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LA SIRIA, GLI U.S.A. E L’ABISSO NUCLEARE di P. C. Roberts

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[ 15 aprile 2018]

In un suo articolo Luciano Barra Caracciolo cita quel che ha scritto e quel che si auspica il noto analista Paul Craig Roberts sull’escalation riguardo alla Siria.

Ci pare necessario riportalo, malgrado sia angosciante….



*  *  *
Siamo negli ultimi giorni prima che si scateni l’inferno

«…Risulta difficile non essere pessimisti quando apprendiamo che il manicomio di Washington ha inviato una portaerei da combattimento, accompagnata da sette navi missilistiche, per unirsi all’attuale unica nave del genere già al largo di fronte la base russa in Siria. 

Se questi facili bersagli debbano sopravvivere all’affondamento, o se gli fosse permesso di lanciare un missile, o, alla portaerei, di inviare un singolo aereo da combattimento, è una faccenda che è lasciata interamente alla decisione dei russi. 

I russi sanno che sono in grado, secondo la loro volontà e in pochi minuti, di affondare l’intera flotta USA, distruggere ogni aereo e vascello americano in Medio Oriente, e, entro il raggio dello stesso Medio Oriente, distruggere completamente l’intera capacità militare di Israele, spazzando via anche le forze militari dello Stato-teppista da quattro soldi Arabia Saudita. 
Tutti i bersagli (inermi, cioè “sitting ducks”) sono stati offerti alla Russia dagli stupidi e arroganti Americani.

Dopo pochi minuti dall’attacco russo tutta la capacità militare di condurre un conflitto sarebbe rimossa dal Medio Oriente. Questa sarebbe una cosa positiva.

Tutto quello che la Russia deve fare per assicurarsi che gli USA non abbiano altra scelta che accettare una sconfitta istantanea è porre le proprie forze nucleari russe in allarme rosso. 


[In conseguenza] ogni ricorso da parte degli idioti di Washington a un attacco nucleare significherebbe la fine degli Stati Uniti e dell’Europa occidentale così come del Regno Unito.
La Siria non è già sufficientemente annichilita?

Ciò significherebbe la fine totale dell’Occidente per sempre, un evento che il resto del mondo saluterebbe come una cosa buona.  Auspicabilmente, i vertici militari statunitensi, l’ultima e costantemente assediata fonte di onore negli USA, ben comprende tutto questo e non si adeguerebbe a un ordine suicida impartito da un gabinetto di guerra di pazzoidi. 

La mia opinione è che comunque i russi non si spingeranno così lontano, e negheranno a se stessi una vittoria decisiva, poiché non comprendono il male totale che è concentrato a Washington e in Israele. 
Ci sono rimasti infatti, all’interno del governo russo, un numero sufficiente di ingenui “integrazionisti atlantisti” perché si arrivi a ritenere che la Russia debba concedere a Washington e all’Europa ancora un’altra chance per tornare al buon senso.
Ma una chance ulteriore è ciò che la Russia, e il mondo intero, non si possono permettere.
[In effetti] ci sono solo flebili possibilità che Washington e Israele possano arrivare a qualsiasi altra ragionevolezza che non sia l’egemonia. 

Se  Washington avesse una qualsiasi ragionevolezza, non avrebbe inviato navi da guerra per attaccare la Siria, o l’Iran allo scopo di sottrarsi alla proibizione russa di attaccare la Siria.

La Russia non può permettere che l’Iran sia ancora destabilizzato tanto quanto non può consentire che tale destino sia riservato alla Siria.
Il governo russo ha deciso di non includere l’Iran nella proibizione, e questo potrebbe rivelarsi un altro errore russo nel trattare con Washington.

Washington pensa che la solitaria USS Donald Cook, cacciatorpediniere “missile destroyer” che staziona al largo della Siria, possa essere affondata senza che ne risulti nulla più che un incidente — Israele distrusse la USS Liberty con gravi perdite di marinai senza che ne scaturisse un vero incidente militare (ndQ: episodio del giugno 1967, a suo tempo clamoroso) — perché per la Russia affondare 9 navi da guerra americane, inclusa una portaerei, sarebbe più di quanto la Russia avrebbe “lo stomaco” di fare.

Ci vorranno circa 10 giorni prima che le navi americane, tutte sitting ducks, raggiungano il punto dove possono essere dispiegate operativamente per un attacco. 

