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PER CHI VOTIAMO? di Marino Badiale

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19 marzo. Volentieri pubblichiamo questo intervento dell’amico Marino Badiale*. Lo facciamo con l’intento di aprire una discussione pubblica sulla posizione da prendere in vista della prossime elezioni europee. Badiale sostiene che votare M5S «… è l’unico modo per creare almeno le condizioni di base per una lotta radicale contro il sistema di potere che ci sta distruggendo». E’ giusto o è sbagliato?


«Apriamo il dibattito, come si suol dire. Che fare alle prossime elezioni europee? Per quanto mi riguarda la scelta è fra l’astensione e il voto al M5S. 

È probabile che alla fine sceglierò di votare per il Movimento di Grillo. Non mi faccio troppe illusioni. I problemi di democrazia interna, il modo assurdo in cui vengono risolte le discussioni, la mancanza di prese di posizione chiare su tutta una serie di questioni importanti, sono difetti evidenti, che rischiano di portare il movimento alla dissoluzione. Difetti che in questo blog abbiamo discusso già al momento delle scorse elezioni politiche. Inoltre, è noto che il Parlamento europeo ha scarso potere, e che quindi anche un nutrito gruppo di deputati critici verso l’UE avrà poche possibilità di inceppare la macchina che ci schiaccia. 

Allora perché votare M5S? Perché le recenti vicende hanno mostrato, a me sembra con estrema chiarezza, come il M5S sia, semplicemente, l’unica opposizione che c’è. L’unica realtà di una qualche consistenza che dichiara senza mezzi termini di non voler partecipare al gioco osceno della “politica” attuale, ma di voler rovesciare il tavolo. È questo, a mio avviso, il requisito minimale per poter sperare in un cambiamento reale. 

La cosa curiosa è che, pur essendo in radicale contrasto con Grillo sul metodo da lui usato nelle recenti espulsioni, sono abbastanza d’accordo sul merito, per quel che ne capisco: mi sembra infatti che il pomo della discordia sia, alla fine, quello di accettare o rifiutare un qualche tipo di alleanza con la sinistra. Cosa che Grillo rifiuta nettamente e alla quale invece sembrano inclinare i vari “dissidenti”. Non c’è dubbio, lo ripeto, che, se così stanno le cose, nel merito ha ragione Grillo: una realtà come il M5S ha senso solo in funzione di una rottura netta e radicale con l’intero mondo della “politica” attuale, mondo che è globalmente coinvolto, in tutte le sue componenti, nell’attacco ai diritti e ai redditi dei ceti subalterni e nella distruzione del nostro paese. 

Dare forza a questa posizione di rottura netta mi sembra l’unico modo per creare almeno le condizioni di base per una lotta radicale contro il sistema di potere che ci sta distruggendo. Per tale sistema, un successo del M5S alle elezioni europee rappresenterebbe sicuramente un ostacolo, forse un pericolo. È il miglior argomento a favore del M5S».

* Fonte: mainstream

14 pensieri su “PER CHI VOTIAMO? di Marino Badiale”

  1. Anonimo dice:

    Beato Te che ancora Non hai capito che siamo nella Merda .

  2. Anonimo dice:

    Parlare di "sinistra" è come cercare di prendere il vento con le mani. Quale sinistra, ma quale???!!!Ci sono molti personaggi politici cosiddetti "importanti" che "sembrano", o si dicono, o sono reputati o erano di sinistra. Ricordo sempre la Dandini quando, nella trasmissione "l'Ottavo Nano" (almeno mi pare) lanciava l'invocazione "Dicci qualcosa di sinistra D'Alema"!. Dov'è una sinistra oggi???!!!Io risponderei che non si sa bene né dove sia, né cosa sia, né cosa possa essere. E questo è il problema. "It is the problem".Appunto: cercare di afferrare il vento tra le dita.

  3. Anonimo dice:

    Certo che bisogna votare 5 Stelle e il fatto che lo abbia capito addirittura uno come Badiale è importantissimo.Detto questo ricordo che il signor Badiale sostiene che la maggioranza degli anticapitalisti sono persone con disturbi della personalità dovuti precisamente al fatto di essere anticapitalisti e quindi sono inaffidabili per cui non ci si può lavorare insieme.Lo so sembra troppo assurdo ma è vero; lo dice in questo testo:http://civiumlibertas.blogspot.it/2007/09/marino-badiale-per-una-nuova-radicalit.htmlPiccola citazione dal brano:" Infatti, la stragrande maggioranza degli anticapitalisti attuali è costituita da persone che presentano distorsioni della personalità tali da renderle non affidabili per un lavoro collettivo"No per favore! Resistete all'impulso di sputare in faccia a Badiale, è un essere umano come noi!!!Ora sappiamo che il professore medio di università è un pezzentone arrivista senza dignità quindi scusiamo Badiale per la sua stronzata (sua e di molti altri) che ci ha procurato decenni e decenni di ritardo distaccandoci dal popolo vero che è formato da gente che non ha potuto studiare e che vive in condizioni difficilissime eppure, a dispetto di quello che crede Badiale, anche in quella sofferenza e relativa ignoranza iresce ad avere la forza di elaborare un pensiero autonomo; scuasiamolo e osserviamo con paterno affetto il suo sforzo di elevarsi dalla sua infima condizione di intelletualino pagato due lire che finalmente arriva a capire che IL POPOLO E' QUELLO E NON CAMBIA MENTRE CHI CAMBIA (IDEA) DOBBIAMO ESSERE NOI.BADIALE HA CAPITO (in maniera ancora confusa, poveretto) CHE QUALSIASI MOVIMENTO DI POPOLO PER QUANTO PASTICCIONE SIA E' IL BENVENUTO; QUANTO CI METTEREMO A CAPIRLO NOI?VOTIAMO 5 STELLE E DICHIARIAMOLO TUTTI UNITI NEI BLOG!!!

