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SCOMPARSA LA DICOTOMIA DESTRA-SINISTRA? di Sandokan

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[ venerdì 27 settembre 2019 ]

«Mi è arrivato un messaggio dal presidente della Regione Piemonte, è ufficiale: la primavera prossima avremo un referendum sul maggioritario, finalmente potranno votare 60 milioni di italiani, chi prende un voto in più vince e governa, chi perde non rompe le palle».

Così Matteo Salvini, ieri, ha chiosato la notizia che anche il Consiglio regionale del Piemonte si è aggiunto alla richiesta delle altre quattro regioni governate dal centro-destra per chiedere il referendum abrogativo della quota proporzionale prevista nella legge elettorale nazionale.

“Il capitano”, quello che ad agosto fece cadere il governo giallo-verde dicendo che voleva i “pieni poteri”, ha avuto subito il sostegno di Giorgia Meloni, che ha rincarato la dose: “D’accordo con una legge elettorale maggioritaria ma anche elezione diretta del Presidente della Repubblica”. La Meloni ha subito ricevuto il plauso di Forza Italia…
Dal fatto che le sinistre hanno tradito le istanze ideali e sociali loro tradizionalmente proprie facendo loro idee e principi tipici delle destre, alcuni amici hanno tratto la bizzarra conclusione che sia scomparsa la dicotomia destra-sinistra. La scomparsa di un polo non significa che sia sparito anche l’altro. 

La destra, infatti, c’è e come! E la si riconosce, appunto da un marchio di fabbrica: l’idiosincrasia per il criterio democratico della proporzionalità del sistema elettorale e per il Parlamento come espressione della sovranità popolare. 
C’è un precedente che parla chiaro: il Partito Nazionale Fascista non sarebbe salito al potere nel 1924 senza l’aiuto della famigerata e maggioritaria “Legge Acerbo“. E’ la storia che parla: sia in Italia negli anni ’20 che in Germania nei ’30 le destre estreme conquistarono tutto il potere solo dopo che, con l’aiuto delle destre liberali (leggi il grande capitalismo) distrussero le democrazie parlamentari.

Si è ripetuto tante volte in questi anni che tra liberismo e democrazia c’è un’opposizione insanabile, ma incompatibilità c’è pure tra democrazia e populismo di destra che per genetica costituzione aspira all’uomo solo al comando. 

Di nuovo il sistema elettorale maggioritario dunque, quello grazie al quale una minoranza politica, anche esigua, può installarsi al governo. Di nuovo ci va di mezzo la Costituzione, quello che resta dalla sua anima democratica. 

Salvini dice che ove non fosse sufficiente la decisione dei cinque consigli regionali, verranno raccolte “milioni di firme” per svolgere un referendum.

Come votammo NO il 4 dicembre 2016 battendo Renzi voteremo NO anche in questo caso.


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2 pensieri su “SCOMPARSA LA DICOTOMIA DESTRA-SINISTRA? di Sandokan”

  1. Anonimo dice:

    Magari ci sarebbe da chiedersi che cosa significhi l'espressione "avere pieni poteri" in un contesto di subordinazione assoluta ai mercati finanziari e alle varie istituzioni sovranazionali. Ora, si potrebbe senz'altro dire che concedere pieni poteri residuali a una parte sia peggio che concedergliene solo alcuni. Sì, sì, per carità. Ma rimane il fatto che il centro decisionale è laggiù e noi, quaggiù, si continua a battibeccare sul (quasi) nulla.

  2. Anonimo dice:

    Riflessione semplice: il proporzionale grantisce la piena rappresentatività, mentre il maggioritario nasce per dare una governabilità che il proporzionale non garantisce, non per colpa sua, ma a causa forse dell'indole italicaDoppio turno alla francesce, cosi la maggiornza che governa è tale, e si supera il problema del premio di maggioranza che potrebbe premiare troppo una minoranza

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