IL CONTANTE, L’EVASIONE FISCALE E IL GOVERNO DI IMPOSTORI di Piemme
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[ sabato 19 ottobre 2019 ]
Mettiamo in chiaro alcune “cosette”, e facciamolo subito.
LA PRIMA. Quella di snidare gli evasori è stato, sin dagli anni ’80, il cavallo di battaglia dei neoliberisti: l’obbiettivo vero era quello di far digerire il principio del pareggio di bilancio e quindi di istituire uno Stato di polizia tributaria. La favoletta (falsa) è nota: “Lo stato è come una famiglia, non può spendere più di quel che guadagna”. La caccia all’evasore era quindi giustificata per finanziare la spesa pubblica. Per cui l’altra fandonia: o si sradica l’evasione oppure lo Stato è costretto tagliare la spesa sociale per scuola, sanità, trasporti, ecc.
LA SECONDA. Quello italiano è un popolo di furbetti, di evasori fiscali seriali e congeniti.
Falso! L’evasione fiscale in Italia, lo dicono le statistiche di lorsignori, è nella media europea e occidentale. In Germania, il paese leader della Ue e sempre presentato come quello “virtuosi” e da emulare, l’evasione fiscale, rispetto al Pil, è più alta che in Italia.
LA TERZA. La litania che sentiamo da ormai troppo tempo, e che questo governo ripete per giustificare l’obbiettivo di abolire il contante, è che i campioni dell’evasione si anniderebbero tra i piccoli: esercenti, artigiani, professionisti, ecc. Falso anche queso!
Secondo una recente indagine della autorevole Cgia di Mestre (condotta sui dati dell’Agenzia delle entrate), in Italia, “L’evasione fiscale delle grandi aziende è 16 volte maggiore di quella delle piccole”. Per la precisione:
«Le modalità di evasione delle holding non è ascrivibile alla mancata emissione di scontrini o ricevute, bensì al ricorso alle frodi doganali, alle frodi carosello, alle operazioni estero su estero e alle compensazioni indebite. La potenziale dimensione dell’infedeltà fiscale delle grandi aziende è enormemente superiore a quelle delle piccole».
LA QUARTA. Si nasconde che l’Italia è il Paese con una pressione fiscale tra le più alte e ingiuste dell’Occidente, la qual cosa è causa principale dell‘evasione di necessità, evasione che quindi si configura come legittima difesa per milioni di cittadini. La realtà è infatti che noi italiani LAVORIAMO 161 GIORNI ALL’ANNO PER PAGARE LE TASSE e 20 GIORNI DI LAVORO SE NE VANNO PER PAGARE GLI INTERESSI SUL DEBITO.
Ho avuto modo di leggere questo articolo solo oggi. Comunque lo sottoscrivo IN PIENO, parola per parola.Francesco F.Manduria (Ta)