  4. Anonimo dice:

    Io penso, invece, che lunico modo di assicurare una agibilità politica alla sinistra sia eliminazione dell'euro come metodo di disciplina del corpo sociale. In altri termini far saltare l'euro come condizione necassaria anche se non sufficente per riprendere la contestazione delle politiche liberiste. Ne deriva che, essendo grillo ambiguo quantomai su questa ( come su alre questioni) non è votabile. Il referendum sull'euro verrebbe probabilmente perso, cosa gia successa in grecia. Occorre costruire,a medio termine, una forza di sinistra ferocemente anti euro. Nell'immediato occorre sfruttare a questo scopo le forze dotate visibiltà nazionale . La lega è di destra? senza dubbio. Grillo idem. Per quanto si capisce i riferimenti economci e politic di Renzi vengono dirattamente degli Stati Uniti. Bisogna sceglire se appoggiare una forza di destra liberoscambista e liberista o una forza di destra protezionista in quanto rappresentante di ceti sociali interessata allo sviluppo della domanda interna.

  5. Alberto dice:

    Ogni Paese ha l'opposizione che si merita, e noi ci meritiamo il M5S, bisogna farsene una ragione.Io non solo voto, ma ci sono dentro nel M5S alle comunali del mio paesello, dove regna da sempre incontrastato un centrosinistra familistico-clientelare. Certamente questo M5S mi fa incazzare per molti versi, ad es. sulla questione UE lo vorrei più chiaro e deciso, con un programma che dia la misura dell'opposizione sistemica, la cui vittoria alle europee dia la spallata finale agli inciucisti iperliberisti e traditori. Ma tant'è, ci si deve accontentare del "referendum" sull'euro, e forse è già il massimo che la parte migliore di questo Paese possa digerire.In realtà le milionate di elettori del M5S sono come gli antifascisti ai tempi del CLN, c'è dentro di tutto, da destra a sinistra, da sopra a sotto, da davanti a dietro. In tal senso è lo stesso M5S il moderno CLN, questa è il suo scopo possibile, che va sostenuto con tutte le nostre forze fino a missione compiuta, come in Argentina al grido "que se vajan todos!".Dal giorno dopo ricomincia la storia, quella vera, non più con la scrittura della Costituzione, ma con l'attuazione di quella che c'è già, da anteporre ad ogni altro criterio.Almeno speriamolo, che è comunque il meglio che possiamo fare.Attenzione che questa non è la politica del "meno peggio", c'è una differenza enorme rispetto alla scelta tra impiccagione o fucilazione a cui siamo abituati da troppi anni. Qui ci sta tutta la potenzialità di riprenderci la libertà, la dignità, l'orgoglio di un Popolo Sovrano, di ridare un senso al sacrificio degli antenati patrioti, ed un futuro ai nostri figli. E in culo tutto il resto.

  6. Anonimo dice:

    Parole sante quelle di Alberto,esenti da quelle stridule e schizzinose prese di posizione tipiche di un certo sinistrismo salottiero fuori luogo.Qui non si tratta di costituire il Soviet degli operai e dei contadini,ma di aggregare attorno alla sola forza d'opposizione vera rimasta in campo, un fronte ampio il più possibile, e cercare di trascinare con sè, rendendoli visibili,tutti quei soggetti in carne ed ossa massacrati dalle oligarchie euriste;niente di più e niente di meno;rendere manifesto cioè, attraverso l'unico strumento rimasto di democrazia "liberale" tutto il malcontento diffuso verso l'eurocrazia.Certo non basterà,lo sappiamo,ci vuole ben altro,ma per il contesto attuale il voto al M5S è già molto,e cominciare a creare qualche crepa,seppur minima, nella fortezza eurista rappresenta un segnale che lorsignori non possono ignorare.Del resto, a chi dovremmo affidare la giusta ripulsa verso la Troika,forse ad una qualche lista acchiappa scontenti dell'"Europa" ma entusiasta dell'euro? Luciano

  7. Anonimo dice:

    I nostri "tempi di rivoluzione" non coincidono con i "tempi" della ricomposizione" matura. Altri step ci separano e ci avvicinano: attraversiamoli vivendoli.Da qui all'elezioni di maggio tante cose succederanno ma sicuramente la ricomposizione avanzerà ma non saremo in grado di esserci autonomamente.Da qui la condivisione di molti di sciogliere il dilemma non voto-voto M5S a favore del secondo per accellerare il processo di delegittimazione del ceto politico grande e piccolo.Di sicuro nessuna commistione con chi ci ha portato fin qui.Syriza per la sua ostinazione a non avere una posizione chiara su questa Europa si presenta come chiacchiera sull'Europa che non c'è e il cappello in mano per "qualche aiuto" per i popoli del mediterraneo sopravvissuti, soldi e presenza mediatica al piccolo ceto polico.

