UCRAINA: CI MANCAVANO SOLO GLI ANARCHICI di Sandokan
«Fino a quando il nido della tirannia a Mosca non sarà rimosso, l’intera regione dovrà affrontare costantemente vessazioni contro la sua libertà… Ogni tiranno locale, reprimendo il suo popolo ribelle, sarà assistito dallo zar di Mosca… La lotta degli ucraini dà speranza di liberazione a tutti coloro che sono oppressi dal putinismo… Vogliamo liberare noi stessi e i nostri vicini». [Euronews]
Non è Zelensky che parla, né Biden o la Von Der Leyen. Sono frasi dal Manifesto del cosiddetto “Comitato di Resistenza”, un gruppo paramilitare ucraino che si definisce anarchico [vedi foto].
Da dove questi anarchici scappino fuori non è chiaro. Si potrebbe pensare che siano quelli di RevDia (Azione Rivoluzionaria), l’organizzazione anarchica ucraina clandestina che operava sin dagli inizi degli anni duemila. Ne dubito, visto che RevDia condannava il nazionalismo ucraino, rifiutò di andare a combattere contro i filo-russi nel Donbass e faceva della lotta contro le organizzazioni neo-naziste e banderite un tratto identitario.
In altre interviste (vedi anche IL FATTO QUOTIDIANO del 4 luglio) dichiarano di essere eredi di Nestor Machno — il guerrigliero ucraino che durante la guerra civile in Russia (1918-21) combatteva sia i Bianchi che i Bolscevichi —
e di avere la solidarietà dei gruppi Antifa occidentali.
Dicono di aver costituito il loro battaglione il giorno stesso dell’attacco russo, il 24 febbraio scorso; ammettono di essere tutti arruolati nell’esercito ucraino; non fanno mistero di essere armati dagli americani e dalla NATO.
Non c’è bisogno di essere complottisti per sospettare che dietro a questi “anarchici” ci sia Soros. Dietro ci sono apertamente il Pentagono, la NATO e la Ue.
Che diano un effettivo contributo militare al blocco imperialistico ne dubito. La loro utilità è tutta politica e ideologica: sono la foglia di fico dei guerrafondai occidentali, servono a dare una verniciata di sinistra al regime di Zelensky, controbilanciando l’egemonia effettiva delle bande
ultranazionaliste di destra.
Spero ceh molti compagni anarchici non ci caschino in quetse operazioni e che altrettanto i compagni comunisti non ne facciano strumento di denigrazione degli anarhcici in generale.
La solita manovra:
visti gli ingenti guadagni che gli USA calcolano di incassare vendendo il loro gas di scisto (con benedizione degli ecologisti divenuti guerrafondai, in particolare in Germania) agli europei, non mancano i soldi per finanziare qualunque provocazione e qualsivoglia gruppuscolo di mercenari, quindi mi meraviglio che finora abbiano creato solo i battaglioni “anarchici”. Presto arriveranno quelli massoni, antroposofici, LGTB, ecc. ecc. Quelli neokantiani già ci sono, Azov.
Ricordiamoci che gruppi di “anarchici” (sedicenti o veri non è dato sapere) rivendicarono la presenza anche durante i fatti del Maidan