Le contestazioni alla CISL
Dopo le contestazioni a Bonanni alla festa del PD e le uova lanciate contro la sede CISL a Livorno, l’altro ieri ci sono state altre “provocazioni”. A Merate, in provincia di Lecco, un gruppo di operai metalmeccanici, convocati in sciopero dalla FIOM, hanno inveito contro la locale sede della CISL, facendovi irruzione. Mentre a Roma militanti dei centri sociali hanno inscenato una protesta davanti alla sede nazionale, sempre della CISL. Particolarmente importante quanto accaduto a Lecco. Più per le conseguenze che per i fatti in sé.
“Non v’è stato alcun episodio di violenza”, avrebbe detto lo stesso segretario della Cisl di Lecco. Tuttavia Bonanni strilla ai quattro venti “contro la violenza e le aggressioni”.
Gli ha fatto eco niente di meno che la segreteria nazionale della Cgil, la quale ha annunciato che “attiverà i propri organismi disciplinari nei confronti degli autori” e chiederà ai dirigenti della FIOM “di rispondere dei loro comportamenti”.
Non siamo ai fatti di Piazza Statuto nel 1960, e nemmeno alle bullonate ai bonzi sindacali dell’autunno del 1992 (dopo che firmarono i famigerati accordi del luglio). Si tratta solo di avvisaglie di una rabbia operaia ancora minoritaria. La crisi economica senza sbocchi potrebbe farla dilagare a macchia d’olio.