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IL PIÙ GRANDE SUCCESSO (dei no-euro)

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27 gennaio

Non lo saprete dai media, che hanno alzato anche questa volta il loro muro del silenzio. Ma l’incontro europeo di Roma è stato, per unanime giudizio dei presenti, un grande successo. 

[Nella foto: Enrico Grazzini, Leonardo Mazzei, Carlo Cattaneo, Nino Galloni, Antonio Maria Rinaldi, Moreno Pasquinelli]

Due sono le cose accadute nella due giorni romana

Da una parte si è consolidato il rapporto unitario tra le diverse forze europee no-euro; dall’altra ha superato brillantemente la prova la cooperazione tra il Coordinamento della sinistra contro l’euro e gli amici sovranisti provenienti dal Movimento 5 Stelle. Li abbracciamo tutti, tra essi anzitutto la senatrice Monica Casaletto, Daniele Magni e Vittorio Attili

Vogliamo quindi ringraziare, oltre al giurista Giuseppe Guarino, gli amici Nino Galloni, Antonio Maria Rinaldi, Marco Cattaneo ed Enrico Grazzini che hanno animato la bella tavola rotonda finale di domenica

Un momento della tavola rotonda finale

pomeriggio; i compagni Sandro Targetti della della Direzione del Prc, Mauro Casadio di ROSS@ e Norberto Fragiacomo di Bandiera Rossa in movimento; i senatori ed i deputati del mondo 5 Stelle che hanno portato i loro saluti ed i loro contributi o presenti all’incontro, tra questi Francesco Cariello, Mimmo Pisano, Enza Blundo, Fabrizio Bocchino e Sebastiano Barbanti.

Un ringraziamento particolare lo dobbiamo agli amici ed ai compagni provenienti dai diversi paesi europei spagnoli, francesi, tedeschi, belgi, austriaci e finlandesi  protagonisti delle due dense sessioni di lavoro di sabato pomeriggio e domenica mattina —saluti sono stati inviati dalla Russia, dalla Svezia, dalla Danimarca e dalla Grecia.

Un grazie infine agli amici delle Brigate sovraniste per la Costituzione che hanno curato le riprese filmate dei lavori, che quanto prima saranno visibili in rete.

Speriamo di avere gettato le fondamenta per un lavoro comune che possa presto dare i suoi frutti e, tra questi, quello più ambizioso, dare una rappresentanza politica ai tanti cittadini che vogliono riconsegnare al nostro paese piena sovranità mandando finalmente a casa la casta dei politicanti asserviti ai poteri oligarchici euristi e mondialisti. 
Ogni grande marcia comincia dal primo passo.

Sabato 24 gennaio: Il deputato M5S Cariello e il giurista Giuseppe Guarino



Qui sotto la Dichiarazione conclusiva, approvata per acclamazione da tutti i presenti all’incontro.

INCONTRO DI ROMA
Dichiarazione conclusiva

«L’Europa è a un bivio.
Le politiche neoliberiste, in stretta connessione con i sacrifici imposti dall’UE, hanno prodotto un autentico disastro sociale. Aumento della povertà, crescita della disuguaglianze, disoccupazione di massa, cancellazione di ogni diritto sociale, sono gli elementi che caratterizzano il panorama attuale, specie nei paesi dell’area mediterranea.
Queste politiche non sono più sostenibili.
Esse, calpestando di fatto i più importanti principi delle stesse costituzioni nazionali, stanno progressivamente distruggendo le conquiste democratiche e sociali che hanno caratterizzato il trentennio seguente alla seconda guerra mondiale.
L’Unione Europea è sempre più una struttura oligarchica a difesa degli interessi dei centri del potere finanziario, mentre il progetto di unificazione politica è ormai palesemente fallito.
Da sinistra: Sebastiano Barbanti, Vittorio Attili e Daniele Magni

