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“DECRETO DIGNITÀ”: UN PRIMO BILANCIO (POSITIVO)

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[ 22 febbraio 2019 ]

Fummo bersaglio di dure critiche quando nell’estate scorsa, come Programma 101, demmo un giudizio critico ma positivo del “decreto dignità”. E questi attacchi non giunsero solo da inguaribili sinistrati per cui.. “il governo fascio-leghista”.

Grazie ai dati pubblicati ieri dall’Ossevatorio dell’INPS sul precariato è possibile trarre un primo bilancio sugli effetti del “decreto dignità” fortemente voluto dal M5s.
Tra questi dati uno è macroscopico: nella seconda metà del 2018 c’è stato un vero e proprio boom di trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a termine in scadenza: più 76,2% rispetto all’anno precedente. 
Nel complesso, lo scorso anno sono stati creati 431mila nuovi posti di lavoro di cui 200mila a tempo indeterminato (cioè 200mila precari in meno). 
Nel 2017 erano stati 465 mila, ma gli indeterminati erano calati di 178mila unità.

Per quanto il piddino Jobs Act non venne del tutto smantellato dal “decreto dignità”, noi dicemmo che segnava un evidente inversione di marcia.

I dati INPS lo confermano.

Come i nostri lettori sanno non siamo indulgenti né col governo né con Di Maio, ma condividiamo quanto ha scritto nella sua pagina Fb a commento dei dati INPS:

«Sono i primi effetti del decreto dignità e mi danno tanto entusiasmo per andare avanti su questa strada. So bene che il problema non è risolto, ci sono ancora troppi precari che meritano una vita migliore, la strada da compiere è ancora lunga ma oggi, quantomeno, sappiamo di aver preso quella giusta».

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2 pensieri su ““DECRETO DIGNITÀ”: UN PRIMO BILANCIO (POSITIVO)”

  1. Anonimo dice:

    Pero' ragazzi non prendiamoci per il culo sono contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, quindi le aziende possono licenziare quando vogliono per motivi ecoñomici senza il paracadute dell'art 18 dello statuto dei lavoratori. A quando la riduzione dell'orario di lavoro a 30 ore settimanali con il raddoppio proporzionale del salario che e'stato dimezzato dall'introduzione del maledetto euro? Perdonatemi, ma quello dei 5 stelle e' pannellismo secolarizzato.

  2. Anonimo dice:

    Hai inquadrato il problema: l'euro. Aggiungo la Ue.Nessuno governo può fare nulla in questa gabbia.Allora, bisogna spingere questo governo, che non ha nulla a che vedere con i governi dei precedenti 30 anni, di centro-sinistra o centro-destra che siano stati, a essere veramente populista e guidarci fuori da entrambi.Filippo

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