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IL PAPA, L’ECOLOGISMO E GLI ANTIBERGOGLIANI di Moreno Pasquinelli

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«Laudato sie mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significazione». San Francesco

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Una sterminata folla di giovani ha concluso gaudente la GMG (Giornata Mondiale della Gioventù). Pur dentro la sua crisi esistenziale, la Chiesa cattolica ha messo in scena una formidabile prova di forza, a dimostrazione, semmai ce ne fosse stato bisogno, che con essa bisogna ancora fare i conti.

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Il grande filosofo Augusto Del Noce amava definirsi un cattolico tradizionalista, precisando che ciò non significava né conservatore né tantomeno reazionario. Nella sparpagliata fronda antibergogliana non ci sono soltanto tradizionalisti, conservatori e reazionari, albergano veri e propri controrivoluzionari, quelli che disprezzano come deleterie tutte le forme politiche della modernità (in primis democrazia e socialismo), nostalgici quindi dei regimi che furono, segnati dal sodalizio, più profano che sacro, tra trono e altare. Sparpagliata e ribelle fronda, le cui frazioni più oltranziste, difendendo lugubri profezie apocalittiche, giungono a dire che con Bergoglio l’Anticristo occupa il soglio pontificio. Le più moderate sostengono che protestantesimo e modernismo l’hanno oramai avuta vinta. Un giudizio categorico le accomuna tutte: il Concilio Vaticano II è stato un evento catastrofico, sia per i mutamenti liturgici che teologici.

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Il primo degli Incontri Preparatori svoltosi in Portogallo ha avuto questo titolo “Ecologia integrale: la cura per l’altro e per l’intero creato”. Leggiamo nel sito ufficiale della GMG:

«Riflettiamo sulle risorse del pianeta e su cosa lasciamo alle generazioni future. Prendersi cura della casa comune implica riflettere sulla dimensione umana e sociale. L’ecologia integrale è inseparabile dalla nozione di bene comune. […] Un’ecologia integrale richiede tempo per ritrovare una serena armonia con il Creato, riflettere sul nostro stile di vita e sui nostri ideali, contemplare il Creatore. Tutto è collegato. L’esistenza umana riposa su tre pilastri fondamentali: la relazione con Dio, con gli altri e con la Terra. […] Prenditi cura della nostra casa comune! Ora!».

E’ cosa nota quanto a fondo il pontificato bergogliano abbia condiviso il racconto catastrofista del cambiamento climatico e di conseguenza la salvifica transizione energetica (fino al sostegno al Green Deal targato Ue). Questa condivisione — che è solo uno degli aspetti del sostanziale accodamento della chiesa cattolica nei confronti dell’élite globalista dominante: non si dimentichi che nel rispetto della psico-pandemia sono state chiuse le chiese e si è impedito ai sacerdoti di amministrare i sacramenti —, è stato condannato da alcune delle queste agguerrite minoranze cattoliche ribelli non solo come errore politico anche come satanica perversione teologica.

E’ il cattolicissimo filosofo Tommaso Scandroglio a sferrare l’attacco più violento (di fatto di paganesimo) contro la bergogliana “Ecologia Integrale”:

«Fedeli al comando di monsignor Américo Aguiar, responsabile della Gmg di Lisbona, che ha ordinato di non far cenno all’evangelizzazione durante la Gmg, ecco che i giovani parleranno, ascolteranno e discuteranno di riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacciai e condizionatori. Alla desertificazione della fede hanno sostituito la desertificazione climatico-ambientale; all’inquinamento delle anime l’inquinamento di fiumi, laghi e mari; all’integrità morale l’ecologia integrale; alla salvezza eterna quella breve legata alla lotta contro il riscaldamento globale; alla conversione a Dio la conversione ambientale; ai sacramenti la raccolta differenziata e le auto elettriche; alla diversità di carismi la biodiversità; all’esame di coscienza l’autoaccusa del riscaldamento globale antropico; alle processioni le marce ambientaliste; ai venerdì di magro i Fridays for Future; al timor Dei l’ecoansia; alla Madonna, Greta Thunberg. Al culto a Dio, il culto della dea Terra.

