Browse By

IL PNRR SPIEGATO IN 6 PARTI a cura di Stefano Beneforti

516 visite totali, 1 visite odierne

ABSTRACT

I prestiti e le sovvenzioni che arriveranno in Italia con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) non sono un regalo, ma hanno bensì lo scopo di orientare le scelte economiche fiscali e sociali nella direzione indicata dalla UE, con il suo green deal, e imprimendo un forte impulso alla digitalizzazione del paese, indirizzandolo verso la ristrutturazione dell’intero sistema economico e sociale mondiale secondo l’idea del Grande Reset immaginato a Davos all’Economic World Forum del 2021.

Quando il green deal europeo fu presentato, fu subito evidente che, soffriva della mancanza di fondi per essere attuato, ma il fortuito o meno verificarsi della pandemia ha permesso di progettare un piano di finanziamento della ripresa delle economie dei paesi colpite dai fermi imposti dai vari governi.

Con la scusa della solidarietà tra paesi membri veniva così ridato fiato all’ambizioso programma iniziale, e senza spendere un euro, trattandosi di finanziamenti, che per la prima volta la UE va a reperire  sui mercati internazionali, e di sovvenzioni finanziate dagli stessi paesi membri mediante contribuzioni aggiuntive.

Con il PNRR vengono inoltre ad essere cedute le ultime quote di sovranità residue, riducendo ulteriormente la rappresentatività delle istituzioni democratiche, sempre più ridotte a mere ratificatrici delle decisioni prese in altre sedi.

Per adesso, nelle attuali condizioni, con un governo saldamente in mano ad uno dei massimi rappresentanti della finanza internazionale, non è possibile fare niente di concreto per fermare tutto questo, ma è perlomeno necessario avere una idea di cosa è realmente il PNRR e di come esso influirà sulla vita economica e sociale dell’Italia nei prossimi anni.

A tale scopo, basandosi sulle norme e sui regolamenti UE, è stata quindi condotta una analisi delle caratteristiche tecniche del Next Generation UE, lo strumento finanziario sulla base del quale gli stati membri UE possono chiedere i finanziamenti/sovvenzioni e una analisi del documento del PNRR Italiano, con il quale tali fondi sono stati richiesti, proseguendo poi con l’analisi delle condizionalità, tutt’altro che secondarie, che questo strumento comporta e delle ricadute che avranno sulle PMI, sul lavoro e sull’occupazione.

Le analisi condotte mostrano che il PNRR non è per niente un jackpot, come molti ritengono e propagandano, ma uno strumento attraverso il quale saranno erosi gli ultimi scampoli di sovranità per realizzare un programma perfettamente allineato al Grande Reset a totale carico della cittadinanza, che attraverso le condizionalità sarà obbligata a pagarne integralmente i costi.

Infatti i prestiti e le sovvenzioni ottenute dovranno essere  impiegati in massima parte per soddisfare le rigide indicazioni impartite della UE (soprattutto riguardanti il green per non meno del 37% e digitalizzazione per non meno del 20%,  temi facenti parte dell’agenda del Grande Reset), sottomettendosi ad altrettanto rigide condizionalità (con gli accordi del Luglio 2021 sono stati contatati 528 tra traguardi e obiettivi da soddisfare per ottenere le erogazioni) le quali, ammantate di tanti buoni propositi, ma che realtà comportano maggiori tasse e tagli ai servizi per soddisfare ai vincoli di bilancio, alla liberalizzazione dei subappalti per favorire la concorrenza e al perfezionamento del recupero crediti da parte delle banche, non potranno avere che effetti nefasti sulla economia italiana, già devastata da decenni di privatizzazioni, tagli ai servizi e carichi fiscali eccessivi, esasperati dalle soluzioni suicide adottate nell’ultimo anno e mezzo per contrastare la crisi pandemica, decimando le PMI e creando ulteriore disoccupazione e povertà.

Tutte queste considerazioni, mostrano il PNRR per quel che è, e hanno quindi portato a tentare di elaborare una possibile, seppur parziale, alternativa, focalizzata sul soddisfacimento di alcuni bisogni reali del paese, sicurezza del territorio, mobilità e accesso alle risorse primarie, da finanziare evitando l’intermediazione della UE.

CONTENUTI SIX PACKS

PACK I: Il Next Generation UE (NGEU)

Il Next Generation UE, è uno strumento finanziario della UE composto da finanziamenti e sovvenzioni articolato in vari fondi tra i quali il Recovery Fund, nato per favorire la ripresa dell’economia dei paesi membri danneggiate a seguito della emergenza pandemica del Covid.

Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il programma sulla base del quale i paesi membri possono richiedere i finanziamenti e le sovvenzioni previste con l’NGEU.

Nel PACK I si andrà ad analizzare come è strutturato l’NGEU, descrivendone la genesi, le motivazioni ufficiali e i meccanismi di assegnazione dei fondi ai singoli stati membri.

PACK II: PNRR: Il documento

Il Piano Nazionale di ripresa e Resilienza PNRR è il programma con il quale ogni singolo stato, in linea con il regolamento dell’NGEU, motiva la propria richiesta di fondi.

Nel PACK II, sarà illustrata l’articolazione del PNRR italiano.

PACK III: PNRR: Le condizionalità

Le condizionalità sono tutte quelle norme contenute nel regolamento dell’NGEU, alle quali gli stati membri dovranno aderire affinché le rate previste siano erogate.

Molte di queste norme sono in chiaro e consistono in riforme da introdurre negli ordinamenti dei singoli stati, mentre altre condizionano l’erogazione dei fondi al soddisfacimento delle raccomandazioni specifiche per paese membro, attualmente sospese fino al 2023, che riguardano essenzialmente le politiche fiscali e di bilancio dei singoli stati.

Nel PACK III, si andrà a considerare quali sono sia le condizionalità in chiaro sia quelle derivanti delle raccomandazioni specifiche per i singoli stati.

PACK IV: PNRR: Lavoro, PMI e occupazione

Le condizionalità che l’Italia dovrà soddisfare per ottenere l’erogazione dei fondi, hanno delle ricadute su lavoro, PMI e occupazione, che non vengono evidenziate nel PNRR.

Nel PACK IV, si analizzerà come il PNRR, contravvenendo alle sue stesse previsioni, è in realtà uno strumento che prosegue nelle politiche di distruzione sistematica del tessuto industriale ancora esistente in Italia, con le conseguenti ricadute negative su lavoro e occupazione.

PACK V: Considerazioni finali

L’NGEU e il relativo PNRR sono la conseguenza dello Shock che l’emergenza Covid ha provocato, per fare rientrare le politiche economiche europee nell’ambito del Great Reset.

Nel PACK V, si cercherà di sviluppare questa intuizione, andando a vedere come l’impatto del Covid sull’economia poteva essere diversamente gestito

PACK VI: Una possibile alternativa al PNRR

Una volta definita la visione generale dello sviluppo che si intende dare il paese basata sulla centralità del benessere dei propri cittadini, sarà possibile definire anche le priorità da dare ai singoli settori o temi.

Nel PACK VI, sarà riportato un progetto di investimenti prioritari relativi al solo tema dei lavori pubblici che sto’ sviluppando

SIX PACKS SINTESI 

Sono qui raccolte le considerazioni finali relative a ciascuno dei 6 PACKS precedenti.

Stefano Beneforti (Agosto 2021)

Fonte: www.liberiamolitalia.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *