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IL LATO TOSSICO DELLA TECNOLOGIA di Francesco Centineo

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Elettrosmog e technostress sono problemi grossi, enormi, sottaciuti e poco vagliati perchè in fondo, alle persone, poco interessano, troppi sono i vantaggi dovuti al progresso tecnologico per il cittadino medio.
Le lobby e gli interessi economici dell’industria e quella dei governi nell’implementare la sorveglianza digitale panottica fanno il resto e la quarta rivoluzione industriale procede; così come procede senza freni l’installazione di potenti antenne e si avanza nella connessione digitale perpetua di tutto l’ambiente circostante.
Nel mentre, oltre ai ripetitori, le antenne e tutti gli oggetti elettrici che circondano ed infestano le nostre vite, i cittadini-consumatori vivono sempre perennemente immersi nel campo elettromagnetico del proprio cellulare e degli smart objects di cui si circondano nei loro appartamenti, intossicando le proprie esistenze in maniera preoccupante.
Nel 2016 Gabriella Zevi nel saggio I Pericoli Della Tecnologia Invisibile denunciava che “La sindrome di elettrosensibilità e allergia ai campi elettromagnetici interessa decine di milioni di persone in tutto il mondo di cui 2 milioni solo in Italia e 300.00 in Lombardia. Queste persone devono assolutamente evitare i luoghi dove sono in stallate antenne e ripetitori e non possono usare cellulari e computer”.
Tale sindrome si manifesta con sintomi quali “cefalea, dolori, fischi nelle orecchie, calo della vista, debolezza, insonnia fino a sbalzi di pressione, aborti spontanei, aritmie cardiache e dermatiti che si manifestano ad ogni uso di un cellulare o di un elettrodomestico.
Noi ci soffermeremo e concentreremo in particolare sul ruolo delle “information technology”, in quanto smartphone e tablet rappresentano evidentemente quegli strumenti da cui le persone tendono ad essere totalmente “dipendenti” ed essendo utilizzati in maniera costante sono vettori potentissimi di technostress ed elettrosmog.
Partiamo da un fatto: “Nelle scuole della Sylicon Valley, frequentata dai grandi dell’informatica mondiale, è escluso l’uso dei computer” eppure le nostre istituzioni vorrebbero trasformare le nostre scuole in dei “laboratori informatici” iperconnessi e  già alcuni istituti di medie superiore costringono i genitori a comprare un telefonino cosicchè i figli  ricevano i compiti da fare a casa via email; i diari non vanno più bene, non sono alla moda!
Mentre in Italia si prosegue su questa china indegna, francesi e belgi da quasi un decennio hanno vietato l’uso di cellulari ai bambini fino ai 6 anni e fino a 12 hanno reso obbligatorio l’uso dell’auricolare.
Gabriella Zevi scrive che “ L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha dichiarato, il 24 gennaio del 2013, che l’uso del cellulare compromette la formazione regolare del cervello dei bambini e la Corte di Cassazione con sentenza del 03.12.2012 n. 17438, ha riconosciuto il rapporto di causa effetto tra l’uso del cellulare e il tumore al cervello” una sentenza che dovrebbe far riflettere tanti genitori.
Inoltre siccome è di moda per i genitori odierni regalare al tablet il ruolo di babysitter dei propri infanti, sappiate che “I ricercatori dell’Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte maggiore rispetto al cervello di un adulto; la sua barriera emato-encefalica è assolutamente permeabile alle radiazioni, che distruggono cellule neurali che nella vecchiaia potrebbero compensare la morte dei neuroni causata da malattie degenerative come l’Alzahaimer”.
Infatti l’abuso di tali tecnologie favorisce l’insorgere precoce della de-menza come documenta ampiamente il neuroscienziato Manfred Spitzer nel saggio Demenza Digitale edito da Corbaccio che a pag,. 46  scrive “la malattia di Alzhaimer – la causa più frequente di demenza – interessa dapprima solo una piccola porzione del cervello e solamente in un secondo momento si diffonde in tutto l’encefalo. È quindi facile immaginare (ed è stato dimostrato scientificamente)  che il decadimento neuronale cominci molto prima dei sintomi soggettivi e oggettivi della malattia. In questi casi si parla anche della “riserva cognitiva” – quella riserva cognitiva che l’abuso da tecnologia squaglia e dissolve  in quanto il livello di questa “ riserva cognitiva” dipende da “quanto il cervello era formato prima dell’inizio del declino”,  e declino che l’uso di smartphone, tablet e qualsiasi tecnologia a schermo alimentano, impedendo una corretta formazione del cervello stesso.
Oltre ai grossi danni alla salute fisica e cerebrale, anche i danni psicologico-psichiatrici sono notevoli. Pensate che in Asia il problema delle dipendenze è così grave da aver indotto sia la totalitaria Cina che la democratica Corea del Sud ad istituire “campi organizzati in modo paramilitare per il recupero di giovani affetti da dipendenza da computer, internet e smartphone”.
Gabriella Zevi nel summenzionato saggio a pag. 20 riporta che “Nella città di Roma  il policlinico Gemelli ha costituito un ambulatorio per drogati del web e lo psichiatra Federico Tonioni non usa mezzi termini per descrivere il trauma di bambini e ragazzi incapaci di esprimere la loro fisicità, la loro giovinezza, la capacità di creare relazioni sociali”  e sempre la Zevi a proposito dei campi di rieducazione cinese scrive che “L’Espresso del 4 ottobre 2014 ha raccontato che in Cina i ragazzi computer-dipendenti sono curati con internamento e allenamenti di tipo militare; sono i genitori disperati a far internare i propri figli che non riescono più a staccarsi dal computer” e si è scoperto che “i ragazzi che giungono al centro presentaNO una depressione profonda, il 58% aggredisce i genitori, la maggior parte non è in grado di mantenere rapporti di amicizia fuori dal cyber spazio […] ultimamente hanno cominciato a macchiarsi di crimini violenti come avviene abitualmente negli Stati Uniti”.
I danni ed i problemi causati dall’abuso delle smart technology, dalla diffusione di oggetti elettrici ed intelligenti, la propagazione di onde energetiche capillare di antenne e ripetitori, e la mania di interconnettere tutti gli spazi possibili ed immaginabili sottopongono l’essere umano ed anche tutti gli altri esseri viventi ad una esposizione micidiale all’elettrosmog, un inquinamento terribile e poco considerato che porta con sè effetti devastanti sulle nostre esistenze.

3 pensieri su “IL LATO TOSSICO DELLA TECNOLOGIA di Francesco Centineo”

  1. Giorgio Cinciripini dice:

    Tutto pienamente condivisibile. Aggiungo che in queste ore le società di telefonia e il governo sta per varare un decreto che aumenta di 100 volte le esposizioni ammesse per supportare il 5G . Bisogna fermarli!

  2. Michele Condrin dice:

    Molto belli gli articoli di Centineo.
    Complimenti.
    ANTIDAVOS MILANO NERAZZURRA

    1. francesco centineo dice:

      GRAZIE DEL BEL COMPLIMENTO

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