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SIRIA: LA SVOLTA? ALAWITI CONTRO ASSAD

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[ 3 APRILE ]

Leggiamo questa mattina su Repubblica un documento proveniente dalla Siria che potrebbe avere decisive ripercussioni sul futuro del Paese. Eminenti figure religiose e politiche della comunità alawita (le setta di cui il clan Assad fa parte) hanno diffuso un testo dal titolo ” Dichiarazione di riforma e identità”.

Un documento straordinariamente denso, che oltre a rivendicare le peculiarità teologiche e filosofiche dell’alawismo (“terzo modello di Islam”, quindi le sue differenze non solo rispetto al sunnismo ma pure allo shiismo, di qui la presa di distanza dai duodecimani e dall’Iran), precisa: (1) che la setta alawita è altro dal clan degli Assad, (2) che l’alawismo autentico è per la separazione tra lo Stato e le differenti confessioni, (3) perora una fase di transizione politica che tolga di mezzo Assad e ponga fine alla guerra fratricida, e (4) propugna una Siria democratica e unita con la convivenza pacifica delle diverse sette religiose.


«Esclusiva: la comunità per anni pilastro del regime di Assad ora è pronta a prendere le distanze
Siria: il documento degli alawiti»

4 pensieri su “SIRIA: LA SVOLTA? ALAWITI CONTRO ASSAD”

  1. Anonimo dice:

    Il vero protagonista, silenzioso, camuffato e pressoché ignorato della questione siriana ho l'impressione sia l'enorme giacimento di petrolio e gas naturale sotto le alture del Golan e del monte Hermon. Questo è il "sole", tutto il resto sono pianeti , satelliti e asteroidi.

  2. Redazione SollevAzione dice:

    Una volta si chiamava "economicismo", ovvero la lettura degli eventi storici, dei processi e dei conflitti sociali, come risultanti di leggi o eventi di natura economica.Di qui la sottovalutazione di fattori ideologici, morali, religiosi, simbolici, identitari.Anche a Marx, in effetti, può essere rimproverato di essere stato un economicista, ovvero di credere che la causa ultima dei conflitti non solo sociali, è sempre ed esclusivamente di natura economica, ovvero lotta per accaparrarsi quote di ricchezza.Questa credenza restava succube dell'idea borghese e liberale dell'uomo, come mero homo oeconomicus, come essere costitivamente egoista e individualista.Oggi questo economicismo è diventato un vero e proprio cretinismo economico, che non aiuta per niente a capire il mondo e, nel caso, le ragioni dei conflitti nel Vicino Oriente, tantomeno lo scontro epocale e la resa dei conti in seno all'islam.Anche per questo abbiamo segnalato il documento nato nella comunità alawita, prezioso, anche perché da conto di quanto decisivi siano, per spiegare i conflitti in Siria (e non solo in Siria) i fattori identitari e comunitari. Nemmeno alla JP Morgan o alla G. Sachs sono così sciocchi da pensare che … tutto dipende da un giacimento di petrolio…

  3. Karl Melvin dice:

    Ogni determinismo di fronte alla molteplicità dei fatti e delle determinazioni storiche sfocia inevitabilmente in forme di complottismo.Pare che però questo concetto non sia ancora nelle corde della maggior parte dei critici dell'imperialismo.

  4. Anonimo dice:

    Leggicchio l'inglese e da quel poco mi pare che il documento in questione è molto significativo, non fosse per la rivendicazione forte di identità alawita che da esso traspare, ed il tentativo di separare le sorti di Assad da quelle dell'intera comunità alawita. Sarebbe bene che questo documento fosse tradotto in italiano.Una domanda a sollevazione: non pensate che alle spalle dei dissidenti alawiti ci sia anche lo zampino di Putin? Che Mosca sia disposta a sbarazzarsi di Assad ed a mandarlo in un esilio dorato?

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