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FUORI DAL BIPOLARISMO

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Fiorenzo Fraioli

Si parva licet componere magnis


Elezioni amministrative a Frosinone: perché sono contrario ad ogni ipotesi di alleanza o accordo con il centrosinistra

di Fiorenzo Fraioli*

Volentieri pubblichiamo questo intervento dell’amico Fiorenzo Fraioli, frosinate, animatore di Eco della rete ed uno dei promotori del tentativo, in quella città, di presentare una lista alternativa e indipendente. Come dire: nel particolare, spesso, c’è l’universale.

Non sono mai stato un “estremista”, almeno nel senso di non aver mai fatto parte della nutrita schiera di coloro che agitano il braccio in piazza (la disposizione delle dita è variabile) e magari sottoscrivono, in ambiti più discreti, accordi scellerati.
Divento, però, piuttosto estremista quando una soglia di sopportazione (non sembra, ma io sono paziente), relativamente alle posizioni politiche sostanziali, viene abbondantemente superata. Orbene, i partiti che formano il centrosinistra questa soglia l’hanno superata di slancio. E da tempo. Proverò a spiegarvi le ragioni del mio dissenso, sul piano delle grandi scelte di politica economica internazionale, delle strategie politiche nazionali e, last but not least, delle scelte amministrative locali.

La politica economica internazionale del centrosinistra


A suo tempo fui un sostenitore della scelta europeista e dell’adozione dell’euro. Per molto tempo ho creduto (chiedo venia) alle fandonie che ci ha raccontato il signor Romano Prodi (godetevi questo frammento, da me commentatoqui), tanto è vero che nel 2005 mi avvicinai al PD, frequentando anche la sezione cittadina di questo partito, sebbene con posizioni critiche rispetto alle scelte amministrative che sosteneva (project-financing e aeroporto). Mi allontanai dal PD per costruire, nelle comunali del 2007, quella che continuo a considerare l’unica alternativa albipolarismo in salsa ciociara di quella tornata elettorale (chiedo scusa, ma le alternative “di destra” non mi hanno mai convinto), a sostegno del nostro candidato Ivan De Santis con la lista “La Colomba”. Ciò nonostante, continuavo ad essere un convinto europeista, perché mi ero fatto convincere, da una martellante propaganda, del fatto che noi non riuscivamo a “convergere” a causa del signor Silvio Berlusconi, rimosso il quale…

A partire dal 2008 iniziai a occuparmi, con impegno crescente, di economia politica, allorché esplose, anche in Europa e in Italia, la consapevolezza della crisi finanziaria americana innescata dalla crisi dei mutui subprime. Con il tempo la mia comprensione delle dinamiche economiche si è affinata, e i primi dubbi hanno cominciato ad affiorare. Un passaggio importante, per me, è stata la conoscenza di alcuni scritti di Marino Badiale e Massimo Bontempelli, quest’ultimo scomparso nell’estate del 2011. Mi sono così avvicinato (nel senso che ho iniziato a seguire la loro attività politica) ad un gruppo di intellettuali e attivisti che fa riferimento al sitosollevazione.blogspot.com, ed ho realizzato le riprese video integrali di due convegni da loro organizzati: “Fuori dal recinto” e “Fuori dall’euro fuori dall’Europa” (qui e qui). In occasione del secondo comvegno ho fatto la conoscenza con diversi economisti radicalmente critici nei confronti della moneta unica, in particolare Alberto Bagnai, il cui blog seguo ormai quotidianamente.

L’esito di questo percorso è la mia attuale convinzione (questa volta più consapevole: le ore di studio servono a questo) che l’euro (se non addirittura l’unione, ma qui dovrei studiare un po’ di geopolitica) sia un progetto radicalmente sbagliato che ci condurrà al disastro. Credo anche che in molti, all’interno del centrosinistra, abbiano cominciato a condividere questa opinione, sebbene non osino esplicitare i loro dubbi per il timore di essere emarginati. Resta il fatto che il centrosinistra, in particolar modo il PD, è oggi totalmente appiattito sulla posizione pro-euro, e a sostegno del governo Monti che ci propone, nel disperato (e a mio avviso folle) tentativo di inseguire la Germania assecondandone per di più gli interessi, una politica deflattiva di dimensioni (900 mld di euro) e durata (20 anni) enormi. Una scelta che non esito a definire farneticante.

L’unico modo per aiutare quanti, nel centrosinistra, hanno cominciato a prendere coscienza dell’errore, ma non hanno il coraggio di alzare la voce, è oggi quello di fargli pagare, politicamente ed elettoralmente, un prezzo salatissimo.

Questa è la ragione di fondo per cui sono fermamente determinato a favorire, anche alle prossime elezioni comunali di Frosinone (si parva licet componere magnis), la costruzione di una lista che si schieri con determinazione fuori dal centrosinistra, sia nella prima tornata che all’eventuale ballottaggio.


