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ELEZIONI: MA DI QUALE VITTORIA PARLANO LE DESTRE?

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[ 31 marzo 2010 ]

SE ATENE PIANGE SPARTA NON RIDE
di Moreno Pasquinelli
Quello che più stupisce è il piagnisteo che serpeggia anche in settori della sinistra “radicale”. Tale e tanta è la distanza tra questi e la realtà, che non riescono nemmeno ad interpretarla. Ha dello stupefacente come essi abbocchino all’inganno spalmato come nutella urbi ed orbi dai berluscones (per cui essi avrebbero vinto). Si flagellano perché giovani e lavoratori invece di votarli hanno disertato le urne. Non è solo la prova che sono allucinati, è la prova di un difetto che sta nel manico, l’essersi assuefatti ad una sinistra che aveva fatto delle elezioni e dell’elezionismo l’alfa e l’omega, e del consenso elettorale la sola ragion d’essere. Il più sconcertate cretinismo(post)parlamentare.

Si sapeva già che i berluscones sono bravissimi a trasformare una mezza sconfitta in una vittoria. Questa volta siamo tuttavia al teatro dell’assurdo. Il tritacarne mediatico del Cavaliere ha una potenza di fuoco formidabile, ma i grandi numeri dei voti assoluti parlano chiaro: la casta politica è stata punita tutta quanta, senza eccezioni. Ecco i numeri che i Ladri di Pisa furbescamente nascondono. Rispetto alle europee di solo un anno fa: PDL -27%, Lega Nord -4%, (60 mila voti in meno anche nel Piemonte), PD -16%,  UDC e IDV -25% circa, Federazione della Sinistra -30% dei voti.
Come si vede l’astensione ha punito tutti, indistintamente. Un’astensione che come alcuni primi campioni territoriali d’indagine mostrano riguarda anzitutto due fasce sociali: gli operai del settore privato e il precariato giovanile. Due quindi le cause che incontrandosi spiegano la massiccia astensione: il disprezzo tutto politico verso la Casta e il profondo scontento per le gli effetti della crisi economica.
Che davanti ad un’astensione sociale di questa portata, che riporta quasi in auge il sistema elettorale per censo per cui vota solo chi se la passa meglio (€), Bossi e Berlusconi gridino alla vittoria, indica solo che sono due cialtroni, due demagoghi, e tradisce la fifa matta che avevano per il responso delle urne. Non solo non c’è stata l’avanzata delle destre, c’è stata a malapena la “tenuta”. Berlusconi tira un sospiro di sollievo pensando a com’è andata a Sarkozy. Si sbaglia: la differenza con la Francia è che se oltr’Alpe socialisti e verdi non sono stati falcidiati dall’astensione quanto l’UMP, qui abbiamo avuto un altro smottamento del PD e della sinistra.

Per cui capiamo lo psicodramma che soffrono la sinistra sistemica e quella base che tappandosi il naso l’ha votata ancora una volta: in effetti non si tratta solo di “disaffezione” o “disincanto”: siamo in presenza di un disprezzo vero e proprio, di un distacco irreversibile.
Quello che più stupisce è il piagnisteo che serpeggia anche in settori della sinistra “radicale”. Tale e tanta è la distanza tra questi e la realtà, che non riescono nemmeno ad interpretarla. Ha dello stupefacente come essi abbocchino all’inganno spalmato come nutella urbi ed orbi dai berluscones (per cui essi avrebbero vinto). Si flagellano perché giovani e lavoratori invece di votarli hanno disertato le urne. Non è solo la prova che sono allucinati, è la prova di un difetto che sta nel manico, l’essersi assuefatti ad una sinistra che aveva fatto delle elezioni e dell’elezionismo l’alfa e l’omega, e del consenso elettorale la sola ragion d’essere. Il più sconcertate cretinismo(post)parlamentare. 
Non si avvedono, non vogliono riconoscere, che per la gente umile la DISOBBEDIENZA era la sola maniera per non farsi prendere ancora una volta per il culo. I piagnoni di sinistra sono dunque ben più rimbambiti dei cittadini “spoliticizzati” che essi con spocchia tutta ingraiana presumevano di voler rappresentare. Per cui, con la scusa che avrebbe vinto Berlusconi, se la prendono con le masse infingarde che li avrebbero “traditi”. Dimenticando che se qui ci sono dei “traditori” sono proprio i partiti di sinistra tutti che hanno abbandonato la difesa della povera gente per stampellare governi confindustriali, imperialisti e globalisti come quelli di Amato, Ciampi, Dini, Prodi e d’Alema. Il popolo ha una memoria d’elefante, e se essi speravano che esso avesse dimenticato i colossali guasti compiuti sul piano sociale, culturale e politico, ciò dimostra solo fino a che punto li ha infettati il mefistofelico virus dalemiano per cui il ceto politico è tutto e la società civile nulla.

La società civile, nel doppio senso di orizzontale e di intelligente, si è presa invece la sua rivincita e senza gridare (poiché anche questo diritto gli è stato tolto), mestamente e in silenzio, si è presa una bella rivincita dicendo:”tolgietevi di mezzo!”
Marx avrebbe detto: “Ben scavato vecchia talpa!”.


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