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BUON VIAGGIO SU MARTE

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1 agosto. Apprendiamo che dopo una lacerante battaglia interna le due frazioni di Sinistra Critica (culminata nel pasticciato 3. Congresso del settembre 2012 che registrò il sostanziale pareggio tra le due mozioni contrapposte) hanno deciso di separarsi consensualmente. L’organizzazione di nome Sinistra Critica quindi non c’è più. Il gruppo, erede del ceppo storico eterodosso ma maggioritario del trotskysmo italiano, nacque nella primavera del 2007, dopo che la direzione di Rifondazione cacciò dal partito il senatore Franco Turigliatto. Per la cronaca: il Prc era al tempo parte integrante del governo Prodi 2.
Sono quindi nate due organizzazioni: Sinistra Anticapitalista, che raggruppa i militanti di più vecchia data come franco Turigliatto, e che sono oggi parte integrante di ROSS@, mentre l’altra farzione, anagraficamente più giovane, e Solidarietà Internazionalista.

Perché le due componenti hanno deciso di separarsi? Quali i dirimenti punti divisori? Non è facile per noi indicarli con precisione.

Provuiamo a sentire cosa dicono di questa scissione i protagonisti nella loro dichiarazione congiunta:

«Ma il collettivo militante che questa organizzazione ha rappresentato non si ritira dalle battaglie politiche e sociali: dalle sue “ceneri” nascono altre storie, anzi già operano iniziative e attività articolate e complesse. I suoi e le sue militanti daranno vita, infatti, a progetti diversi, uno che propone una organizzazione politica più che mai orientata a un forte radicamento di classe, l’altro intenzionato a intraprendere, in un’ottica di classe, la strada della promiscuità tra “politico” e “sociale” che cominceranno a vivere pubblicamente nelle prossime settimane e nel mese di settembre».

Ci avete capito qualcosa? Ne dubitiamo.

Proviamo a comprendere di più. Il 30 luglio i “vecchi”, quelli che hanno dato vita a Sinistra Anticapitalista, così si esprimono:

«La divergenza fondamentale, che ha poi portato all’impossibilità della convivenza dei due progetti, ha riguardato la possibilità e l’auspicabilità di costruire una organizzazione politica rivoluzionaria, radicata nella classe lavoratrice e con la maggiore proiezione pubblica possibile della propria proposta politica complessiva, tesa alla ricomposizione delle forze anticapitaliste del movimento operaio. Di qui il nostro impegno nell’esperienza in costruzione di Ross@».

L’enigma è avvolto nelle nebbie. Ci azzardiamo a tradurre per i malcapitati che leggessero questo articolo, questo indigesto politichese. Non ci sono divergenze di tipo teorico o di principio, ma di posizionamento politico e sociale.  I “vecchi”, dopo avere disperatamente tentato, in vista delle elezioni di febbraio 2013 di star dentro al processo di ALBA (Cambiare si può), una volta fallito il sodalizio, si sono buttati a pesce nella iniziativa di ROSS@ (dei cui limiti abbiamo parlato qui). Fedeli custodi del dogma per cui la classe degli operai e solo essa ha in sé  la capacità di traghettare la società dal capitalismo al socialismo, i “vecchi” vedono in ROSS@ l’ultima spiaggia per tenere accesa la loro fiaccola. I “giovani” ritengono invece prioritario intercettare e sposare i moderni fenomeni della società civile occidentale: i movimenti dei diritti civili, da quelli delle minoranze (lesbiche e gay) a quelli  per i beni comuni, preferendo pratiche stile “centri sociali” a quelle in stile partitista.

Non aspettatevi quindi di trovare, nei documenti delle due frazioni, differenze sul tema se uscire dall’Unione europea o dall’euro. Dio ce ne scampi! Tutte e due le componenti, per Bacco! sono “internazionaliste”, ovvero bollano come “nazionalismo reazionario” ogni discorso sulla necessità di riconquistare la sovranità nazionale, per quanto declinato, come facciamo noi, in chiave democratica e socialista.

Che dire dunque? Buon viaggio su Marte.

9 pensieri su “BUON VIAGGIO SU MARTE”

  1. Anonimo dice:

    Tanto, quanto avevano? Lo 0.00003%? Non capisco perchè dargli spazio

  2. Anonimo dice:

    Perchè dargli spazio? forse per darsi un po di visibilità!