Le strategie politiche nazionali del centrosinistra

Da tempo le sirene centriste incantano pezzi consistenti, e ormai maggioritari, del maggior partito del centrosinistra, il PD. L’eclissi, credo definitva, del signor Silvio Berlusconi, e la scomparsa di ogni rappresentanza politica (per quel poco che valeva) della sinistra, unitamente al fatto che il boccino della riforma elettorale è saldamente nelle loro mani, danno forza ad un progetto neo-centrista che è necessario contrastare con determinazione. Non lo si si contrasta, questo progetto, proponendosi come stampella di questo centrosinistra, soprattutto in quelle realtà locali dove, per le più diverse ragioni, i voti della sinistra e della società civile sono ambiti perché consentirebbero il mantenimento di uno statu-quo che garantisce il perpetuarsi di posizioni di potere.

Questa è la ragione di fondo per cui sono fermamente determinato a favorire, anche alle prossime elezioni comunali di Frosinone (si parva licet componere magnis), la costruzione di una lista che si schieri con determinazione fuori dal centrosinistra, sia nella prima tornata che all’eventuale ballottaggio.


La situazione politico-amministrativa della città di Frosinone


Su questo argomento potrei scrivere un poema. Mi esprimerò meglio, e più approfonditamente, nei prossimi mesi, per cui in questo articolo mi limiterò a ricordare alcuni “fatti”, chiari ed evidenti.

Il “vecchio” (come me, per altro) caudillo Memmo Marzi, la cui carriera politica sembrava tramontata, è tornato in auge, complice, questo è innegabile, l’incredibile naufragio della figura politica di Michele Marini, causato dal susseguirsi degli scandali che investono la sua giunta. Marini ha un bel dichiarare che “la responsabilità penale è individuale”, resta il fatto che quella politica è collettiva. Quel che è peggio, tutta la città si aspetta ulteriori e clamorosi sviluppi delle indagini, e questa circostanza, che si verifichi o meno, penderebbe come una spada di Damocle sulla sua eventuale campagna elettorale. Credete voi che il centrosinistra (o il PD, se i socialisti si sfileranno) possa correre contro Nicola Ottaviani, e contro l’ex-anatra zoppa Memmo Marzi, con un candidato “anatra azzoppabile” in qualsiasi momento? Delle due l’una: o il centrosinistra trova un altro candidato, oppure appoggerà Memmo Marzi. Il quale ha la bella faccia tosta di presentarsi, a giorni alterni, ora come l’emulo di De Magistris, ora come la versione ciociara del premier Monti.

Devo essere sincero: non vedo l’ora di incontrare, in un pubblico confronto, l’amico Memmo Marzi, al quale non risparmierei, a dispetto della simpatia personale che nutro nei suoi confronti, gli strali più acuminati della polemica politica, ricordandogli tutte le “brillanti operazioni” che ha posto in essere nel corso (soprattutto) del suo secondo mandato: dal project-financing degli stadi (dove gioca oggi il Frosinone calcio?) al multipiano, dalla cagatina della piastra alla vicenda Forum, senza dimenticare, ovviamente, aeroporto e oneri concessori mai riscossi. Vieni avanti Memmino! Ti aspettiamo…

Qualcuno dirà: ma così vince Ottaviani! E allora? Non aggiungo altro: questo argomento è risibile.

In questa situazione il numero degli aspiranti sindaci sta crescendo di giorno in giorno. Giovani aspiranti caudilli si fanno avanti, complicando la vita al vecio caudillo, che vede sfumare possibili alleanze sulle quali aveva contato. I socialisti non sembrano disposti a cedere sulla richiesta di avere almeno un candidato sindaco, a Ceccano o a Frosinone, l’IDV è spaccata, e SEL non sa ancora cosa farà da grande, ammesso che vogliano diventare grandi. Dei Verdi è inutile parlare, così come del PdCI, ormai ridotti ai minimi termini: gli uni sono rappresentati da Francesco Raffa, un generale senza esercito, gli altri da…. chi rappresenta il PdCI a Frosinone? Chiedo scusa, ma non me lo ricordo.

L’unico partito della sinistra che, a Frosinone, ha preso una posizione chiara, è Rifondazione Comunista, seppure al prezzo di un duro confronto interno, al termine del quale è risultata vincente la mozione numero 2 rappresentata dal suo giovane segretario Andrea Cristofaro. Circostanza che ha reso possibile un’alleanza con i reduci della Colomba (le penne della Colomba, che risorge come l’Araba fenice).

Questa alleanza ha portato alla nascita di una costituente, la Rete Asincrona DEmocratica Civica Ambientalista (R.A.DE.C.A.), fermamente decisa a proseguire sulla via della costruzione di una lista fuori dalla pseudo-logica bipolare, fortemente caratterizzata a sinistra sul piano politico, ambientalista “senza se e senza ma”.

La R.A.DE.C.A., che è aperta al confronto con i cittadini, gli attivisti, i movimenti e le forze politiche che condividono questa impostazione, nonché pronta a discutere tutti i contributi che possano integrare la piattaforma programmatica (per altro in corso di elaborazione), non ha tuttavia alcuna intenzione di metterne i discussione i principi basilari su esposti.

La scelta del candidato a sindaco, infine, verrà discussa con tutti coloro che vorranno partecipare al progetto. Ma questo, sia ben chiaro, è veramente l’ultimo dei problemi sul tappeto.

Fiorenzo Fraioli – R.A.DE.C.A.


Un pensiero su “FUORI DAL BIPOLARISMO”

  1. Anonimo dice:

    C'e' un saggio su PONZARACCONTA(economia per principianti) sulla crisi dell'euro.

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