La Gioventù del Littorio Ambientalista, di verde vestita, è pronta dunque a farsi convertire, anzi a farsi pervertire. Infatti l’ambientalismo c’entra con il cattolicesimo come Al-Qāʿida c’entra con la pace nel mondo […]

L’ambientalismo, anche in salsa cattolica, invece assegna una dignità personale ad animali, vegetali e cose; e così una tematica oggettivamente marginale diventa necessariamente centrale, anche per riempire un vuoto di contenuti palese nella pastorale della Chiesa dato che il proprium dottrinale cattolico è stato pressoché cancellato. Assegnando dunque alle creature non umane un valore che non hanno, l’ambientalismo ribalta l’ordine gerarchico che vede l’uomo superiore per dignità alle altre creature corporee, spingendolo in basso e accusandolo di sfruttare il pianeta. Una dinamica schiettamente satanica, dato che il diavolo può solo creare disordine, ossia invertire specularmente il valore intrinseco dei beni. Il vitello d’oro sta ora pascolando in quel di Lisbona». [La Nuova Bussola Quotidiana

Ora, anche volendo trascurare il contributo di Francesco d’Assisi sulla sacralità di tutto il creato, a noi non pare che questo antropocentrismo radicale, di converso la svalutazione della natura, siano un dato assodato della teologia cristiana. E’ noto come la teologia cattolica si sia venuta definendo nel II e III secolo in contrasto col dualismo gnostico, il quale condannava il mondo materiale come regno del male poiché costruito da un demiurgo malvagio. Di contro alla “eresia” gnostica, i cristiani opposero che il mondo, la natura e la vita erano doni di Dio, che quindi le creature tutte, l’uomo certo in primis, erano testimonianza, non solo della onnipotenza, ma della gloria e bontà Sue. Lo stesso esistere è cosa buona rispetto al nulla della non-esistenza, è cosa sacra.

Affermava Papa Wojtyla:

«Il dominio accordato dal Creatore all’uomo non è un potere assoluto, né si può parlare di libertà di “usare e abusare” o di disporre delle cose come aggrada. La limitazione imposta dallo stesso Creatore fin dal principio, ed espressa simbolicamente con la proibizione di “mangiare il frutto dell’albero” (cfr Gn2, 16 ss.), mostra con sufficiente chiarezza che, nei confronti dela natura visibile, siamo sottomessi non solo a leggi biologiche, ma anche morali, che non si possono impunemente trasgredire». [G.M. Salvati, Crisi ecologica e concezione cristiana di Dio, in Sapienza, pp 145-160]

L’importanza della dimensione ecologica (e la connessa responsabilità dell’essere umano) non l’ha inventata quindi Bergoglio, poiché è da molto tempo che la Chiesa si interroga sulle responsabilità umane (anche proprie) per il contegno predatorio nei confronti della natura venuto avanti dalla rivoluzione industriale; quindi non solo il monito per la minaccia che incombe sull’umanità a causa del disastro ambientale; ma l’esortazione a vivere in solidarietà e armonia con la natura e tutte le sue creature.

A ben vedere e per quanto possa apparire paradossale, l’ “antropocentrismo radicale” di certi antibergogliani, implicando una concezione veterotestamentaria sfruttatrice e belluina della relazione dell’uomo col resto del creato, quindi la sua missione dominatrice, non di discosta molto dalla concezione gladiatoria darwinista della cosiddetta “selezione naturale”. Diversi i punti di partenza, medesimo quello di arrivo.

Ribadito che quanto stiamo dicendo non deve in nessun modo essere scambiato come indulgenza verso la collusione strategica del papato con la cupola mondialista, la critica di certi antibergogliani ci mostra un secondo curioso paradosso: essi convergono sulla tesi centrale della tanto vituperata élite eco-terrorista. Qual è la colonna portante della loro campagna? che il riscaldamento globale sarebbe causato dalle emissioni di CO2, avrebbe cioè cause antropiche.  Ebbene certo cattolicesimo reazionario non si fa scrupoli a dire la stessa cosa: Scrive lo stesso Tommaso Scandroglio:

«I mali di cui soffre il pianeta, dalle alluvioni ai terremoti, sono di origine antropica. Ma non come credono gli ambientalisti. Sono conseguenza del peccato originale, che è la causa ultima dell’armonia spezzata, come insegnano Bibbia e catechismo». [I mali della terra sono colpa dell’uomo? Sì ma secondo la Genesi]

Col pretesto dell’ontologico peccato originale Scandroglio non solo finisce per assolvere il vampiresco sistema capitalistico — vero responsabile, con la sua insaziabile pulsione ad accumulare profitto, dello sfruttamento dell’uomo e del saccheggio delle risorse naturali —; giunge alla medesima condanna dell’essere umano degli ambientalisti intransigenti seguaci dell’Ecologia profonda — Greta Thunberg, Theodore Kaczynski, Serge Latouche, Claude Levi-Strauss —per i quali il mammifero uomo per sua natura è una minaccia per l’eco-sistema, di cui la malthusiana richiesta di ridurre drasticamente la popolazione mondiale.

