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PAOLO MADDALENA: LA MIA PROPOSTA

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La gravissima crisi economica in arrivo avrà conseguenze decisive al livello mondiale e sta già terremotando l’Unione europea. I falchi ordoliberisti si rifiutano di accettare la proposta di condividere il debito avanzata dai paesi del Sud, tra cui quello italiano.

Eviterà l’Unione europea lo sconquasso? Mai come ora è stato evidente che il nostro Paese non ha scampo se non esce dalla gabbia dell’Unione europea. In questo contesto giunge la proposta di Mario Draghi.

Draghi è colui che, assieme a Trichet, il 5 agosto 2011 chiese tagli draconiani (sic!!) alla spesa pubblica, spianando la strada a Mario Monti. Lo stesso oggi sostiene che “siccome siamo in guerra, solo col debito pubblico si può evitare che la recessione si trasformi in una grande depressione”.

«Grande è il disordine sotto il cielo, la situazione è eccellente»

* * *

1)      Revisionare il nostro debito pubblico e dichiarare inesigibile il debito da  speculazione (così il debito si ridurrebbe a meno del 60 % del PIL);

2)      Bloccare tutte le privatizzazioni, le cartolarizzazioni e le svendite;

3)      Abrogare le leggi che consentono la finanziarizzazione del mercato (cartolarizzazioni, derivati, ecc.);

4)      Chiedere l’annullamento per via giudiziaria delle cartolarizzazioni e svendite di tutti gli immobili pubblici (specie degli Ospedali storici e dei beni delle IPAB), dimostrando che tali cartolarizzazioni e svendite violano la “funzione sociale” (cioè l’interesse pubblico del Popolo) della “proprietà pubblica” e sono contro “l’utilità pubblica, la sicurezza, la libertà e la dignità umana” (artt. 41 e 42 della Costituzione). Si tratta di “norme “precettive e imperative”, che consentono di “annullare senza limiti di tempo” le cartolarizzazioni e le svendite in questione, ai sensi dell’art. 1418 del codice civile;

5)      Ricostituire, con provvedimenti legislativi e Atti giudiziari, il “patrimonio pubblico” ceduto ai privati, dichiarandolo “Inalienabile, inusucapibile e inespropriabile”;

6)      Precisare che la “proprietà collettiva demaniale del Popolo” (cioè il “demanio”, che è per l’appunto, “inalienabile, inusucapibile e inespropriabile”, poiché è in “proprietà pubblica” di tutti i cittadini) comprende, non solo il cd. “demanio naturale” previsto dal codice civile, ma anche, e soprattutto, “i servizi pubblici essenziali” (nazionali e locali), “le fonti di energia” (acqua, luce, gas, industrie strategiche, fonti di produzione  della ricchezza nazionale, ecc.) e le “situazioni di Monopolio”, tutte categorie previste dall’art. 43 della Costituzione, il quale precisa, tra l’altro, che tali “fonti di produzione della ricchezza” devono essere “in mano pubblica” o di “Comunità di lavoratori o di utenti”;

7)      Ritrasformare la Banca d’Italia e la Cassa Depositi e Prestiti, in  “Enti pubblici”, che devono servire a soddisfare i diritti fondamentali dei cittadini, e non SPA, il cui fine è quello di perseguire gli interessi economici dei “soci”;

8)      Riprenderci la “sovranità monetaria”, o nel senso di emettere “biglietti di Stato a corso legale” spendibili nel territorio italiano, o uscendo dalla “zona euro”, emanando delle leggi, che abroghino le ”leggi di ratifica” dei Trattati di Maastricht e di Lisbona, nonché i Trattati relativi al WTO, al FMI e alla Banca mondiale degli investimenti;

9)      Dare una interpretazione costituzionalmente orientata della “proprietà privata”, di cui all’art. 832 del codice civile, alla luce delle norme precettive e imperative di cui agli articoli 42 e 41 della Costituzione, le quali sanciscono la “funzione sociale” della proprietà  e la “utilità sociale” che devono perseguire le relative negoziazioni, come prevede il disegno di legge Senatrice Paola Nugnes e altri, già depositata in Senato e la proposta di legge dell’On. Stefano Fassina, già depositata alla Camera;

10)   Includere i cd. “beni comuni” nella “proprietà collettiva demaniale” del popolo, rendendoli inalienabili, inusucapibili e inespropriabili e diretti soltanto alla soddisfazione dei diritti fondamentali di ogni cittadino come altresì prevedono il disegno di legge e la proposta di legge poco sopra ricordate.

Con questi provvedimenti ci porremmo sulla buona strada per battere l’attuale “sistema economico predatorio neoliberista” e ricostituire il “sistema economico produttivo keynesiano”, che ci consentì, nei primi trenta anni del dopo guerra, di diventare la quinta potenza economica del mondo.

Un caro abbraccio. Paolo Maddalena

3 pensieri su “PAOLO MADDALENA: LA MIA PROPOSTA”

  1. martin dice:

    magari….ci invaderebbero coi panzer…

  2. Mario S. dice:

    Lasci stare i panzer. L’Italexit è all’ordine del giorno, perché l’Unione europea non tiene. Lo stiamo vedendo in queste ore. Il problema è: chi ci porta fuori? Mario Draghi? Poveri noi!

  3. Cittadino dice:

    Va bene ma è parziale. Non dice nulla circa meccanismi di garanzia universali per quanto riguarda allocazione al lavoro ed eventuale indennità/assegno in caso disoccupazione involontaria. Eppure la costituzione lo prevede (ad es. art. 38).

    Chissà perché alcuni tendono a dimenticarlo.

    Giovanni

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