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L’ETERNO RITORNO DELLE ANTICHE CASTE di Glauco BENIGNI

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Brahmani, Guerrieri e Commercianti: sono le 3 Caste menzionate nelle antiche civiltà Egizia e Indiana e, in parte citate, anche nella civiltà Mesopotamica. Nel corso della Storia hanno sempre gestito il Potere fino alle grandi Rivoluzioni: Americana, Francese e Russa, utilizzando tra loro e i loro appartenenti le caratteristiche di complementarietà e di interdipendenza.

I loro Membri effettivi non sono mai stati numericamente rilevanti, anzi sono sempre stati una minima porzione, ma sono stati in grado — agendo quali élite riconosciute — di indirizzare le sorti degli altri umani.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, con la fondazione delle Nazioni Unite e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, le Caste sembravano totalmente estinte, soprattutto nelle Nazioni dove vigevano le Democrazie (che si autodefiniscono) Liberali; ma oggi invece, proprio in Occidente assistiamo a una situazione tendenzialmente autoritaria in cui le Caste sono ricomparse, con nuove denominazioni e forme diverse, ma uguali nella sostanza e nel perseguimento dei loro scopi egemonici.

Per un’analisi della realtà contemporanea può quindi essere utile adottare una interpretazione che tenga conto del loro ruolo e della loro efficacia. Un ruolo inteso recentemente, per i loro Membri, non più quale derivante da nascita e immutevoli condizioni di appartenenza, ma dalla libera adesione tanto a Moderni Modelli Sociali quanto ad Antichi Spiriti Guida. Insomma anche se non si nasce in famiglie di Brahmani o Guerrieri o Commercianti, oggi si può decidere, per scelta, di cercare di aderire ad una di quelle caste. Non è sempre certo che ci si riesca, ma una volta conquistata la posizione il nuovo membro si comporta di conseguenza.

Ogni Casta è chiamata a gestire, quasi per un “Occulto Mandato Cosmico” i diversi aspetti e le contraddizioni di Bipoli altamente strategici per la Specie Umana. Vediamo.

I Brahmani – bipolo “Materia/Spirito”  

I loro strumenti privilegiati sono le Verità e le VISIONI … in origine erano i Sacerdoti che si occupavano di tramandare e gestire Verità Rivelate e Leggi immutabili, cioè coloro che stabilivano un rapporto tra la Terra e  il Cielo, tra la materia e (il cosiddetto) Spirito, tra gli Umani e i loro eventuali Padri Creatori e così facendo conferivano una forma definita e un “senso” all’invisibile, all’astratto e all’opinabile.

Nella Casta dei Brahmani confluiscono nel corso del tempo altri individui che hanno caratteristiche simili. Tra questi: i Filosofi credenti o meno; gli Scienziati che si dedicano alle Verità dimostrate e che diventeranno poi i Ricercatori e gli Analisti strategici e inoltre i Gran Maestri della Massoneria e alcuni Politici  che formulano (se onesti) leggi  e visioni di vita sociale quali i Parlamentari, gli Statisti, i Giuristi e i Costituzionalisti.

In sostanza i Brahmani sono coloro i quali erano e sono chiamati a fornire le linee guida per meglio affrontare il futuro alla luce delle esperienze compiute nel passato e nel presente. Il loro colore è (idealmente) il BIANCO.

I Guerrieri – bipolo “attacco/difesa”

I loro strumenti privilegiati sono le ARMI e la FORZA in generale … In origine erano i Nobili appartenenti a famiglie divenute egemoni, armati e pronti a morire e a uccidere, chiamati a difendere il territorio di appartenenza da invasioni ostili e da rivolte interne o organizzati per acquisire nuovi territori  grazie alla gestione militare delle caste inferiori e degli schiavi. Nel corso della Storia gli eserciti hanno assunto diverse forme, in relazione alle condizioni di ingaggio, riconducibili fondamentalmente a tre: il volontariato civile, la leva obbligatoria o il rapporto mercenario.  Si conoscono molte forme di Guerrieri che vanno dagli appartenenti a eserciti regolari, ai Combattenti per la libertà, ai terroristi, alle guardie del corpo, agli agenti di polizia e ai servizi segreti per finire con gli addetti alla Guerra digitale e batteriologica. Il loro colore è (idealmente) il ROSSO.

I Commercianti – bipolo “vendere/comprare”

Il loro strumento privilegiato è il DENARO … In origine erano coloro i quali , oltre a barattare, compravano e vendevano merci, legname, frutti degli alberi e della terra, manufatti, animali ma anche schiavi, e “scambiavano”  oggetti/metalli più o meno preziosi. La loro attività ha a che fare con il Valore di Scambio e con il debito/credito ed è indissolubilmente legata al gioco bivalente del “fare prezzo” e della compravendita, da cui si traggono profitti che li mettono in condizione di accumulare e conseguentemente di poter prestare denaro e/o comprare attività altrui: idee, prestazioni lavorative, beni mobili e immobili.