La nostra critica alle aberrazioni di certi cattolici reazionari non sarebbe esaustiva se non segnalassimo la loro fatale teologica contraddizione. Essi denunciano lo scandalo del Vaticano II come evento della protestantizzazione della chiesa cattolica. Non si avvedono che con questa loro concezione del primato assoluto del peccato originale — ovvero la tesi che esso avrebbe irreparabilmente corrotto l’anima umana da rendere impossibile all’uomo di compiere il bene, anzi da farne perenne vettore del male — sono essi per primi seguaci del luteranesimo, ma nella sua versione più terribile e gnostica, quello della polemica antipelagiana. Non l’uomo quindi, con le sue forze potrà mai curare o salvare il pianeta, potrà accadere solo in virtù dell’intervento divino.

9 pensieri su “IL PAPA, L’ECOLOGISMO E GLI ANTIBERGOGLIANI di Moreno Pasquinelli”

  1. Holderlin dice:

    Complimenti a Pasquinelli, grande scritto teologico e antignostico
    ora voglio vedere che rispondono i vari antagonisti da tv e youtube

  2. Ares dice:

    Ringrazio per l’articolo che mostra (purtroppo) cosa si affaccia sul panorama “cattolico” umano del momento; peraltro, anche qualora non perfetto da un punto di vista teologico, credo l’articolo aiuti a mettere buoni stimoli per la riflessione a chi sostiene alcune teorie presentate.

    Se ammesso, volevo però aggiungere mio commento su un problema che mi sembra emerga anche dall’articolo, ovvero sulla chiusura delle posizioni delle parti che tendono a chiudersi su posizioni cliché e non voler nemmeno concepire posizioni intermedie che possano individuare apporti utili, in assenza quindi di spirito di collaborazione e tolleranza.

    Da una parte vi è la giusta necessità di impostare coerentemente un sistema di valori anche solo per dare identità alla propria posizione e assicurarla di guidarla su binari coerenti piuttosto che farla deragliare. Leggere che in una giornata che dovrebbe essere organizzata a fine religioso (non risulta fosse convocata ad esempio come raduno di cosplay) si vuole “non far cenno all’evangelizzazione” credo sia evidenza (anche per i non credenti) di quel “cristianesimo evaporato” di cui parla il filosofo Diego Fusaro ; si raduna un gregge ma se poi non lo si guida con valori corretti si rischia di fare un favore ai lupi che portano alla deriva il gregge per sbranarlo piuttosto che al pastore che dovrebbe guidarlo. E’ poi ben preoccupante che chi dovrebbe avere ruolo guida in ambito religioso invece di esercitare tale ruolo lasci invece spazio ai dettami e a scelte di compiacimento verso poteri politico/economici che siano. Assicurarsi quindi che vi sia una direzione di riferimento, un sistema di valori e priorità a cui far riferimento (invece che “dubia” irrisolti) e che faccia da luce, traino, guida e orientamento per il proseguo, per individuare preliminarmente cosa è più importante seguire, è essenziale. In un parallelo politico anche il Fronte del Dissenso ha cercato di definire un programma, un manifesto, per identificarsi e individuare cosa è in linea con esso e cosa no, per identificare un’ identità, una direzione e scopo di agire.

