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SE QUESTA È SYRIZA SIAMO MESSI MALE di Daniela Di Marco

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[ 8 giugno ]

Ieri presso il Casale Alba 2 (periferia est di Roma), si è svolto il “sesto incontro di economia” dal titolo CHE SUCCEDE IN GRECIA?, organizzato dall’amico Sergio Cesaratto. Ospite d’onore Argyrios Argiris Panagopoulos (nella foto), rappresentante di SYRIZA in Italia.


Cesaratto ha introdotto l’incontro, snocciolando tabelle per mostrare come una delle cause principali della drammatica crisi greca, sia stata l’ingresso del paese nella zona euro. La moneta unica, nella prima fase, fece affluire in Grecia, sotto forma di prestiti ad un basso interesse, una grande quantità di capitali, questi gonfiarono i consumi, soprattutto di merci straniere e ciò mise fuori gioco i produttori interni. Altro fattore che contribuì alla crescita dell’indebitamento con l’estero e dunque alla deindustrializzazione del paese ellenico era la sua più alta inflazione rispetto, ad esempio, a quella tedesca, ciò che, nel contesto della moneta unica, rendeva relativamente più conveniente ai greci acquistare prodotti stranieri, tedeschi in primis.

Le banche tedesche e francesi furono quelle più prodighe nell’elargire questi prestiti. Il meccanismo era semplice: era conveniente alla Germania prestare soldi alla Grecia affinché i greci comprassero le merci tedesche.
Sergio Cesaratto
Poi è arrivata la grande crisi finanziaria e bancaria del 2008, che ha fatto schizzare in alto interessi e debito, al punto che la Grecia divenne nel 2010 insolvente. L’Unione europea e la troika imposero quindi ad Atene un’austerità micidiale, che produsse una vera e propria crisi umanitaria. Cesaratto ha quindi svelato che i due piani di “salvataggio” della Grecia sono stati in realtà un salvataggio delle banche creditrici, ed infatti il debito estero della Grecia è aumentato dopo quei “salvataggi”.
Dati alla mano, Cesaratto ha spiegato come certe dinamiche con le loro conseguenze sociali drammatiche siano connaturate non solo alle politiche mercantilistiche tedesche, ma in misura determinante dalla moneta unica e dai suoi congeniti meccanismi. Di cui la conclusione di Cesaratto che senza una rottura della gabbia eurista non c’è speranza per la Grecia ed i paesi “periferici”

Al rigore logico e scientifico del discorso di Cesaratto, ha fatto da (pessimo) pendant il rappresentante di SYRIZA, Argyrios Argiris Panagopoulos. Siamo francamente restati di sasso….
Egli ha assunto un atteggiamento estremamente spocchioso, settario, maleducato a tratti.

Ma cosa ha dunque detto Panagopoulos?
In sintesi, questo: “l’economia non conta, con tutti i gravi problemi che abbiamo, è stupido perdersi in seghe mentali su euro-si/euro-no. Alla gente non interessano ‘ste storie, non capisce neppure certe sofisticherie. Noi di SYRIZA abbiamo avuto il 34% alle elezioni, dicendo che siamo orgogliosamente europei, portando avanti l’idea restare e cambiare questa Europa, quindi di riscrivere i trattati…” a

In poche parole, Panagopoulos ha letteralmente ignorato il contributo di Sergio Cesaratto, le sue argomentazioni, che quanto meno, avrebbero dovuto farlo riflettere, instillargli almeno qualche ragionevole dubbio.

Il peggio, il rappresentante di SYRIZA l’ha snocciolato rispondendo alle diverse critiche che sono state mosse, prima ancora che al suo partito ed al governo greco, alla moneta unica e all’Unione europea.

Con fare sprezzante, invece di rispondere alla domande e alle obiezioni, ha accusato i compagni no-euro di “essere dei visionari, di proporre salti nel buio, di giocare sulla pelle dei greci, degli illusi che pensano ancora di fare il socialismo e di issare la bandiera rossa sulla Bce… Noi non abbiamo né un Piano B, né C, né D, resteremo nell’Unione europea e porremo fine all’austerità”.
Sorvoliamo per carità di patria sugli epiteti che ha usato verso quelle forze di sinistra che in Grecia sono per uscire dalla gabbia europea….

Altre battute arroganti verso chi gli ha fatto notare notare che fine dell’austerità e permanenza nell’euro sono due cose che non stano assieme. Nessuna risposta a chi gli ha chiesto: “Si, vabbé, ma se gli oligarchi europei nel negoziato respingeranno le vostre proposte che farete?”.

Uno dei nostri compagni, ad un certo punto, ha smentito che SYRIZA stia proponendo la fine dell’austerità e il non pagamento del debito, visto che nelle 50 pagine della proposta presentata da Tsipras a Juncker c’è il rispetto del principio del pareggio di bilancio, il pagamento riscadenzato, il taglio della spesa pubblica del debito e quindi un’austerità moderata.

Panagopoulos neanche a questo ha risposto se non, con evidente nervosismo, proferito nuove strampalate accuse.

Non capire che l’euro è lo strumento di cui si servono in europa per tenere noi in questa situazione, e permettere alle oligarchie finanziare di dispiegare sempre più il loro potere, a danno dei lavoratori, è a dir poco miope.

Se qui qualcuno sta giocando sulla pelle dei greci (senza nemmeno avere un “Piano B”) a me sembra sia proprio il governo di SYRIZA.

Ormai è chiaro che questa Unione Europea è irriformabile, che l’unica alternativa è uscirne, abbandonare l’euro, e, se sacrifici debbono essere fatti, che il popolo li faccia per se stesso, per riconquistare sovranità, democrazia e diritti, tornare a scegliere del proprio futuro.

Certamente la nostra risposta a lui arriverà con il Forum Anti Ue che, e non è un caso, si svolge proprio ad Atene, e vedrà la partecipazione anche di esponenti di SYRIZA.

Un pensiero su “SE QUESTA È SYRIZA SIAMO MESSI MALE di Daniela Di Marco”

  1. Anonimo dice:

    Fantastico!Questa sarebbe l'intellighenzia greca?Queste sarebbero le risposte serie di un politico che ha a cuore la sua gente?Per forza Antonio la Trippa (Tsipras) ha sostenuto la Spinelli, d'amore e d'accordo, con Padoa Schioppa…Maledetti.Riccardo.

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