIEGO FUSARO di Moreno Pasquinelli”

  1. Ares dice:

    Vorrei non entrare in meriti politici che ovviamente l’autore esprime in modo più inteso con gli scopi del sito rispetto a quanto potrò fare qui.
    In continuità con quanto sostenuto in altri luoghi su etichette e alleanze politiche, sperando di stimolare spunti di riflessione, provo a sollevare dei punti di riflessione.
    ->Connubi tra idee apparentemente diverse sono stati ritenuti in qualche parte possibili, essendo spesso identificati come tali dagli avversari. In passato si è parlato ad esempio di catto-comunisti quando si intravedeva connubio tra taluni scopi cattolici e altri comunisti (per motivi di solidarietà alle masse o per attenzione a valori morali , ad esempio in rapporti tra politici e “legami affettivi”) ; di recente i movimenti arcobaleno accusano (a torto che sia) i loro avversari di essere catto-fascisti. Ora in realtà in casi di simili connubi (quantomeno a breve termine e ristretti ad almeno alcuni traguardi politici, seppur per motivi diversi) vi sono da fare comunque dei distinguo, perché ad esempio un cattolico catto-comunista persegue (nel rispetto dei termini e delle motivazioni, ipotizzando calzanti i termini) per motivi religiosi quello che un comunista catto-comunista persegue per motivi più di stampo economico-sociale. L’accostamento di valori diversi può effettivamente corrispondere con un qualche insieme di scopi politici (o meno). (Questo non garantisce nulla su bontà o fattibilità dei traguardi, ma lascia spazio al fatto che si possa coprire una qualche combinazione di pensieri politici ipotizzata distinta da altre).
    ->per individuare atteggiamenti populisti , ovvero che “seguono” idee solo per catturare il consenso del popolo, si possono citare invece gruppi che quando sono al governo appoggiano guerre e poi quando sono all’opposizione cercano di sconfessarle a seconda di cosa fa ottenere più consensi del popolo. Un simile comportamento non sembra essere quanto meglio descrive gli operati riportati dagli articoli (anche perché, ad esempio, minacciare esponenti politici di altri gruppi o fare azioni violente potrebbero essere gesti che non proprio trovano l’approvazione di una maggioranza di popolo almeno in certi contesti, mentre anzi potrebbero attirare critiche);
    ->se Diego Fusaro esprime coerentemente delle idee e valori , anche se poi sbaglia o meno indirizzo politico per realizzarli, allora non sembra corretto accusarlo di populismo per il compiacimento delle masse. Le idee e valori di Diego Fusaro infatti possono avergli attirato antipatie di vari gruppi più che l’approvazione di intere masse; se i contributi filosofici sono coerenti l’accusa di seguire valori “populisti” non sembra corretta. Ciò non toglie che le idee filosofiche possano poi essere coniugate con scelte politiche errate o populiste (di Fusaro o di chi del suo gruppo), o che anche le scelte politiche possano travisare quei valori di sfondo che magari potrebbero essere corretti. (Del resto, se si sostiene , come indica l’autore, che Diego Fusaro sta consistentemente da tempo sbagliando sviluppi politici anche questo sembra confermare, purtroppo non nella direzione sperata dall’autore, una consistenza del pensiero di Diego Fusaro). (Del resto, se tra gli elementi a cui si richiama Diego Fusaro vi sono, a torto o ragione che sia, elementi come valori di destra allora non è particolare incoerenza di Fusaro rivolgersi a un gruppo più di ispirazione di destra; ciò può essere politicamente criticabile per vari motivi, ma non configura di suo la scelta di Fusaro come populista mostrando anzi potenzialmente una continuità di pensiero con certe riflessioni, giuste o sbagliate che siano);
    ->Forza Nuova è un gruppo che si ispira ai valori di destra e che durante il lockdown ha effettuato manifestazioni (se di facciata o meno non entro nel merito politico) richiamanti anche in parte le tematiche di avversione alla dittatura sanitaria (quali siano stati i motivi), attirando sulla questione simpatie e attenzioni di parte della destra (che potrebbe essere stata altrimenti più indifferente). Agli occhi di qualcuno (magari di altri orientamenti politici) anzi Forza Nuova è quel potenziale alleato politico che ha contestato in modi magari esagitati e non approvati da molti (con quindi attivazioni presumibilmente ritenute eccessive o fuoriluogo da molti) il lockdown da un altro punto di vista (in conferma che il potenziale “alleato” verso un singolo scopo e più “attivo” a riguardo potrebbe essere non il calmo e pacato filosofo o il genio di turno ma qualcuno di più “scalmanato” o per altro motivo meno gradito);
    ->viceversa, per valutare l’operato della CGIL, essa forse non ha rotto vetrine, ma spesso non solo non è stata contraria al green pass ma anzi spesso si è espressa a favore e anzi in taluni casi sono stati alcun i sindacati (tra cui la CGIL) a chiedere misure di lockdown più restrittive. In alcuni casi, come a Trieste, la CGIL è anche accusata di aver apertamente ostacolato azioni dei movimenti no greenpass. La CGIL può quindi essere più in linea con operati non violenti rispetto a Forza Nuova, ma per quanto riguarda le protesta contro la dittatura sanitaria senz’ altro Forza Nuova (nel bene e nel male) sembra sia stata più attiva.
    Premesso quindi che quindi per i più diversi motivi può essere criticabile l’operato politico di Diego Fusaro o di Forza Nuova, premessa l’opportunità che il Fronte del Dissenso esprima proprie valutazioni politiche sulle proposte politiche altrui, sull’analogia recepita di valori, sull’opportunità di alleanze, ovviamente non si devono però disconoscere le potenziali ristrette tematiche di comune interesse con altri gruppi, né volerli condannare solo per antichi rancori o per etichette (“destra”,”sinistra”, “fascisti”, “comunisti”) ma solo per una valutazione complessiva, facendo sì lecitamente le proprie scelte politiche come nell’articolo ma senza aver dimenticato possibili meriti e demeriti che su singole questioni possano avere i gruppi.
    Domanda: è preferibile che siano al governo i partiti “mainstream” o un qualche soggetto politico guidato da Diego Fusaro?
    Se in almeno alcuni casi la risposta è il soggetto politico di Diego Fusaro vuol dire che vi sono possibili argomenti o tematiche dove si potrebbe trovare intesa con il gruppo di Diego Fusaro.
    Questo non vuol dire che tale intesa vada effettivamente trovata, che si auspicabile, preferibile, consigliata, rispettosa dei valori del Fronte del Dissenso o di un altro soggetto politico e ovviamente l’opportunità o meno di tale considerazioni dipende da considerazioni di merito politico come anche quelle dell’articolo.