La crisi economica va avanti senza vere possibilità di uscita. Le recenti decisioni della Bce (il cosiddetto “quantitative easing”) sono solo destinate ad alimentare i circuiti finanziari, senza alcuna ricaduta positiva per la vita delle persone.
La drammaticità della situazione sociale sta però producendo le prime risposte politiche.
Proprio in queste ore sono in corso le elezioni in Grecia, dalle quali è possibile che arrivi – e noi ce lo auguriamo vivamente – un forte segnale di rifiuto delle politiche imposte dall’UE e dalla troika.
Sono maturi i tempi per proporre un’alternativa allo stato di cose presenti.
Al neoliberismo, alla sua applicazione imposta dall’UE, noi opponiamo un progetto – da costruire con la massima inclusività e dialogo – che metta al centro i bisogni umani.
Il neoliberismo consiste nella sopraffazione del più debole da parte del più forte, nella violenza nei confronti della stessa natura umana in nome dei dogmi del mercato. L’attuale sistema finanziario e monetario è alla base della crescente disuguaglianza sociale.
Contro tutto ciò, noi vogliamo mettere al centro di un programma di alternativa il diritto al lavoro, ad un reddito che garantisca a tutti una vita dignitosa, uno sviluppo economico pensato per difendere e migliorare l’ambiente in cui viviamo.
Per creare le basi di questo cambiamento occorre intanto uscire dalla gabbia europea, ed in particolare dal sistema di dominio dell’euro, riconquistando così una piena sovranità nazionale, di cui quella monetaria è parte essenziale.
La presidenza della prima sessione: Pasquinelli,Nickonoff e Monereo

L’uscita dalla moneta unica non è per noi fine a se stessa. Essa è invece la base del necessario sganciamento dal sistema della iper-finanziarizzazione neoliberista, la base della ricostruzione della democrazia, la base di una vita che meriti davvero di essere vissuta da tutti gli uomini e da tutte le donne.
La messa in crisi dell’UE, attraverso la riconquista delle sovranità nazionali, è per noi anche una scelta di fratellanza e di pace. Quella pace che è invece la stessa UE a mettere in discussione con la sua politica aggressiva in Ucraina.
Noi partecipanti all’incontro di Roma ci impegniamo a sviluppare, su queste basi e senza preclusioni ideologiche – fatta salva quella verso le forze antidemocratiche -, il lavoro nei rispettivi paesi e quello di coordinamento su scala europea».
Approvata per acclamazione

Roma, 25 gennaio 2015  




5 pensieri su “IL PIÙ GRANDE SUCCESSO (dei no-euro)”

  1. Anonimo dice:

    Grazie alla vittoria di Tsiras si stanno finalmente creando le condizioni favorevoli.

  2. Anonimo dice:

    Purtroppo credo come anche dichiarato dal professor Bagnai che la vittoria in Grecia di tsipras non sia altro che un modo per silenziare l'opposizione come avvenuto in Italia con il m5s quindi funzionale al sistema stesso ……

  3. Anonimo dice:

    Ecco il disfattista che la sa sempre più lunga degli altri.Se Tsipras si vende al nemico o se semplicemente fallisce intanto si capirà che la strada della riforma dell'UE è impossibile ma poi le conseguenze sociali saranno cosí gravi da spingere finalmente anche quelli fino a oggi meno attivi a impegnarsi.

  4. Anonimo dice:

    il disfattismo va di moda dove si vuole incolpare la sinistra anche quella che mai ha collaborato col potere.come appunto Syriza.

  5. Anonimo dice:

    Vorrei far presente che Tsipras si è alleato con il destrorso…Ora cari ragazzi, la questione è che la distinzione destra e sinistra ha ancora senso ma prima di questa distinzione ne esiste un'altra che è alle fondamenta stesse del fare politica e cioè : DEMOCRATICI VS. ANTIDEMOCRATICI.Oggi ci dobbiamo preoccupare prima di tutto di questa distinzione e quindi dobbiamo assolutamente renderci conto che contro gli antidemocratici sarà indispensabile allearsi anche con i destri.Anche con la destra becera purché sia convintamente democratica.Quindi siccome fra due anni in Francia ci saranno le elezioni veramente decisive ler l'Europa sarebbe essenziale che anche la sinistra di tradizione comunista accettasse la prospettiva di fare un tratto di strada insieme alla Le Pen.Grillo, Le Pen, sono tutti dei DEMOCRATICI e finché lo resteranno, finché saranno disposti a rispettare la volontà che il popolo esprimerà alle urne, incoraggiando e non reprimendo il momento elettorale con mille inciuci o cavilli più o meno sfacciati, allora la sinistra non si potrà esimere dal considerarli dei potenziali alleati.Salvini preoccupa per il suo sospetto liberismo economico ma d'altra parte ha proposto un referendum giusto, è amico della Russia…non può essere scartato nemmeno lui.Forza che il periodo 2015/2017 sarà ricordato nella storia come il grande risveglio dei popoli europei, dobbiamo solo unirci tutti compatti contro il nemico comune.

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