    Dall’altra però non si riconosce quanto di positivo e corretto vi è negli spunti presenti una volta intersecato e inquadrato nel sistema di priorità e valori corretto individuato , non si riconosce la possibilità di apporti utili alla causa che di suo interseca tali valori (come ricordato dall’articolo il rispetto del creato fa parte del pensiero cristiano), vanificando quanto di positivo vi è a causa di astrazioni iperboliche (che, come sottolinea l’articolo, possono finire esse stesse per allontanare, anche se per altri motivi, da quei valori che si cercava di delimitare ingessandoli). E’ vero che alcune forme di ambientalismo scadranno in derive negative, ma questo non vuol dire che tutte le attenzioni all’ambientalismo siano negative, anche perché non sono tutte uguali: vi è differenza tra fare la raccolta differenziata e l’essere animalisti, tra lo scegliere fonti di energia alternative e il sostenere che i diritti o la società intera vadano reimpostati secondo chissà quali criteri; non tutte le sensibilità verso l’ambientalismo coincidono con l’ “Ecologia Profonda” (che altrimenti diventa un’ etichetta diffamatoria da usare per la macchina del fango) o supporti al cybercapitalismo e alcuni aspetti sono anzi proprio in linea con i valori cristiani professati (amore, solidarietà). (La verità, nella misura in cui presente, è tale anche se la dice qualcun altro o se è scomoda ; per richiamare qualcosa di religioso, dice infatti 2 Corinzi 13,8: “Non abbiamo infatti alcun potere contro la verità, ma per la verità”). Tali supporti utili se in linea vanno quindi accolti una volta correttamente inquadrati , allo scopo di realizzare in modo condiviso obbiettivi comuni con anche chi pur non essendo perfettamente allineato con noi porta contributo utile effettivo per il nostro scopo invece di quello avverso. Se anche qualcuno ammette anche considerazioni che magari fossero imprecise, quali una diversa valutazione della rilevanza dell’ uomo nelle problematiche climatiche, ma questi si impegna per un progetto effettivo di amore invece che di una sua sola deriva allora in spirito di solidarietà ed efficienza sembra utile poter accogliere tali contributi invece che soli denigrarli o disperderli. Per cercare di fare un parallelo politico, anche il Fronte del Dissenso nell’appello dei 100 del primo Maggio 2022 sostenne la necessità di collaborazione delle forze antisistema per raggiungere la rappresentanza in parlamento non per voler indicare la coincidenza di tutte le indicazioni delle forze (che il dibattito mostrò avere distinguo), ma per indicare l’utilità di una risposta unitaria e più significativa rispetto all’ esigenza avvertita al momento; ancora, analogamente il Fronte del Dissenso ha lasciato nel suo statuto un certo spazio di apertura anche verso iscritti ad altri gruppi politici pur di promuovere il contrasto al cybercapitalismo
    (E, se mi è permesso, per portare contributo rispetto alle tematiche religiose, vi è modo di perseguire il cattolicesimo a seguito del concilio Vaticano II e tale modo presumibilmente non ha necessità di abolire immediatamente quanto di positivo può esservi in una messa in latino non più di quanto abbia necessità di distaccarsi immediatamente da quanto di positivo può esservi nell’ambientalismo).

    L’augurio quindi è che anche solo per dimensione utilitaristica si possano cogliere e coltivare quegli aspetti utili, rispetto alla situazione in essere, ad un progresso dei valori e scopi che determinano l’identità e la direzione impressa al gruppo, cercando di utilizzare anche quegli aspetti o contributi secondari purché correttamente inquadrati all’interno dei principi guida.

  3. Francesco dice:

    L’articolo del sig. Pasquinelli è (come al solito) molto interessante e offre lo spunto per approfondire certe tematiche storico-teologiche poco conosciute ai più (il sottoscritto in primis) ma, FORSE, dal punto di vista più strettamente “politico” (…questa almeno è la mia modesta opinione…) non è propriamente “opportuno”.
    Appurata: “…la collusione strategica del papato con la cupola mondialista” mi chiedo se sia il caso di criticare coloro che dal LORO punto di vista (…quello teologico…) sono COMUNQUE CONTRO il nostro stesso nemico (le elites mondialiste) e, per giunta, lo fanno “colpendo” il nemico anche quando si presenta sotto le MENTITE spoglie di “cattolici” (…bergogliani).

    Francesco F.
    Manduria (Ta)

    1. Ares dice:

      L’ articolo a mio avviso è utile perché (partendo peraltro da avvenimenti in corso) prova a gettare luce su un panorama complesso come quello che si affaccia sul mondo cattolico.
      Io l’ ho gradito come spunto di riflessione su tematiche cattoliche, possibilmente magari gradito da quella scarsa minoranza di cattolici che avverte i problemi di posizione estreme o imprecise su alcune tematiche (problematiche presumo avvertite anche dall’autore che presumo parimenti si sia sentito spinto a chiarezza).
      Concordo ovviamente che se è da intendersi come attacco a possibili alleati politici non è opportuno , ma credo si possa ricevere in altro modo.