Ciò dà allo US Joint Chiefs of Staff (gruppo dei capi di stato maggiore della difesa USA) 10 giorni per annullare le decisioni del folle gabinetto di guerra di Trump’s e affermare lo stop all’Armageddon da parte dei comandi militari. 
Sarebbe di giovamento, alla loro decisione di ribaltare la decisione del folle gabinetto di guerra di Trump, se la Russia procedesse ad affondare lo USS Donald Cook e abbattesse ogni aereo israeliano che si alzasse in volo, anche quelli negli stessi cieli di Israele.

Ciò che restituirebbe la sobrietà a Washington è l’uscita della Russia dalla mera fase difensiva, assumendo l’iniziativa militare invece di limitarsi a reagire alla iniziativa di Washington.

Pregate che il Dio cristiano, e non quello ebraico assetato di sangue,  prevalga nelle deliberazioni del gruppo dei vertici militari USA e che contrasti lo insane war cabinet di Trump.

Secondo la mia opinione, con la figura del servitore di Israele, John Bolton, quale ascoltato consigliere per la sicurezza nazionale, la guerra con la Russia è inevitabile.

Seguendo il consiglio di Doctorow [ndQ: esperto USA di cose russe, citato all’inizio dell’articolo per il suo pessimismo sulla escalation della crisi siriana], stapperò lo champagne; prospettiva per la quale Doctorow non vuole implicare un festeggiamento ma l’atto di godersi gli ultimi istanti di vita.

Rimane da vedere se il conflitto deliberatamente avviato da Israele e i suoi pupazzi dementi a Washington possa essere evitato. 

Ma essendo Washington persa nella sua arroganza, soltanto un deciso e fermo schiaffo russo sulle facce da idioti di Washington può salvare la vita sulla Terra».

3 pensieri su “LA SIRIA, GLI U.S.A. E L’ABISSO NUCLEARE di P. C. Roberts”

  1. chiunque scriva ciò che vuole dice:

    Cosí o in modo analogo finirà …l'unica altro scenario immaginabile sarebbe, ancor più tragicamente, che analogamente a quanto fatto a suo tempo dagli USA con lo straordinario appoggio all'elezione di Jeltsin, si arrivasse all'estroimissione dal potere di Putin o dirigenti del suo calibro, sostituendoli con imbecilli abbagliati dalle false promesse occidentali (v. Gorbaciov) per procedere ad una balcanizzazione della Russia, precipitarla in una guerra civile ed impadronirsi dei suoi arsenali militari e delle sue risorse energetiche. Poi gli USA tirerebbero il meritato calcio in faccia ai loro servi nell'UE e dominerebbero il mondo …. ah, ma un momento, non c'è anche la Cina ? Sí, ma come tutto fa capire (è in atto da lungo un corteggiamento vero sotterraneo con finti scontri superficiali), al momento decisivo strategicamente gli USA fingerebbero un'alleanza con la Cina in funzione antirussa (c'è un illustre precedente per chi non l' ha dimenticato, successo durante la guerra del Vietnam). Passo finale: con i propri armamenti e quelli sottratti alla Russia, per gli USA sarebbe poi un gioco dominare la Cina, facile da smembrare a motivo della molteplicità di etnie che possono essere messe in conflitto fra di loro secondo la lungamente collaudata strategia USA. Dunque forse sarebbe qualsi meno tragico lo scenario proposto da Robert Craig.Oppure – ma è mera illusione – che nell' UE ci fosse un attimo di lucidità e invece di continuare servilmente le provocazioni antirusse, gli imbecilli ai vari governi decidessero di fare gli interessi dei loro popoli e si alleassero come partner con la Russia: si ricreerebbe quell'equilibrio del terrore che ha garantito la pace dal 1945 in poi. Meglio l'equilibio del terrore che il terrore degli squilibrati.

  2. pinco pallino dice:

    Se prendiamo ( per chi ci crede)in esame l’Apocalisse scritta da l’apostolo Giovanni ,oppure le parole pronunciate da Gesu’ in Matteo 24 21 “Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. 22 E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati”.Se ne consegue che prima o poi una catastrofe immane che mettera’a rischio l’esistenza della specie ci sara’,e le uniche catastrofi che possono mettere a rischio l’intera specie sono un meteorite gigante che colpisca la terra, oppure una guerra nucleare che coinvolga tutte le piu’ grandi potenze militari del pianeta,per cui i Cristiani “ lo sanno”da 2000 anni che quel giorno arrivera’,purtroppo gli eventi di questi giorni fanno pensare che il giorno sia molto vicino speriamo bene.

  3. Anonimo dice:

    Ci potrebbe però essere qualcuno, che, constatando tutto il molla e rimolla potrebbe anche pensare irriverentemente al concetto di "tigre di carta"—-

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