  2. Nello dice:

    Concordo col contenuto dell’articolo. Aggiungiamo che con quest’ultimo gravissimo errore politico ( e morale) Fusaro ha definitivamente tradito il pensiero del maestro Costanzo Preve e che non può più rivendicarne in alcun modo l’ascendenza.

  3. Roberto Bianchini dice:

    Scrivo come militante di Italia Libera prima ma soprattutto come tesserato di Ancora Italia e compagno di Giuliano Castellino.oggi.
    Il dissenso ha bisogno di lotta popolare vera, questo suo commento è una riflessione sua, personale, volta solo a screditare Castellino e danneggiare Fusaro. I risultati che raccoglieremo nelle piazze, tra il popolo, la smentiranno.

    1. Fabio dice:

      Aggiungiamo anche te, accanto a castellino, fra i pezzi deviati dello stato da cui guardarsi per il bene degli italiani.

  4. mario di mauro dice:

    “Valori di destra, idee di sinistra” consiste in un più-più, in un’addizione di due morti che non fanno un vivo.
    ESATTO.
    Quanto a FUSARO è un ragazzino che state sopravalutando da 10 anni… Fa il suo gioco, gioca…
    IL KATECHON NON GIOCA.
    http://www.terraeliberazione.net

  5. Orazio di Bella dice:

    L’articolo è come un crescendo di Vivaldi che finisce a sorpresa con una flatulenza!

    Quello che osservo sulla scena anti-sistema è prevalentemente lo spintonarsi di concorrenti.

    E per quanto riguarda le idee, siete tutti quanti molto uniti: Siete emerite e profonde vittime dell’effetto Dunning-Kruger!

    Siccome queste “offese” sarebbero gratuite, se non fossero giustificate con argomenti, sfido tutto il panorama anti-sistema (non vi conosco tutti, ma una dozzina più o meno riesco a distinguerla) a un dibattito. Vi spiegherò cose che non avete mai detto, perché non le sapete, e non le avete capite. E se partite con analisi zoppe, non arriverete a nessuna parte. Al massimo forse, con parecchia fortuna, fino a qualche poltrona, ma certamente non oltre!

  6. Ruffini Sergio dice:

    Errore politico?
    E se fosse invece altro? Che Castellino, Fiore a Aronica tengono un gruzzolo da spendere per fare questi accordi?
    Perché fate un torto a Fusaro dicendo che sbaglia? Allora aveva sbagliato anche prima, da Vox Italia in poi.
    Anche lui vuole fortissimamanete arrivare da qualche parte, ha un’agenda per il suo successo politico.
    Dunque, cosa sta sbagliando?

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