SINISTRATI, DISABILI E ARRUOLATI di Sandokan
Non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere.
I sinistrati di sinistra hanno la vista buona ma si rifiutano di vedere che la guerra in corso è in verità una guerra tra la Russia e il blocco atlantista USA-NATO-UE;
si rifiutano di ammettere che sin dalla scomparsa dell’URSS questo blocco sta accerchiando e quindi aggredendo, in modo graduale ma inesorabile, la Russia;
si rifiutano di ammettere che l’Ucraina è la micidiale punta di lancia di questa offensiva che ha per scopo strategico non solo far fuori Putin (vedi quanto detto da Biden!) ma soggiogare e colonizzare la Russia;
si rifiutano di ammettere che il regime ucraino non è una “povera vittima” ma complice consapevole della cospirazione imperialista.
Così accade che questi sinistrati alimentano la vergognosa menzogna con cui il blocco USA-NATO-UE spaccia la sua crociata anti-russa: anche questa volta in nome della democrazia e della libertà.[1]
Così accade che dopo essere passati dal pacifismo al pacefintismo, ora si sono addirittura messi elmetto e scarponi da soldato, si sono arruolati come mercenari politici dell’élite imperialista occidentale.
Spicca tra questi lestofanti Luca Casarini. Qualcuno ci dirà che egli non è nuovo a queste porcate. In effetti, ai tempi dell’aggressione NATO alla Jugoslavia, sosteneva la marmaglia di Otpor finanziata da Soros. Allora la porcata venne compiuta in nome “Né con Clinton né con Milosevic”. Ora è caduta la foglia di fico. Lo slogan essendo “Mai con Putin ma con Biden!”. E’ dunque passato non solo simbolicamente, nel campo nemico.
Chissà se adesso, dopo essersi occupato dello smistamento degli immigrati nel Mediterraneo, i suoi committenti lo sposteranno a nord est, a lavoare direttamente per il governo e la NATO…
NOTE
[1] Questi farabutti del governo sono gli stessi che ci hanno messo agli arresti domiciliari, che ci hanno chiuso in gabbia dicendoci che la salute valeva più dei diritti di libertà… e ora inneggiano alla guerra contro la Russia sostenendo che la libertà vale più della salute e della vita.
Si dice che all’indomani dell’assassinio di Matteotti, il duce in crisi andasse cercando appoggio da D’Annunzio. Si recò quindi in pellegrinaggio al Vittoriale. Dopo una lunga anticamera il poeta lo fece passare. Mussolini si era preparato un saluto adulatorio: “Salve, o fante alato!” proclamó, riferendosi al passato di D’Annunzio nell’aviazione militare. A Mussolini, che era stato bersagliere, il poeta rispose a bruciapelo: “Salve, o lesto fante!”
Ecco, aspettiamo con trepidazione l’arruolamento di Casarin nel corpo bersaglieri.
Mi spieghi che cazzo c’entrano i disabili che citi solo nel titolo? E non lo dico per politicamente corretto, sono stato molto critico con tanti disabili che hanno anche manifestato per farsi iniettare il siero velenoso, ma in questo caso tantissimi sono contro la narrativa mainstream della guerra e del miserabile ballerino pederasta.
Non voglio fare l’avvocato difensore di Sandokan ma mi pare ASSAI EVIDENTE che il “disabili” del titolo non è riferito ai “diversamente abili” bensì è un riferimento ironico alla formula “ABILE E ARRUOLATO” che un tempo si usava per coloro che entravano nell’esercito di leva dopo la visita medica a 18 anni.
Non c’è quindi alcuna mancanza di rispetto verso i “diversamente abili” nel titolo dell’articolo.
Francesco F.
Manduria (Ta)
Effettivamente la parabola dei sinistrati di sinistra è curiosa: al riguardo consiglio di dare uno sguardo al blog Utopia Rossa, di Massari & c. Sono quattro gatti, per carità, e quindi se le suonano e se le cantano, ma la cosa curiosa sta nel fatto che riguardo alle questioni centrali del nostro tempo: psico-pandemia, guerra, green pass la loro posizione sia sovrapponibile a quella del governo.
Una poesia di Pushkin adatta a Zelensky
Questa gentaglia è la stessa che crede alla commedia dell’attore divenuto presidente ed ora eroe della libertà.
Sono talmente accecati dall’odio antirusso che non si accorgono dell’inganno.
Sul buffone di corte al servizio dell’imperialismo USA mi è venuta in mente una poesia di Pushkin, scritta contro l’imperatore Alessandro I. ma che individua benissimo anche oggi la doppiezza di questo attore prestato alla politica, che parla di libertà ma fa bombardare i concittadini del Donbass dalle truppe neonaziste, vieta i partiti di opposizione e censura tutti i canali di informazione che si oppongono alla cessione della sovranità dell’ Ucraina alla NATO.
Al busto del conquistatore
Invano cerchi qui un errore:
La mano dell’ artista
Nel marmo ha scolpito su queste labbra un sorriso,
E rabbia sulla fredda e lucida fronte.
Non c’è da stupirsi che questo volto esprima doppiezza.
Tale era questo sovrano:
Abituato agli opposti:
Nel volto e nella vita un arlecchino.
K бюсту завоевателя
Напрасно видишь тут ошибку:
Рука искусства навела
На мрамор этих уст улыбку,
А гнев на хладный лоск чела.
Недаром лик сей двуязычен.
Таков и был сей властелин:
К противочувствиям привычен,
В лице и в жизни арлекин.
1830 Пушкин
Questo triste approdo è l’esito coerente di un percorso involutivo sia politico che intellettuale.