  3. Redazione SollevAzione dice:

    Contrariamente ad altri ( tra cui proprio quelli di Sinistra Critica) non abbiamo mai avuto verso nessuno un atteggiamento di spocchia o di supponenza. E' doveroso seguire quanto accade nella sinistra radicale, perché li ci sono migliaia di bravissime persone che ci auguriamo capiranno prima che sia troppo tardi.

  4. Anonimo dice:

    Ah, ma su questo siamo daccordo al mille per mille. Io stesso ho conosciuto tanti giovani (non di sinistra critica, ma di gruppi e movimenti di estrema sinistra) che hanno un modo di dialogare, analizzare ed esporre i fatti che sembrano maturi professori universitari. Un buon segno, significa che il movimento socialista non è morto. Basta valorizzare questi giovani.

  5. roberto grienti dice:

    questo continuo dividersi è un dramma per la sinistra di classe; ed il pontificare su gli altri è deprimente; anche voi purtroppo non vi distinguete dai censori; il pcl taccia di stalinismo coloro che non si allineano al loro pensiero; voi tacciate di fascismo coloro che sulle sollevazioni popolari arabe, per me sacrosante, insinuano dubbi o certezze di ingerenze imperialiste; e dire che proponevate il fronte popolare, però a quanto pare vorreste imporre la vostra visione politica; personalmente ritengo che ross@ sia un tentativo per cercare di unire la frantumazione di classe, unità di cui c'è tanto bisogno; ross@ avrà sicuramente dei limiti, come del resto li avete voi; però ritengo importante che sia nato un movimento che si prefigge l'unità e non la saccenteria sul come fare la rivoluzione.

  6. Redazione SollevAzione dice:

    @ Roberto Grienti:se un gruppo si scinde non è certo colpa di chi ne da notizia.E se la sinistra marcisce la colpa è sola sua.PsChi taccerebbe di fascismo chi sostiene le sollevazioni popolari arabe?Quel "voi" a chi è riferito?A questa readazione?Non scherziamo per favore.

  7. roberto grienti dice:

    @redazione: forse avete letto frettolosamente il mio striminzito post; ho scritto che voi tacciate di fascismo coloro che insinuano dubbi o certezze sulle ingerenze imperialiste nelle sollevazioni dei popoli arabi, e non coloro che giustamente sostengono i popoli arabi in lotta per la loro liberazione; accusate di fascismo coloro che sugli avvenimenti del mondo arabo hanno una visione diversa dalla vostra; e poi il sarcasmo su sinistra critica è molto puerile; a me preme l'unità della sinistra di classe, e preferisco stare sul pianeta terra; ross@ con tutti i suoi limiti lavora per l'unità della sinistra di classe; non riesco più a seguirvi perchè siete saliti su una astronave che va diritto su un'altra galassia alla ricerca di una entità rivoluzionaria che sul pianeta geo non intravvedete.

  8. Redazione SollevAzione dice:

    E' da quando esiste la "sinistra di classe" che c'è qualcuno nella "sinistra di classe" che cerca di "unire la sinistra di classe". In bocca al lupo!Ps« ho scritto che voi tacciate di fascismo coloro che insinuano dubbi o certezze sulle ingerenze imperialiste nelle sollevazioni dei popoli arabi, e non coloro che giustamente sostengono i popoli arabi in lotta per la loro liberazione; accusate di fascismo coloro che sugli avvenimenti del mondo arabo hanno una visione diversa dalla vostra»Ci perdonerai ma non riusciamo a dipanare questa matassa linquiistica.Comunque dal fatto che apprezzi Sinistra Critica dobbiamo supporre che sostieni al 100×100 la posizione dei medesimi sulle rivolte arabe, che chiamano fascista il regime di Assad, come quello iraniano…..

  9. eugenia dice:

    Il primo commento non ha senso perchè i numeri non contano nella valutazione di una organizzazione, è la qualità della militanza che fa la differenza.Ero di Sinistra Critica, ora sono di Ross@, ciò non toglie che sia critica sulle valutazioni correnti a proposito delle primavere arabe perchè penso che i miei compagni non riescano a metterle a fuoco non conoscendo l'islam e non avendo voglia di conoscerlo; questo cratere di ignoranza pone enormi problemi di interpretazione…Ross@ intende essere proprio questo: uno stare insieme per un progetto comune e concedersi pure di non avere le stesse sensibilità su tutto, altrimenti il risultato finale sarà l'isolamento dei compagni migliori, quelli che non spaccano il capello in quattro ma nelle lotte non mancano mai.

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