In pratica sono quindi in grado di “vendere e comprare” le visioni, i progetti, le armi, le azioni, gli strumenti operativi degli appartenenti alle altre Caste e gli oggetti e i servizi utili alle loro vite. Ai Mercanti originari, nel corso della storia, si sono aggiunti i Banchieri, gli addetti alla Finanza e alle Borse, gli Assicuratori, i gestori di brevetti e copyright. Il loro Potere risiede nel fornire Risorse economiche per ”finanziare” le attività delle altre Caste. Il loro colore è il GIALLO BRONZO.

In estrema sintesi si può dire che le 3 Caste si occupano di: “interpretare il presente e predire il futuro”, “gestire le dispute con la forza/ violenza” e “fare il prezzo di ogni cosa”. Questa triade di attività viene svolta grazie a Idee guida e Spiriti di gruppo che si incarnano da secoli sempre nelle stesse forme, con variabili, che a ben guardare, non sembrano sostanziali.

Badate bene!  Nei secoli le élite hanno esercitato il Potere fondamentalmente sempre e dovunque stabilendo una gerarchia, creando e attribuendo ruoli in questa gerarchia a loro favorevoli e tali che alcune posizioni intermedie — fedelissime alle élite in quanto fortemente privilegiate — agissero quali cuscinetto e alla bisogna quali cani da guardia, servitori, controllori, delatori, esattori, aguzzini. Le loro Gesta, per ottenere/mantenere il consenso e minimizzare il dissenso, hanno avuto e hanno tuttora bisogno di essere descritte e narrate affinché le Caste Subalterne, ovvero la immensa base di umani abusati, le accettino più o meno consapevolmente. Il ruolo di descrivere e narrare, del “costruire immagine seducente tendenzialmente emulativa ma comunque non raggiungibile”, è affidato ad una quarta casta con competenze molto specifiche: gli Scribi.

Gli Scribi – bipolo “Vero – Falso”

Il loro strumento privilegiato sono i Linguaggi (parole, immagini, note musicali, in parte anche numeri,  etc…) … In culture ed epoche diverse  si occupavano di scrivere, tenere la contabilità e altre attività legate al trasferimento di conoscenza. Gli esempi storici più famosi sono quelli degli scribi mesopotamici, egiziani, ebraici e indiani.

Essi appartenevano ad una casta potente, ammirata e ben retribuita ed erano il tramite tra due mondi differenti: quello dell’analfabetismo e quello della cultura.  Mentre però, per le civiltà Mediterranee, gli Scribi sono in una posizione gerarchica superiore a quella dei Commercianti, per gli Indiani gli Scribi sono in quarta posizione. Nel corso del tempo le attività degli Scribi vennero connotate al variare delle tecnologie dei linguaggi: dal geroglifico al bassorilievo, dalla scrittura  dei monaci alla pittura, dalla stampa a caratteri mobili alle attuali manifestazioni a mezzo radio, tv, cinema fino alla gestione del mondo digitale.

In questa trattazione dell’argomento ci piace considerare Scribi tutti coloro che, di volta in volta: al servizio di Brahmani, Guerrieri o Mercanti, e da costoro pagati, hanno narrato le loro gesta, hanno tramandato i loro volti e le loro sontuose abitazioni, hanno descritto i loro fasti o le nefandezze (soprattutto) dei loro avversari in ogni forma di linguaggio conosciuto. Sono pertanto oggi considerabili Scribi non solo i giornalisti o gli scrittori di libri ma anche i pittori, i cantanti, gli attori, i registi, i musicisti, gli scultori, i pubblicitari, gli uffici stampa, etc…

Semplificando si può dire che chiunque si occupa di comunicazione è uno Scriba.
Le Caste Dominanti non sono tra loro tragicamente e separate. E’ ovvio che tra l’una e l’altra esistono “cerniere” rappresentate da ruoli  intermedi che favoriscono la continuità e l’interscambio. Ad esempio i Poeti e i Liberi Pensatori, pur essendo all’origine Scribi, possono sconfinare con i Brahmani; così come alcuni Mercanti finanziatori di costruttori d’Armi sconfinano con i Guerrieri e così via.

Da notare che ogni Casta agisce grazie ad uno Spirito Guida mosso da pulsioni bivalenti. I Brahmani oscillano tra Spirito e Materia, idealismo e pragmatismo, immanenza e trascendenza; i Guerrieri sono in grado di assumere posizioni di attacco e/o difesa contemporaneamente; talvolta sono Falchi altre volte Colombe.  I Mercanti creano debito/credito e sono connotati dalla compravendita, ovvero due polarità  che  si manifestano unitariamente. Gli Scribi infine, la recente stagione lo ha ampiamente dimostrato, soffrono a causa del bipolo vero/falso che trasforma spesso la narrazione in fiction o accredita la fiction quale “verità”.

