MOVIMENTO (9 DICEMBRE) IN PEZZI
Perugia: delegazione del 9/12 affronta Leonelli segretario regionale del Pd |
«Ci vediamo costretti ad occupare in diverse città le sedi del suo partito per far sentire la voce di milioni di italiani che il vostro sistema economico e politico ha gettato sul lastrico
Lei ha ottenuto la fiducia del Parlamento. Non ha la nostra.
Il buon giorno si vede infatti dal mattino. Lei aveva assicurato che non sarebbe mai andato al governo senza elezioni. Invece è diventato Primo ministro grazie al più sordido e antidemocratico inciucio di palazzo. Se ciò è stato possibile è perché Lei ha l’appoggio dei poteri oligarchici europei e italiani, gli stessi che hanno portato il Paese allo sfascio.
Tuttavia Lei, all’atto di chiedere la fiducia alle Camere ha ripetuto più volte che il suo sarà il governo della “svolta radicale”. Dobbiamo prenderla in parola, visto che di una “svolta radicale” il Paese ha bisogno come il pane. Una “svolta”, tanto più se “radicale”, significa cambiare strada, anzi invertire la rotta rispetto alle politiche di sterminio economico sin qui seguite.
Una “svolta radicale” implica, nello spirito della nostra Costituzione, adottare subito alcune misure d’emergenza per sostenere i cittadini che sono stati abbandonati e per porre fine alla catastrofe economica e sociale.
Noi chiediamo che nei primi cento giorni che il Suo governo adotti queste 7 misure:
1) Lanciare un Piano nazionale per il lavoro contro il dissesto idrogeologico, per il risanamento anti-sismico e di edilizia scolastica e popolare, per l’energia da fonti rinnovabili;
2) Avviare un Piano di assunzioni nei settori pubblici sotto organico: anzitutto sanità e scuola;
3) Istituire un reddito minimo garantito di 700 €, con un assegno mensile ai 6 milioni di disoccupati e adeguando le pensioni di coloro che sono attualmente al di sotto di questa soglia;
4) Ridurre del 50% le tasse antipopolari come l’Iva e quelle sulla prima casa e sugli immobili strumentali alla produzione (Tasi, Tari e Imu);
5) Congelare le cartelle Equitalia per chi è in difficiltà economica, bloccare tutte le esecuzioni forzate, sancire l’impignorabilità della prima casa e degli strumenti di lavoro;
6) Promuovere un Piano per la protezione dell’agricoltura nazionale, se necessario adottando dazi protettivi sulle importazioni, anzitutto dei prodotti Ogm;
6) Istituire una banca pubblica per erogare crediti alle piccole imprese artigiane, industriali e dei servizi.
Quante risorse occorrono? E dove reperirle?
Secondo i nostri calcoli occorrono all’incirca 150 miliardi di euro.
Possono e debbono essere reperiti:
(1) Dichiarando una moratoria sul debito pubblico verso la finanza speculativa e bancaria, con un risparmio annuo immediato sugli interessi di circa 80 Mld ;
(2) Con una imposta del 2,5% sui grandi e medi patrimoni mobiliari.
Non ci risponda anche Lei che “l’Europa non ce lo consente”!
Sono proprio i vincoli europei che ci hanno portato nell’abisso. Siamo stanchi di fare la fame per tenere in piedi una moneta unica traballante e un’Unione in mano alle grandi banche d’affari.
Se Lei, come chi l’ha preceduto, agirà come una marionetta dei poteri forti, si faccia da parte, e lasci che il popolo italiano riconsegni al Paese la sua sovranità, economica, monetaria, politica e democratica».
Qui sotto le immagini della protesta a Varese
I Forconi hanno almeno tentato di alzare la testa. Ma si è visto i NO TAV come sono finiti: Condannato persino Grillo con nove mesi per aver oltrepassato una sventolante striscia di plastica bianca e rossa forse già spostata dal vento … I cecchini facevano il tiro al bersaglio dai tetti e dalle finestre in Piazza Madian ma là almeno era battaglia di folla. Cosa volete che si possa fare qui in Italia presidiata da oltre 120 basi NATO e americane armate "fino ai denti" persino con armi atomiche?Forse non ha torto Grillo a spoetizzarsi e a sdegnarsi per le vicende politiche italiane che ci stanno privando persino di quel poco di onorabilità che ci era rimasta dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale. Che Italia è la nostra?