M5S: VA VOTATO NO di Mario Monforte
[ martedì 3 settembre 2019 ]
Va votato «no» all’accordo di governo M5S-Pd
È chiaro che sfuggono (vengono occultati) il senso e l’enormità dell’abominio di un accordo del M5S con il Pd cosí sostenuto dall’Ue e dalle centrali del grande capitale transnazionale, un accordo che rimette al governo la peggiore formazione prona alla «globalizzazione» e ai suoi «organi» come l’Ue, con il Pd che ha rovinato il nostro paese e la grande maggioranza della sua popolazione, con il Pd negato e battuto dalla grossa maggioranza degli italiani con il voto del 4 marzo 2018. Un accordo di governo che segnerà la fine del senso e valenza del M5S. Tanto da far ipotizzare – fondatamente – che il lungo seguito di voltafaccia su impegni presi e di tradimenti su promesse dei 5S al governo, culminati con il voto (decisivo) alla Von der Leyen – peggiore esponente dell’Ue e del globalismo -, con la pantomima della mozione “no-Tav” dei 5S in parlamento – dopo che il loro governo aveva detto “sí-Tav” -, con l’esaltazione della figura di Conte (“nostra stella polare”) – che è inutile descrivere con aggettivi (insufficienti a mostrare il giusto disprezzo) -, siano soltanto i passi di un percorso previsto e di una funzione stabilita da tempo dagli esponenti e dirigenti (nei fatti) del M5S, Grillo compreso (anzi, al primo posto).
Di che si tratta? Di questo: suscitare e promuovere il dissenso, l’opposizione, la reattività di massa alle ricadute di Ue-globalismo, però sviandole su questioni senz’altro importanti ma derivate e secondarie (la corruzione, la giustizia, i conflitti d’interesse, la mafia, i provvedimenti ingiusti o sbagliati, e cosí via), con il contorno di “ciliegine” succose ma prive di alcuna conseguenza (no allo ius soli ma non proprio chiusura al flusso migratorio; critica all’Ue ma poi si sta nell’Ue e la Nato non si tocca; no all’euro ma poi Di Maio “si fa tatuare sto nell’euro”; si fa reddito e pensione di cittadinanza ma con vincoli limitanti e restrittivi e senza piano di investimenti adeguato perché non si sforano i parametri Ue – e l’elenco può ben continuare). Il fine? Incanalare le reattività, raccoglierle e bloccarle, senza chiarirle “dalle radici”, riportandole in funzione del “sistema” dato e vigente, quello dell’Italia svanente come entità storica, sociale, culturale, nel contesto dell’Ue e del globalismo; donde l’accordo con la formazione politica, battuta sí, ma piú abiettamente sottomessa agli imperativi del globalismo e ai diktat dell’Ue, il Pd (con un codazzo di gente ancora piú bieca) E le ultime farneticazioni esaltate di quel guitto gesticolante come un ciarlatano da fiera che è Grillo, che con la sua vocetta chioccia chiama i «giovani del Pd» a «sognare il futuro», dato dai «flussi» di…tutto, in primis di tecnologia (il decerebrato “pallino” di sempre di Grillo, che occulta il fatto che la tecnologia non è “neutra” ma dipende dal “sistema” vigente, e mistifica tale fatto), ebbene, paiono proprio avvalorare l’ipotesi: un’operazione preparata e “montata” da tempo.
I seri e validi militanti 5S (che non mancano), i volenterosi simpatizzanti, i tanti votanti che richiedevano ben “altro”, dovrebbero assumerlo, staccarsi dalle illusioni: siete stati ingannati, bassamente truffati, turlupinati e svenduti. Potete ancora rovesciare le sorti, però: cominciando con il «no» all’infamia dell’accordo di governo M5S-Pd – o almeno potete cosí in qualche misura contarvi: quanti siete? Il che serve comunque per non cedere, per puntare ad andare “oltre”.

Di Maio adesso non solo ha accettato di non essere vicepremier ma ha appena dichiarato che nella bozza di programma sono stati accolti tutti i venti punti di M5S, di fatto sta spingendo a votare sì.Mi aspetto ben poco da Rousseau che già a suo tempo decretò il sì ad ALDE, ma almeno i dissidenti avranno capito cosa è veramente questa piattaforma.
Pia illusione quella di vedere vincere i no, la base elettorale dei 5s non è mai stata "rivoluzionaria"in senso stretto,semmai simile a quella di Podemos,una formazione che alla prova dei fatti ha mostrato tutta la sua riluttanza e non volontà(programmata)) a rompere DAVVERO con il "sistema",in questo caso con la gabbia eurista;sono elettori in gran parte ex votanti la sinistra sinistrata che non hanno mai digerito l'accordo con i "fascisti"(sic)della Lega e che anche a costo di arrecare un danno irreparabile al proprio paese si darebbero in pasto anche al più acceso Quisling (con tanti saluti a tutta la retorica sulla casta),pur di non far arrivare ai posti di comando dei sinceri sovranisti,insomma un contenitore di voti a perdere funzionale,molto funzionale, all'oligarchia eurista,voti che torneranno,siatene certi,là da dove sono venuti e del resto l'UE,grazie al loro alleato ha concesso più flessibilità sui conti(ma guarda, ora sì) e a loro tanto basta.
E se vince il sì l'avvocato del polipo potrà pure vantarsi di essere democratico e campione della democrazia diretta.
Sembra che votare no non sia possibile.https://scenarieconomici.it/piattaforma-rousseau-il-no-vota-ma-dopo-aver-telefonato-figura-di-palta/
Ricordatevi sempre, "dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io". Ancora vi illudete sul Movimento 5 stelle! Per fortuna non li ho mai votati e mai li votero'.