  8. Stefano da Trevi (PG) dice:

    "Se votare servisse a qualcosa, non ce lo lascerebbero fare." (M. Twain)Personalmente sono indeciso se votare M5S oppure votare e cercare di far votare per Tsipras, in modo che i moderati di sinistra, che si ritengono sempre molto più di sinistra degli altri, possano il più velocemente possibile constatarne l'inutilità, smettere di malriporre la propria fiducia nella riforma dell'euro e passare dalla parte del CLN.Ma a parte questo dilemma, non credo che abbia molto senso votare alle europee. Credo che il vero lavoro da fare sia a livello capillare sul territorio. Giornali, fogli, riunioni, i vecchi comizi. Parlare con la gente, ascoltare cos'ha da dire e indirizzarle verso progetti concreti, tipo GAS, filiere accorciatissime, valute locali etc.Contrastare il nemico coi suoi stessi mezzi. Credo che il CLN abbia molto più bisogno di lavorare a livello territoriale che di prendere posizioni molto tradizionali su un'elezione che è il sommo rappresentate dello svuotamento di senso dell'istituzione elettorale, per di più all'interno di un'istituzione, l'UE, che ormai ha assunto i connotati sinistri di uno dei più radicali tentativi di restaurazione oligarchica dai tempi di Luigi XVI. Credo che la maggior coerenza con l'idea antieuropeista sarebbe rappresentata da una dichiarata indifferenza all'elezione stessa. MAgari accompagnata da qualche flashmob in zona seggi elettorali per fare un po' di caciara e farsi conoscere come movimento.(Alle primarie del PD volevamo metterci in zona seggio PD e urlare coi megafoni a chi entrava: "Ricordati che nel segreto della cabina elettorale Berlinguer ti vede!" 😀 )

  9. Massimo Ponchia dice:

    Votare il M5S solo perché non c'è niente di meglio non mi pare un ragionamento valido. Oltre a ciò io credo che la cosa più efficace da fare per quanto riguarda le elezioni del parlamento europeo è NON PARTECIPARE ALLE VOTAZIONI. Se si vuole uscire dalla schiavitù non possiamo metterci a discutere con chi ci sta schiavizzando ne con le strutture di cui si compone, ma dobbiamo dargli battaglia senza tregua, concentrando le nostre energie per rafforzare, anche dal punto di vista politico, il nostro Paese.

  10. Anonimo dice:

    Mesi e mesi e mesi e mesi a scrivere articoli sull'arma di distruzione di massa che è l'euro. E quando si arriva alle elezioni europee si decide di votare il M55 che sulla questione euro ha una posizione così sfumata che Grillo non avrebbe alcuna difficoltà a dichiararsi, dopo le elezioni, favorevole all'euro e contrario ai trattati europeisti.Come uno Tsipiras qualunque. Bisogna avere il coraggio di votare una forza politica dichiaratamente anti euro . La coerenza tra ciò che si predica e ciò che si razzola a volte costa anche fatica. M5S lo votasse Badiale. Io ho già dato.

  11. Anonimo dice:

    DEmetrioL'analisi di Badiale personalmente la trovo nel complesso accettabile. La conclusione è in linea di logica. Teniamo presente che la situazione globale è confusa e quella nazionale fortemente preoccupante. Una decisione bisogna prenderla e a me sembra che chi si propone di disertare le elezioni esprima una intenzione qualunquistica e piLatesca.

  12. Massimo Ponchia dice:

    Anonimo quando dici che non votare alle elezioni europee è una decisione qualunquistica e pilatesca permettermi di farti notare che può e deve essere una scelta politica, che forse tu non capisci ma che sicuramente devi rispettare. Io personalmente credo che votare alle elezioni europee sia un modo per riconoscere la validità di un sistema che evidentemente non fa gli interessi del nostro popolo.

  13. Anonimo dice:

    Buonasera ai compagni di sollevazione.Andando a votare chiedetevi solo questo: al regime conviene una astensione o il voto al Movimento % stelle? E' una domanda retorica….votate M5S anzi entrateci, ora servono tutte le forze unite per abbattere il regime, poi si vedràsalutiMichele

  14. Anonimo dice:

    Parlare di "Regime" mi pare restrittivo. Sarebbe più esatto parlare di "Sistema" anche perché un Sistema è qualcosa di un po' diverso da un Regime quando ci sia da opporsi ad esso.

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