  4. Aduso Chiari dice:

    Ogni pastore o ministro sedicente, ovviamente autonominato o cooptato, sa che ha bisogno di un certo tipo di gregge per costituirsi e durare come tale.
    Quindi il gregge deve avere “per natura” o per inopinata volizione divina alcune tare o mancanze ineliminabili e irrimediabili…
    Questo vale senz’altro anche per quelli che qui vengono chiamati cattolici reazionari…
    Ma vale anche (ed è valso finora) per ogni esperienza di avanguardia politica e sociale che, mutatis mutandis, ha posto i suoi “funzionari interpreti di sapienza” al servizio dell’atto di fede laico dell’emancipazione delle masse mancanti e sfruttate, mediante il quale spesso hanno mascherato il loro principale intento così poco derivato da una divina ispirazione: restare a galla e riconfermarsi nella loro finzione di ministri qualsiasi cosa accada o succeda nel mondo e al loro gregge di anime sofferenti o moltitudine frammentata…
    Ciò che unisce tutti quanti è una medesima visione della “schiatta” degli uomini, deboli, materialisti riottosi, ribelli più che pavidi e chissà come internamente corrotti, che non saprebbero sopportare su di sé il fardello della libertà di vivere una vita adulta fatta di scelte tanto difficili quanto consapevoli per sé, per gli altri e per il “creato” in cui si sono trovati a vivere…
    Ma sicuramente tutto questo verrà respinto come ragionamento astratto ed incomprensibile da parte di molti.

    1. Ares dice:

      Se i fedeli fossero mossi da fede rimarrebbero “gregge” comunque. E peraltro, cercando di citare gli insegnamenti della Montessori, il maestro migliore è quello che è come se non fosse presente. (Magari fossero tutti così bravi da non aver necessità di maestri!). Non vi sarebbe quindi particolarmente sul piano religioso l’esigenza di andare a cercare chissà quali tare, considerando anche che comunque anche i cattolici più osservanti o anche preti si accostano al sacramento della confessione.
      Un nucleo concettuale anche ampio su cui mantenere un gregge religioso quindi vi sarebbe, ma richiamerebbe solo coloro che si attengono al piano religioso in un mondo dominato da altro (consumismo, cybercapitalismo , … ).
      Ma è molto più facile e comodo andare dietro a slogan e connubi che ampliano la platea , da cui certi connubi (da cui pochi purtroppo si mantengono liberi), meccanica come giustamente si sottolinea diffusa in vari ambiti ( non solo religiosi, anzi).
      Il problema poi non è tanto come i ministri, i “funzionari”, vedono gli altri uomini ma come gli altri uomini (che altrimenti si ribellerebbero a certe visioni) accettano di vedersi, rinunciando essi alle loro libertà, alle loro consapevolezze, per immergersi nelle apparentemente confortevoli illusioni del consumismo e del mondo main stream.
      Domanda: quanti uomini si interessano all’informazione non main stream, ai partiti non main stream, … e quanti invece vanno dietro al main stream (rinunciando spesso a porsi domande o altro)?

  5. Giulio Francalanci dice:

    “Annuntio vobis gaudium magnum!”. Si parla di un tetto alle emissioni pro capite della diabolica anidride carbonica: https://www.leparisien.fr/environnement/jets-prives-transports-chauffage-alimentation-faut-il-mettre-en-place-une-carte-carbone-26-08-2022-V4HBBUZQUNDF7NISCXFCILEBTU.php
    Suvvia, non siate “gombloddisti”: è una proposta che non verrà mai attuata, come quando Bassetti auspicava un certificato digitale che attestasse la vaccinazione, la guarigione, la non contagiosità… E poi è giusto colpire le vecchie auto diesel, ma non gli aerei privati dei miliardari che girano il mondo per fare del bene, razza di ingrati!

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  8. Nello dice:

    Io trovo invece che un altro aspetti scandaloso del Forum Mondiale della Gioventù sia stato l’ossessivo e unilaterale richiamo del Papa all’Ucraina. In questo, come e più della sua concezione sacrale della Natura, allineata all’ecologismo sistemico, sta l’adesione di Bergoglio e della sua Chiesa ai Diktat dell’èlite mondialista. Questo è il Papa della NATO, oltre che il seguace di Greta Thurnberg.

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