Ora, a ben guardare le cronache contemporanee, tenendo bene a mente che esse sono il frutto del lavoro di Scribi pagati e finanziati e quasi mai indipendenti, si può e si deve notare che gli orientamenti generali della geopolitica e della geoeconomia derivano dalla costante e inarrestabile interazione e contaminazione delle attività svolte dalle Caste dominanti.

In passato abbiamo assistito a stagioni della storia durante le quali, in un certo territorio, si realizzava una dominante di potere caratterizzata dall’attività di una Casta la quale, in quella fase, riusciva a subordinare le altre due. Ci sono periodi a dominante Brahmanica come per esempio la gran parte della storia della Santa Sede Romana o dell’ISLAM; periodi a dominante Guerriera, per esempio l’Impero Romano o la Guerra dei Cento Anni (1337-1453) o le due guerre mondiali; e periodi a dominante Mercantile, per esempio l’espansione dei Fenici o la nascita della Borghesia o l’attuale era Rothchild/Rockfeller dominata dalla produzione di valore sia dalle borse che dalle Banche centrali.

In passato abbiamo studiato teorie della conoscenza dettate dai Brahmani quali Verità rivelate e in seguito dai filosofi “non credenti” e dai sociologi, quali Verità dimostrate grazie alla scienza, per esempio il Darwinismo che oggi impera in Occidente. Oppure abbiamo dibattuto ideologie “compatte” e “concluse”, quali il materialismo storico, l’idealismo, il liberismo, il fascismo. Oggi dobbiamo confrontarci con un progresso continuo che deriva dall’interazione di Spiriti Guida non sopprimibili ed inoltre oscillante a causa della bipolarità nella quale si muovono gli Spiriti Guida stessi.

Ne deriva una scena molto complessa (che Qualcuno infatti definisce “complessità”)  … Una scena in cui: si capisce con una certa evidenza che non funzionano più i parametri di riferimento e le leadership del passato, ma con la stessa evidenza non si individuano le linee guida del futuro, né tantomeno i leader. I Brahmani appaiono molto incerti e confusi, mentre i Mercanti sono favoriti dal fatto che “fare il prezzo” è una delle poche attività  misurabili immediatamente e che genera effetti visibili nel mondo reale . Ciò purtroppo li mette in condizione di esercitare continue pressioni — ai limiti del ricatto — sulle Popolazioni e sui  Governi.

La questione centrale, in un mondo ormai privo di veri confini sia geografici che culturali — un fenomeno che si definisce “globalizzazione” — dovrebbe essere ovviamente il confronto tra le diverse visioni dei Brahmani, le quali dovrebbero fornire la bussola e l’orientamento verso il futuro collettivo. Tale confronto però , come dicevamo, appare incerto e confuso nelle sedi preposte, quali ad esempio l’ONU e/o il G 20, perché il sostegno alle elezioni e all’esistenza stessa dei Brahmani è ormai gestito dai Mercanti. E i Mercanti tendono a stabilire relazioni tra liberismo e statalismo o tra le diverse visioni religios, solo ed esclusivamente in modo che tali relazioni generino profitti a loro vantaggio.

L’ingerenza del Dio Denaro che si manifesta nella vita di ogni giorno grazie alla triade finanza-economia-valute, genera molta confusione e impotenza tra i Brahmani e ciò conduce a un altro problema: sollecita i Guerrieri delle rispettive parti a scendere in campo per minacciarsi e perfino “menar le mani”.

In fondo, ma non meno importante, si intravede una questione che riguarda gli Scribi e che non è ancora stata molto dibattuta. La Rivoluzione Digitale che è in corso sostituisce costantemente alla Storia e alla sua lenta costruzione d’insieme, una Cronaca incessante e tumultuosa, talmente veloce da confondere se non impedire una narrazione che fornisca la “visione” e la misurazione dei rapporti di Forza. E’ pur vero che ciò è in armonia con il concetto di “progress”, ma pone una domanda epocale : a quale Velocità di cambiamento si può sottoporre la Specie Umana, senza condurla nel Caos derivante dalla continua oscillazione e confronti di Verità accelerate?  “The answer is blowing in the wind” risponde Bob Dylan già dai primi anni 60 e infatti così si è guadagnato il Nobel per la Letteratura. I suoi “colleghi” Nobel per l’Economia però ancora non riescono  a tradurre la visione.

3 pensieri su “L’ETERNO RITORNO DELLE ANTICHE CASTE di Glauco BENIGNI”

  1. Franco Trane dice:

    Il Potere, nato con l’inciucio tra laici e religiosi, viene gestito con un gioco di specchi. Con il formalismo roboante di Libertà e Uguaglianza, e con il sostanzialismo predatorio della Proprietà e lenitivo della Carità.

  2. Fiorenzo Fraioli dice:

    Ottimo articolo.

  3. Pingback: L’eterno ritorno delle antiche caste - Come Don Chisciotte
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