CON I CONTADINI IN RIVOLTA
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Giorni addietro davamo conto della giornata di protesta degli “agricoltori indignati” che si sarebbe svolta a Perugia il 5 giugno, segnalando quindi le loro sacrosante ragioni. Ebbene, quella di ieri è stata una bella, combattiva ed emozionante manifestazione.
Esageriamo?
«Un impatto maestoso forse mai visto prima. Gli agricoltori indignati assediano le istituzioni» [Corriere dell’Umbria di oggi 6 giugno]
«Centinaia e centinaia di contadini indignati in piazza: “Siamo noi i veri custodi dell’Umbria»
[La Nazione di oggi 6 giugno]
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Prima della partenza del corteo |
Non si discostano da questi giudizi le decine di siti web regionali. Diversi i motivi che spiegano l’importanza e l’impatto della manifestazione di ieri. Quello che spicca su tutti è che questa protesta è nata indipendente, promossa da un gruppo di agricoltori che si sono autorganizzati, fuori e contro le tradizionali associazioni di categoria (Coldiretti e compagnia) denunciate come colluse con un sistema politico neoliberista che favorisce le grandi aziende e uccide le piccole e medie imprese agricole.
Associazioni di categoria che davanti alla montante protesta hanno deciso, in combutta con l’assessorato e la giunta regionale (piddina), di rispondere, col boicottaggio aperto. Quando lorisignori (che le antenne le hanno lunghe) han capito che la marea non si poteva fermare, e sempre allo scopo di far fallire la protesta autorganizzata, son giunti addirittura ad organizzare il giorno prima (4 giugno) una manifestazione di protesta. Ma l’opera sfrontata di depistaggio è fallita, e quella autorganizzata è stata un grande successo.
Merito, appunto, di quel pugno di coraggiosi che con tenacia, pazienza e intelligenza politica hanno saputo non solo evitare l’accerchiamento ma costruire attorno a loro
consenso, solidarietà a partecipazione. Tra essi spicca Giovanni Cenci [nella foto sotto], portavoce degli “AGRICOLTORI INDIGNATI viticoltore di qualità, cuore e testa della protesta. Lo ricordiamo Giovanni, per anni principale portavoce del movimento studentesco, esponente di spicco della sinistra perugina, quella al contempo eretica e popolare, sempre in prima fila nelle mobilitazioni, da quelle contro lo sfascio della scuola pubblica, a quelle di solidarietà con le resistenze dei popoli oppressi.
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Giovanni Cenci |
Giovanni, che più umbro non si può, francescano combattente, impasto tra asceta e indomabile soldato della guerra santa contro le ingiustizie.
Di acqua e melma ne è passata sotto i ponti…
Ecco, se c’è una lezione da trarre è questa: dove c’è memoria, dove c’è coerenza e senso storico, quando non si rompono le connessioni con i semplici, non si può asciugare la sorgente da cui sgorga lo spirito che da forza e speranza al popolo lavoratore. I rivoluzionari hanno questo in comune con i contadini oltre all’amore per Madre Terra: che essi sanno che non basta seminare, che per il raccolto, oltre a tanti sacrifici ed al lavoro, occorre che le stagioni facciano il loro corso.
Una stagione, quella più buia, volge al tramonto. Una nuova si staglia all’orizzonte, la stagione del riscatto e della dignità. Dopo il 4 marzo, che pur per vie discutibili ha portato all’emersione una grande voglia di cambiamento, nulla sarà come prima.
Torneremo sulla giornata di ieri.
Sotto il Palazzo della regione |
Intanto rivolgiamo un appello ai nostri lettori, anzitutto agli agricoltori (che sappiamo essere numerosi) a dare una mano agli INDIGNATI, a prendere contatto con loro, ad organizzarsi.
Anzitutto a firmare la loro PETIZIONE
La Petizione su change.org
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Bene. Molto bene. A parte il necrologio di Giovanni Cenci…..
Chiedo alla redazione: c'è secondo voi qualche similitudine con i forconi siciliani? A me pare di sì, e non solo perché si tira in ballo la difesa delle piccole e medie aziende agricole penalizzate dalle normative Ue che favoriscono grande industria agro-alimentare e grande distribuzione.Poi chiedo: che pensano questi indignati del biologico e del Kmzero?Infine: anche in Umbria in campagna c'è molta forza lavoro immigrata? E che ne pensano gli indignati?Massimiliano—- All'anonimo sopra: "necrologio"? Mi pare, ben al contrario, che sia un bell'elogio.
Amici comuni mi hanno segnalato questa bella iniziativa ed il vostro blog.Lavoro anch'io nella terra, qui in Liguria, e provo via facebook a mettermi in contatto con quel di Perugia.Ma qui da me la vedo dura a metter su una cosa simile.Ernesto
Che ne pensano gli agricoltori proprietari degli altri agricoltori proprietari che hanno sfruttato, sfruttano e continueranmo a sgruttare la manodopera immigrata per far quadrare i conti dell'azienda agricola non più sovenzionata dalla UE come pochi anni fa?
Quindi siccome esiste il caporalato e anche le agromafie, e siccome esiste anche una crisi senza precedenti, la lotta di classe contadina va repressa? Vanno eliminati i contadini paragonati qua su a grandi capitalisti? Esistevano i compagni un tempo, l'anonimo qua su tale vuol apparire, ma è solo idiota.Grande solidarietà con gli Agricoltori Indignati!Non fermatevi!