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UNA DIABOLICA SCORRETTEZZA POLITICA (in nome del politicamente corretto)

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[ 18 gennaio ]

Ahinoi, dobbiamo occuparci un’altra volta di Maurizio Molinari [nella foto], neo-direttore de LA STAMPA.


Nel presentare una superficiale quant’altre mai inchiesta sulla xenofobia montante, Molinari chiosava nel suo editoriale di ieri:

«C’è un’Italia dove si gioisce per la morte dei migranti, ci si augura l’espulsione di tutti i profughi, si considera il multiculturalismo una iattura al pari dell’Unione Europea. Si tratta di una minoranza di individui, ma sono portatori di una mole di intolleranza contro il prossimo talmente velenosa e aggressiva da costituire un campanello d’allarme per tutti. Tanto più che un simile odio contro gli stranieri serpeggia in più Paesi europei, dall’Ungheria alla Germania». [ Il rischio della “zona grigia”]

In nome del “politicamente corretto” si compie una diabolica scorrettezza politica: associare la xenofobia alla posizione di netta critica al carattere anti-democratico dell’Unione europea e quindi alla sua moneta unica per cui, chiunque anche solo si lagni di questa traballante, oligarchica e liberista Unione, sarebbe un razzista col fascismo nel sangue. Ed è un fatto che gran parte delle sinistre (comprese quelle “radicali”) si scavano la fossa accettando ed anzi diffondendo questa indecente narrazione.

Sulla malafede e la disonestà intellettuale dei gazzettieri di regime non abbiamo mai avuto dubbi, ma quando è troppo è troppo!

Molinari sa bene anche lui che per lo smantellamento dell’euro si sono schierati nei diversi paesi forze democratiche genuine, intellettuali marxisti ed il fior fiore di liberali, per non parlare di centinaia di economisti di spessore, tra cui un paio di premi nobel. Tutti razzisti con simpatie fasciste?

Molinari mente sapendo di mentire. 
Non ne parleremmo se non sapessimo che questo mantra è lo stesso che intonano la gran parte dei media di regime, è l’arma ideologica con cui le élite dominanti provano a spaventare la maggioranza dei cittadini che hanno voltato le spalle a chi comanda i quali, se non sono bollati come xenofobi e fascisti, come minimo, sono vittime della “demagogia populista”.

Che nelle viscere dell’Europa si annidi il morbo fascista lo sappiamo bene. Ma se questo morbo va crescendo a chi è dovuto se non alle crudeli politiche antipopolari e liberiste portate avanti in nome dell’Unione europea? E di chi la responsabilità del dilagare di sentimenti xenofobi se non delle élite dominanti che inneggiano al melting pot e al definitivo abbattimento degli stati nazionali e delle loro costituzioni democratiche?

Se la profonda crisi sociale è l’humus su cui crescono xenofobia e sentimenti fascistoidi, la stupida arroganza delle élite euriste e liberiste ne rappresenta il fertilizzante.

Morale: quest’Unione europea è destinata a miglior vita, con essa verranno spazzati politicanti e gazzettieri al soldo delle oligarchie dominanti. Chi seppellirà questi cadaveri? L’Europa si approssima nuovamente ad un bivio storico: o rivoluzione democratica e controrivoluzione conservatrice.





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